alla faccia del simbolismo. Complimenti.
Il 15/01/2017 10:46, "Sebastiano
Cosenza" (via disarmo Mailing List) ha scritto:
A proposito di “confutazioni
storiche “ : gli storici seri sfidano a provare che davvero
il 7 aprile del 1167 sarebbero convenuti a Pontida i
rappresentanti dei comuni lombardi per giurare,unendosi in
Lega, che avrebbero difeso la loro autonomia contro
l’imperatore tedesco. Che la Crimea e la Cecenia facciano
parte della Russia da più lungo tempo rispetto al
Lombardo Veneto all’Italia è un dato incontestabile.
Sebastiano
A Piotr: le confutazioni storiche lasciano a desiderare, non
spiegano nulla. La Lega di Bossi rinnovava un giuramento che
sale al 1167, pensa un pò. La logica binaria spiega poco,
soprattutto nelle argomentazioni politiche. Peacelink ha più
interesse ad entrare nel merito delle vicende piuttosto che
ripetere i soliti ritornelli buoni per tutte le evenienze.
Sono invece curiosa di sapere quello che scoprirà Jure.
Il 14/01/2017 20:20, Jure Ellero LT (via
disarmo Mailing List) ha scritto:
Commentino all'articolo di S.R.Shalom-
Saluti, Jure
-------- Messaggio Inoltrato --------
Mizzica, che sbrodolata! Credo che in pochi riescano ad
andare oltre le prime 20 righe. Se trovo uno scritto
interessante, io me lo leggo tutto anche se dice cose che
non condivido. Basta però che mi stuzzichino la curiosità,
che mi sfidino così da pensare a come potrei rispondere.
Basta, in sostanza, che non ripetano banalità trite e
ritrite. Qui l'unica cosa interessante è che questa
banalissima sbrodolata l'abbia pubblicata Peacelink. Segno
dei tempi.
Lasciando perdere, per carità di Dio, le noiosissime
argomentazioni (si fa per dire) politio-filosofiche,
faccio un esempio di quanto sia insipido questo scritto:
Scrive l'esimio articolista: "... la Russia di Putin è ora
una delle potenze principali che cercano di acquisire o di
tenersi stretto il territorio con la forza: la Cecenia,
l’Ossezia del sud, l’Ucraina orientale, la Crimea".
- La Crimea è russa dal 1784, ma il segretario del PCUS
Nikita Krusciov, essendo cresciuto in Ucraina ed essendo
etnicamente ucraino, la regalò a quella Repubblica
Sovietica nel 1954, senza ovviamente chiedere il permesso
ai suoi abitanti. Così, per festeggiare una ricorrenza
(non sto scherzando). L'URSS era cattiva, dice
l'articolista, ma evidentemente i suoi leader erano buoni
quando facevano cazzate a favore dell'Ucraina. Ovviamente
che col referendum gli abitanti della Crimea abbiano
deciso di rimanere in Russia, non conta. Perché è proprio
il pronunciamento popolare che non conta.
- La Cecenia è russa dal 1783. Anche i sassi sanno che le
guerre cecene furono causate dalle manovre dei
fondamentalisti e dei servizi segreti turchi. Guarda caso
erano coerenti con la strategia di Brzezinski di
balcanizzazione della Russia. Un tentativo di secessione
che difficilmente si può definire "popolare" se oggi i
Ceceni sono in prima fila nella lotta contro i jihadisti,
sia in Russia che in Siria.
- L'indipendenza dell'Ossetia del Sud dalla Georgia e il
cessate il fuoco tra i due Paesi, in teoria dovrebbe
essere garantita dall'OCSE e da un contingente misto di
osseti, russi e georgiani. Ma nel 2008 quel galantuomo di
Saakashvili ha fatto attaccare dall'esercito georgiano
l'Oseezia del Sud, con bombardamentti semi-genocidi. Di
fronte alla durissima reazione russa, la Georgia si è
messa a strillare di essere attaccata, ricevendo
l'appoggio (solo diplomatico) di, indovinate chi? USA,
Polonia e Repubbliche baltiche. LAsciata la Georgia,
Saakashvili è andato a fare ... il governatore della
regione di Odessa, chiamato là dagli ucronazisti. Tutto si
tiene, come le mascalzonate barra idiozie barra noiose
stupidaggini dell'articolista.
- Infine nel Donbass, tutti sanno che i russi non hanno
messo piede (è stato ammesso persino dal comandante
dell'Esercito Ucraino).
E a proposito del biasimare il "tenersi stretto con la
forza i propri territori", provate a pensare se qualcuno
volesse sottrarre il Texas agli USA, o la Westfalia alla
Germania, la Savoia alla Francia o il Piemonte (o anche
solo la Valle d'Aosta) all'Italia. Diventeremmo subito
tutti cattivoni come Putin: ce le vorremmo tenere con la
forza! Che è brutto, brutto, brutto!
Cari amici di Peacelink: lo sapete che state pubblicando
FAKE NEWS e per giunta noiose?
Piotr
Il 14/01/2017 17.53, Jure Ellero LT
ha scritto:
From: "Jure Ellero LT" <glry at ngi.it>
Sent: Saturday, January 14, 2017 5:53 PM
To: <disarmo at peacelink.it>;
"Lista No Nato - gruppo" <comitatononato at googlegroups.com>
Subject: (ListaNoNato) Re: [Disarmo] La Russia e la
Sinistra
Il 14/01/2017 09:04, rossana ha scritto:
Di Stephen R. Shalom
10 gennaio 2017
Che cosa spiega l’entusiasmo in certi ambienti della
sinistra per Vladimir Putin e per la Russia? Perché
alcuni hanno esultato per i bombardamenti russi in
Siria, rifiutando a priori le prove avute da Medici per
i Diritti Umani, di Amnesty International
Perchè Amnesy è finanziata da Washington e trombone di
Isis.
A parte la battuta, che di fronte ad un articolo di
questo tenore è il minimo onde evitare l'insulto, chiedo
visione di documenti in cui si notino non meglio
identificati sinistri esprimere "entusiasmo in certi
ambienti della sinistra per Vladimir Putin e per la
Russia? Perché alcuni hanno esultato per i bombardamenti
russi in Siria" . L'ha detto la RAI? Furio Colombo?
Amnesty? L'Osservatorio per i Diritti Umani in Londra? O
Obama? O Al Nusra? O Israele? Prosegue l'Autore
riscavando sul Molotov-Ribbentropp ben sapendo che chi
lo legge non ne sa nulla chè mai gliel'hanno spiegato, e
così via, avanti con le fandonie. Un articolo da vero
manuale. Altra perlina: "a metà degli anni ’20 non c’era
democrazia nell’Unione Sovietica e, siccome non può
esserci socialismo senza democrazia, lì non c’era
neanche il socialismo". Magari si spera che nessuno
abbia mai giocato a Civilization: basta un giochino da
bimbi per imparare che la democrazia è una cosa e il
comunismo un'altra. Ché la socialdemocrazia sta assieme
nei crediti di guerra del '14, non nella rivoluzione
d'Ottobre. Poi ce ne sono pure di peggiori, ma lasciamo
stare. Dispiace solo che sia stato diffuso da ZNet, che
un tempo seguivo e mi sembrava più seria e non allineata
al mainstream. Magari ha avuto bisogno di finanziatori:
vado ad indagare e poi ve la racconto.
Jure Ellero
----------------
Peacelink Disarmo ha pubblicato il sab 14 gen 2017:
Di Stephen R. Shalom
10 gennaio 2017
Che cosa spiega l’entusiasmo in certi ambienti della
sinistra per Vladimir Putin e per la Russia? Perché
alcuni hanno esultato per i bombardamenti russi in
Siria, rifiutando a priori le prove avute da Medici per
i Diritti Umani, di Amnesty International e
dell’Osservatorio dei diritti umani che questi stanno
vergognosamente prendendo di mira gli ospedali? Perché
alcuni cercano di giustificare l’acquisizione della
Crimea a opera della Russia o il suo sfacciato
intervento in Ucraina?
Mosca, naturalmente ha una lunga e ignobile storia nella
Sinistra. Non c’è alcuna scusa per questo tradimento dei
valori della sinistra, ma almeno possiamo comprendere
alcuni dei motivi per cui le persone hanno avuto queste
opinioni erronee.
In passato, molti americani che erano dediti a cause
progressiste, specialmente a quelle per i diritti umani
e i diritti del lavoro, entrarono nel Partito Comunista
perché era un’organizzazione attivamente e potentemente
impegnata quelle lotte. Erano consapevoli che l’adesione
al Partito Comunista richiedeva di seguire la linea
sovietica riguardo a questioni di politica estera, ma
molti vi aderirono, non malgrado questo, ma per questo.
Infatti anche il loro contributo ai movimenti per i
diritti civili e del lavoro era compromesso a un certo
grado dalla loro fedeltà a un partito gerarchico che era
accondiscendente alla politica estera di Mosca. (Quanti
onesti radicali si sono allontanati dalla Sinistra
perché il Partito Comunista difendeva i Processi di
Mosca o il Patto tra Hitler e Stalin? Quanto
danno è stato fatto alla Sinistra dal PC che sosteneva
il processo e la prigionia dei trotzkisti in base allo
Smith Act,* nella II Guerra Mondiale?). Possiamo,
tuttavia comprendere il motivo per cui molti comunisti
credevano che la loro partecipazione stesse
incoraggiando la causa della giustizia sociale in patria
e quindi perché dessero un permesso all’Unione
Sovietica.
Un altro motivo per cui le persone di sinistra erano
permissivi nei confronti dell’Unione Sovietica, era che,
a livello internazionale, era generalmente dalla parte
delle grandi lotte anticoloniali del tempo. I suoi aiuti
militari e il suo appoggio diplomatico aiutarono molte
nazioni a del Terzo Mondo a uscire dal dominio
occidentale di tipo coloniale o neo-coloniale. Questo
non è stato mai tanto costante o tanto disinteressato
quanto indicavano gli accoliti di Mosca. L’opposizione
sovietica alla lotta di liberazione eritrea, per
esempio, è stata orrenda e già nel 1921 il nuovo stato
sovietico ha “svenduto” militanti comunisti in Turchia,
allo scopo di mantenere il suo rapporto con Mustafa
Kemal. Inoltre, la liberazione nazionale che era
appoggiata da agenti della Stasi (la principale
organizzazione di sicurezza e spionaggio della Germania
Est, n.d.t.), che preparavano un apparato di sicurezza,
non era certo liberatoria. Analogamente, l’appoggio
sovietico alla Repubblica, durante la Guerra Civile
spagnola, era improbabile che sopravvivesse. Si dovrebbe
notare, inoltre, che le grandi potenze spesso tentarono
di indebolire l’impero coloniale dei loro rivali senza
essere affatto progressistie : pensate all’aiuto
dell’Imperatore tedesco ai ribelli irlandesi.
Cionondimeno, non c’è dubbio che l’Unione Sovietica
svolgesse un ruolo importante nell’affrettare la fine
del colonialismo, e possiamo quindi comprendere per
quale motivo molte persone di sinistra ne fossero
innamorate. Il prestigio sovietico era anche accresciuto
dal suo ruolo nella sconfitta della Germania nazista
(anche se questo seguì il suo patto con la Germania
nazista).
Una terza ragione per cui le persone di sinistra,
erroneamente, ma comprensibilmente, hanno sostenuto
l’Unione Sovietica, è che il paese era devoto, almeno in
maniera retorica, al socialismo. I socialisti di sani
principi differiscono nella loro valutazione di quando
l’Unione Sovietica era diventata uno stato repressivo –
farei risalire questo alla fine dell’Opposizione dei
Lavoratori (era una fazione del partito Comunista russo,
n.d.t. ) e alla soppressione della rivolta di Kronstadt
– ma non c’è dubbio che a metà degli anni ’20 non c’era
democrazia nell’Unione Sovietica e, siccome non può
esserci socialismo senza democrazia, lì non c’era
neanche il socialismo. Al di là del loro socialismo
retorico, i membri del blocco sovietico proclamavano la
loro fedeltà alla giustizia sociale, e, in qualche
misura, queste non erano soltanto parole. Dato che la
giustizia sociale, infatti, come il socialismo, deve
includere diritti democratici, l’Unione Sovietica e
altri membri di questo fronte erano fondamentalmente
carenti nel campo della giustizia sociale. Non
tendevano, però, ad avere maggiore egualitarismo e
politiche di welfare sociale più sviluppate di quelle di
molti stati occidentali. Questi successi avevano lo
sfortunato effetto di suggerire erroneamente che siamo
di fronte a un compromesso: possiamo avere o la
giustizia economica o la democrazia, ma non entrambe. E’
vero che una persona che vive nelle favelas del Brasile
potrebbe scegliere il sistema sanitario di Cuba rispetto
a quello della democrazia formale del suo paese. Il
Costa Rica, invece, che non è un modello di illuminismo
socialista, offre sia la democrazia che un’aspettativa
di vita pari a quella di Cuba. Tuttavia, per molte
persone di sinistra, il fatto che i paesi ”comunisti”,
guidati dall’Unione Sovietica dichiarassero di
perseguire il socialismo, rendeva più facile non fare
caso ai loro misfatti.
La questione è: perché oggi molte persone di sinistra
chiudono gli occhi davanti ai crimini russi, dato che
ognuno di questi motivi poco convincenti ma
comprensibili per i difensori dei sovietici non vale
più?
Mentre l’Unione Sovietica in generale sosteneva i
partiti di sinistra in tutto il mondo e negli Stati
Uniti, Mosca al momento sembra appoggiare molto di più i
partiti di destra che quelli di sinistra. Negli Stati
Uniti, l’appoggio di Putin a Trump invece che a Hillary
Clinton è stato chiaro, sia che venga confermato o no
che la Russia ha violato le mail con l’intenzione di
aiutare il candidato Repubblicano. I difensori di
sinistra di Putin, non stanno quindi chiudendo un occhio
davanti ai crimini di un regime che sta almeno
incentivando il movimento statunitense per i diritti
civili. No, chiudono un occhio davanti ai crimini di un
regime che favorisce un candidato che presiederà uno dei
governi più di destra nella storia degli Stati Uniti.
Mentre l’Unione Sovietica in generale si oppose al
colonialismo, in questa età post-coloniale, la Russia di
Putin è ora una delle potenze principali che cercano di
acquisire o di tenersi stretto il territorio con la
forza: la Cecenia, l’Ossezia del sud, l’Ucraina
orientale, la Crimea (l’annessione di quest’ultima, fu
condannata da un voto di 100 a 11 nell’Assemblea
Generale, con 58 astensioni).
Ad alcune persone di sinistra piace sostenere che la
Russia, la Siria, l’Iran ed Hezbollah costituiscano un
“asse di resistenza” che ha sfidato eroicamente gli
Stati Uniti e l’imperialismo israeliano. Questo
resoconto ignora il fatto che negli anni ’70, Hafez
al-Assad era intervenuto in Libano contro i palestinesi
e la sinistra libanese, e che, più di recente, Bashar
al-Assad si è associato con Washington per torturare i
prigionieri. Oggi, centinaia di palestinesi languiscono
nelle stanze di tortura di Bashar. Se questo è un asse
di resistenza, potremmo considerare di aggiungervi i
partiti europei dell’estrema destra che hanno
appoggiato Assad. In effetti, dato che Mosca è stata una
considerevole acquirente di droni militari israeliani e
uno dei massimi fornitori del suo petrolio, e che ha
coordinato i suoi bombardamenti in Siria con Israele,
forse anche quest’ultimo dovrebbe essere considerato un
membro dell’asse della resistenza? Dopo tutto, Israele
non era presente al voto per la risoluzione dell’ONU che
condanna l’annessione della Crimea.
E mentre l’Unione Sovietica potrebbe vantare delle
politiche sociali progressiste, queste sono cose del
passato. Putin ha esplicitamente adottato un’ideologia
di destra, ricorrendo agli emigrati e perfino ai
filosofi fascisti. Il partito di Putin, Russia Unita,
che ha tre quarti dei seggi nella Duma, ha ufficialmente
adottato il “conservatorismo russo” come sua posizione.
Come ha riferito RT, l’organo di stampa del governo
russo:
Essendosi definiti “conservatori,” i membri del partito
Russia Unita “hanno semplicemente determinato il loro
posto” come partito di destra, ha detto il politologo
Dmitry Travin. Questo significa che sono “politici che
difendono i valori dell’economia di mercato basati su
tradizioni nazionali,” l’agenzia di stampa Rosbalt ha
riferito che abbia detto.
Allo stesso tempo, non sono “fedeli difensori della
libertà, come i liberali,” e non sono “seguaci dell’
egualitarismo come i social democratici,” ha detto.
In termini di islamofobia e di repressione anti-LGBT, la
Russia fa sembrare gli Stati Uniti un paradiso.
L’aspettativa di vita maschile in Russia è di 6 anni
minore che in Brasile e 10 anni minore che in Messico;
le sue spese per l’istruzione come parte del PIL è
l’80% di quello del Messico e meno di tre quarti di
quello del Brasile. In termini della dimensione del
servizio pubblico, le spesa del governo russo come
percentuale del PIL, è minore di quello del Giappone,
della Grecia, del Regno Unito e della Spagna (e le sue
spese militari sono una parte di gran lunga maggiore di
qualunque di questi paesi). Né in pratica, né per
ispirazione e neanche per retorica, la Russia attuale
riflette questi valori.
Perché allora questo entusiasmo della sinistra per la
Russia?
Per alcuni, senza dubbio, è semplicemente nostalgia. Il
Consiglio di Pace degli Stati Uniti, uno strumento
servile verso Mosca durante la Guerra Fredda, ricorda
con affetto l’alleanza con il regime Baathista in Siria,
quando governava Hafez al-Assad, e quindi è forse
soltanto una semplice mossa per glorificare il sostegno
russo attuale per il successore della dinastia di Assad.
(E quindi l’orribile viaggio di propaganda a Damasco del
Consiglio di Pace e la successiva partecipazione agli
eventi di propaganda sponsorizzati dal governo siriano).
La nostalgia malinconica dei giorni di gloria
dell’Unione Sovietica, non spiega l’attaccamento alla
Russia della maggior parte della sinistra. Invece, è la
dottrina perniciosa di: “il nemico del mio nemico è mio
amico” che sfortunatamente ha permeato vasti settori
della sinistra.
Un aereo civile di linea viene abbattuto sulla zona
separatista filorussa dell’Ucraina, gli Stati Uniti (tra
gli altri) accusano i russi di essere i responsabili e
la reazione automatica, riflessa di alcuni, è che è
stata o un’operazione occidentale sotto falsa bandiera
(una macchinazione dell’intelligence) o, come minimo,
una tragedia della quale gli Stati Uniti e i loro
alleati hanno la responsabilità primaria). Che la
propaganda russa sull’argomento venisse così facilmente
respinta, ha semplicemente confermato per alcuni quanto
fosse realmente diabolica l’operazione sotto falsa
bandiera.
Un convoglio di aiuti umanitari viene bombardato in
Siria. Washington accusa la Russia o la Siria di essere
responsabili del fatto. Dato che Assad ha una chiara
politica per costringere Aleppo ad “arrendersi o a
morire di fame,” l’accusa di Washington era certamente
plausibile, ma ulteriori prove lasciavano pochi dubbi
circa la responsabilità russa/siriana. Per alcuni della
sinistra, però, il fatto che il governo degli Stati
Uniti lo avevano detto, lo rende falso.
E’ vero che ogni volta che due stati imperiali
gareggiano per il potere, ognuno tenterà di incoraggiare
una narrazione unilaterale, sciovinista delle differenze
esistenti tra loro. Certamente è garantito lo
scetticismo per le dichiarazioni del proprio governo.
Durante il periodo sovietico, negli Stati Uniti, la
linea ufficiale cercò di rappresentare Mosca come
interamente responsabile dell’inizio della Guerra Fredda
e come il paese che ha torto, l’aggressore in tutte le
contese internazionali. Era e rimane importante
contestare questo punto di vista dominante. Questo,
tuttavia, non significa, che avremmo dovuto rifiutare la
narrazione tendenziosa degli Stati Uniti soltanto per
adottare la contro narrativa sovietica, ugualmente
tendenziosa – rifiutando come propaganda occidentale
delle cose come i gulag o le clausole segrete contenute
nel Patto tra Hitler e Stalin oppure il massacro di
Katyn* o l’aggressione sovietica all’Ungheria del 1956 o
l’invasione dell’Afghanistan nel periodo 1979-1989. Era
del tutto possibile e giusto – rifiutare le linee di
propaganda sia degli Stati Uniti che dell’Unione
Sovietica. L’iniziativa che ha preceduto l’attuale
Campagna per la Pace e la Democrazia (www.cpdweb.org)
– cioè la Campagna per la Pace e la Democrazia Est e
Ovest – è noto che ottenne che gli attivisti
dell’America Centrale Occidentale firmassero una
dichiarazione in cui si condannava la politica sovietica
nell’Europa Orientale e che ottenne che i dissidenti
dell’Europa dell’Est firmassero una dichiarazione in cui
si condannava la politica statunitense in Nicaragua e
nel Salvador. E ’questa specie di rifiuto di entrambe le
parti e delle loro bugie che dovrebbe essere la chiave
di qualsiasi politica della sinistra.
Se le azioni russe di pirateria informatica hanno
interferito nell’elezione americana, non bastano a far
notare il record osceno che Washington riguardo alle
interferenze in elezioni straniere. La sinistra condanna
l’interferenza degli Stati Uniti nelle elezioni di paesi
stranieri e dovemmo anche condannare l’interferenza
russa (e non soltanto negli Stati Uniti). Mentre alcuni
degli attacchi alla pirateria informatica della Russia
da parte dell’ambiente di Hillary Clinton (“Ronald
Reagan si rivolterebbe nella tomba”), puzzano di
maccartismo, non c’è nulla di sbagliato se la sinistra
denuncia i reati russi. E tutti i crimini degli Stati
Uniti nel mondo non giustificano i crimini della Russia
che non dovrebbero portarci a tacere le nostre critiche
dei crimini di Mosca, non più di quanto i crimini russi
dovrebbero portarci a tacere le nostre critiche per i
crimini di Washington in Iraq, Honduras e in altri
paesi.
Stephen R. Shalom è un membro del consiglio di
redazione di New Politics. Grazie a Joanne Landy per le
utili discussioni.
*http://www.homolaicus.com/politica/democrazia_usa.htm
** https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Katyń
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
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