-------- Messaggio Inoltrato --------
Mizzica, che sbrodolata! Credo che in pochi riescano ad
andare oltre le prime 20 righe. Se trovo uno scritto
interessante, io me lo leggo tutto anche se dice cose che
non condivido. Basta però che mi stuzzichino la curiosità,
che mi sfidino così da pensare a come potrei rispondere.
Basta, in sostanza, che non ripetano banalità trite e
ritrite. Qui l'unica cosa interessante è che questa
banalissima sbrodolata l'abbia pubblicata Peacelink. Segno
dei tempi.
Lasciando perdere, per carità di Dio, le noiosissime
argomentazioni (si fa per dire) politio-filosofiche, faccio
un esempio di quanto sia insipido questo scritto:
Scrive l'esimio articolista: "... la Russia di Putin è ora
una delle potenze principali che cercano di acquisire o di
tenersi stretto il territorio con la forza: la Cecenia,
l’Ossezia del sud, l’Ucraina orientale, la Crimea".
- La Crimea è russa dal 1784, ma il segretario del PCUS
Nikita Krusciov, essendo cresciuto in Ucraina ed essendo
etnicamente ucraino, la regalò a quella Repubblica Sovietica
nel 1954, senza ovviamente chiedere il permesso ai suoi
abitanti. Così, per festeggiare una ricorrenza (non sto
scherzando). L'URSS era cattiva, dice l'articolista, ma
evidentemente i suoi leader erano buoni quando facevano
cazzate a favore dell'Ucraina. Ovviamente che col referendum
gli abitanti della Crimea abbiano deciso di rimanere in
Russia, non conta. Perché è proprio il pronunciamento
popolare che non conta.
- La Cecenia è russa dal 1783. Anche i sassi sanno che le
guerre cecene furono causate dalle manovre dei
fondamentalisti e dei servizi segreti turchi. Guarda caso
erano coerenti con la strategia di Brzezinski di
balcanizzazione della Russia. Un tentativo di secessione che
difficilmente si può definire "popolare" se oggi i Ceceni
sono in prima fila nella lotta contro i jihadisti, sia in
Russia che in Siria.
- L'indipendenza dell'Ossetia del Sud dalla Georgia e il
cessate il fuoco tra i due Paesi, in teoria dovrebbe essere
garantita dall'OCSE e da un contingente misto di osseti,
russi e georgiani. Ma nel 2008 quel galantuomo di
Saakashvili ha fatto attaccare dall'esercito georgiano
l'Oseezia del Sud, con bombardamentti semi-genocidi. Di
fronte alla durissima reazione russa, la Georgia si è messa
a strillare di essere attaccata, ricevendo l'appoggio (solo
diplomatico) di, indovinate chi? USA, Polonia e Repubbliche
baltiche. LAsciata la Georgia, Saakashvili è andato a fare
... il governatore della regione di Odessa, chiamato là
dagli ucronazisti. Tutto si tiene, come le mascalzonate
barra idiozie barra noiose stupidaggini dell'articolista.
- Infine nel Donbass, tutti sanno che i russi non hanno
messo piede (è stato ammesso persino dal comandante
dell'Esercito Ucraino).
E a proposito del biasimare il "tenersi stretto con la forza
i propri territori", provate a pensare se qualcuno volesse
sottrarre il Texas agli USA, o la Westfalia alla Germania,
la Savoia alla Francia o il Piemonte (o anche solo la Valle
d'Aosta) all'Italia. Diventeremmo subito tutti cattivoni
come Putin: ce le vorremmo tenere con la forza! Che è
brutto, brutto, brutto!
Cari amici di Peacelink: lo sapete che state pubblicando
FAKE NEWS e per giunta noiose?
Il 14/01/2017 17.53, Jure
Ellero LT ha scritto:
From: "Jure Ellero LT"
<glry at ngi.it>
Sent: Saturday, January 14, 2017 5:53 PM
To:
<disarmo at peacelink.it>;
"Lista No Nato - gruppo"
<comitatononato at googlegroups.com>
Subject: (ListaNoNato) Re: [Disarmo] La Russia e la
Sinistra
Il 14/01/2017 09:04, rossana ha scritto:
Di Stephen R. Shalom
10 gennaio 2017
Che cosa spiega l’entusiasmo in certi ambienti della
sinistra per Vladimir Putin e per la Russia? Perché
alcuni hanno esultato per i bombardamenti russi in
Siria, rifiutando a priori le prove avute da Medici per
i Diritti Umani, di Amnesty International
Perchè Amnesy è finanziata da Washington e trombone di
Isis.
A parte la battuta, che di fronte ad un articolo di questo
tenore è il minimo onde evitare l'insulto, chiedo visione
di documenti in cui si notino non meglio identificati
sinistri esprimere "entusiasmo in certi ambienti della
sinistra per Vladimir Putin e per la Russia? Perché alcuni
hanno esultato per i bombardamenti russi in Siria" . L'ha
detto la RAI? Furio Colombo? Amnesty? L'Osservatorio per i
Diritti Umani in Londra? O Obama? O Al Nusra? O Israele?
Prosegue l'Autore riscavando sul Molotov-Ribbentropp ben
sapendo che chi lo legge non ne sa nulla chè mai
gliel'hanno spiegato, e così via, avanti con le fandonie.
Un articolo da vero manuale. Altra perlina: "a metà degli
anni ’20 non c’era democrazia nell’Unione Sovietica e,
siccome non può esserci socialismo senza democrazia, lì
non c’era neanche il socialismo". Magari si spera che
nessuno abbia mai giocato a Civilization: basta un
giochino da bimbi per imparare che la democrazia è una
cosa e il comunismo un'altra. Ché la socialdemocrazia sta
assieme nei crediti di guerra del '14, non nella
rivoluzione d'Ottobre. Poi ce ne sono pure di peggiori, ma
lasciamo stare. Dispiace solo che sia stato diffuso da
ZNet, che un tempo seguivo e mi sembrava più seria e non
allineata al mainstream. Magari ha avuto bisogno di
finanziatori: vado ad indagare e poi ve la racconto.
Jure Ellero
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Peacelink Disarmo ha pubblicato il sab 14 gen 2017:
Di Stephen R. Shalom
10 gennaio 2017
Che cosa spiega l’entusiasmo in certi ambienti della
sinistra per Vladimir Putin e per la Russia? Perché alcuni
hanno esultato per i bombardamenti russi in Siria,
rifiutando a priori le prove avute da Medici per i Diritti
Umani, di Amnesty International e dell’Osservatorio dei
diritti umani che questi stanno vergognosamente prendendo
di mira gli ospedali? Perché alcuni cercano di
giustificare l’acquisizione della Crimea a opera della
Russia o il suo sfacciato intervento in Ucraina?
Mosca, naturalmente ha una lunga e ignobile storia nella
Sinistra. Non c’è alcuna scusa per questo tradimento dei
valori della sinistra, ma almeno possiamo comprendere
alcuni dei motivi per cui le persone hanno avuto queste
opinioni erronee.
In passato, molti americani che erano dediti a cause
progressiste, specialmente a quelle per i diritti umani e
i diritti del lavoro, entrarono nel Partito Comunista
perché era un’organizzazione attivamente e potentemente
impegnata quelle lotte. Erano consapevoli che l’adesione
al Partito Comunista richiedeva di seguire la linea
sovietica riguardo a questioni di politica estera, ma
molti vi aderirono, non malgrado questo, ma per questo.
Infatti anche il loro contributo ai movimenti per i
diritti civili e del lavoro era compromesso a un certo
grado dalla loro fedeltà a un partito gerarchico che era
accondiscendente alla politica estera di Mosca. (Quanti
onesti radicali si sono allontanati dalla Sinistra perché
il Partito Comunista difendeva i Processi di Mosca
o il Patto tra Hitler e Stalin? Quanto danno è stato fatto
alla Sinistra dal PC che sosteneva il processo e la
prigionia dei trotzkisti in base allo Smith Act,* nella
II Guerra Mondiale?). Possiamo, tuttavia comprendere il
motivo per cui molti comunisti credevano che la loro
partecipazione stesse incoraggiando la causa della
giustizia sociale in patria e quindi perché dessero un
permesso all’Unione Sovietica.
Un altro motivo per cui le persone di sinistra erano
permissivi nei confronti dell’Unione Sovietica, era che, a
livello internazionale, era generalmente dalla parte delle
grandi lotte anticoloniali del tempo. I suoi aiuti
militari e il suo appoggio diplomatico aiutarono molte
nazioni a del Terzo Mondo a uscire dal dominio occidentale
di tipo coloniale o neo-coloniale. Questo non è stato mai
tanto costante o tanto disinteressato quanto indicavano
gli accoliti di Mosca. L’opposizione sovietica alla lotta
di liberazione eritrea, per esempio, è stata orrenda e già
nel 1921 il nuovo stato sovietico ha “svenduto” militanti
comunisti in Turchia, allo scopo di mantenere il suo
rapporto con Mustafa Kemal. Inoltre, la liberazione
nazionale che era appoggiata da agenti della Stasi (la
principale organizzazione di sicurezza e spionaggio della
Germania Est, n.d.t.), che preparavano un apparato di
sicurezza, non era certo liberatoria. Analogamente,
l’appoggio sovietico alla Repubblica, durante la Guerra
Civile spagnola, era improbabile che sopravvivesse. Si
dovrebbe notare, inoltre, che le grandi potenze spesso
tentarono di indebolire l’impero coloniale dei loro rivali
senza essere affatto progressistie : pensate all’aiuto
dell’Imperatore tedesco ai ribelli irlandesi.
Cionondimeno, non c’è dubbio che l’Unione Sovietica
svolgesse un ruolo importante nell’affrettare la fine del
colonialismo, e possiamo quindi comprendere per quale
motivo molte persone di sinistra ne fossero innamorate. Il
prestigio sovietico era anche accresciuto dal suo ruolo
nella sconfitta della Germania nazista (anche se questo
seguì il suo patto con la Germania nazista).
Una terza ragione per cui le persone di sinistra,
erroneamente, ma comprensibilmente, hanno sostenuto
l’Unione Sovietica, è che il paese era devoto, almeno in
maniera retorica, al socialismo. I socialisti di sani
principi differiscono nella loro valutazione di quando
l’Unione Sovietica era diventata uno stato repressivo –
farei risalire questo alla fine dell’Opposizione dei
Lavoratori (era una fazione del partito Comunista russo,
n.d.t. ) e alla soppressione della rivolta di Kronstadt –
ma non c’è dubbio che a metà degli anni ’20 non c’era
democrazia nell’Unione Sovietica e, siccome non può
esserci socialismo senza democrazia, lì non c’era neanche
il socialismo. Al di là del loro socialismo retorico, i
membri del blocco sovietico proclamavano la loro fedeltà
alla giustizia sociale, e, in qualche misura, queste non
erano soltanto parole. Dato che la giustizia sociale,
infatti, come il socialismo, deve includere diritti
democratici, l’Unione Sovietica e altri membri di questo
fronte erano fondamentalmente carenti nel campo della
giustizia sociale. Non tendevano, però, ad avere maggiore
egualitarismo e politiche di welfare sociale più
sviluppate di quelle di molti stati occidentali. Questi
successi avevano lo sfortunato effetto di suggerire
erroneamente che siamo di fronte a un compromesso:
possiamo avere o la giustizia economica o la democrazia,
ma non entrambe. E’ vero che una persona che vive nelle
favelas del Brasile potrebbe scegliere il sistema
sanitario di Cuba rispetto a quello della democrazia
formale del suo paese. Il Costa Rica, invece, che non è un
modello di illuminismo socialista, offre sia la democrazia
che un’aspettativa di vita pari a quella di Cuba.
Tuttavia, per molte persone di sinistra, il fatto che i
paesi ”comunisti”, guidati dall’Unione Sovietica
dichiarassero di perseguire il socialismo, rendeva più
facile non fare caso ai loro misfatti.
La questione è: perché oggi molte persone di sinistra
chiudono gli occhi davanti ai crimini russi, dato che
ognuno di questi motivi poco convincenti ma comprensibili
per i difensori dei sovietici non vale più?
Mentre l’Unione Sovietica in generale sosteneva i partiti
di sinistra in tutto il mondo e negli Stati Uniti, Mosca
al momento sembra appoggiare molto di più i partiti di
destra che quelli di sinistra. Negli Stati Uniti,
l’appoggio di Putin a Trump invece che a Hillary Clinton è
stato chiaro, sia che venga confermato o no che la Russia
ha violato le mail con l’intenzione di aiutare il
candidato Repubblicano. I difensori di sinistra di Putin,
non stanno quindi chiudendo un occhio davanti ai crimini
di un regime che sta almeno incentivando il movimento
statunitense per i diritti civili. No, chiudono un occhio
davanti ai crimini di un regime che favorisce un candidato
che presiederà uno dei governi più di destra nella storia
degli Stati Uniti.
Mentre l’Unione Sovietica in generale si oppose al
colonialismo, in questa età post-coloniale, la Russia di
Putin è ora una delle potenze principali che cercano di
acquisire o di tenersi stretto il territorio con la forza:
la Cecenia, l’Ossezia del sud, l’Ucraina orientale, la
Crimea (l’annessione di quest’ultima, fu condannata da un
voto di 100 a 11 nell’Assemblea Generale, con 58
astensioni).
Ad alcune persone di sinistra piace sostenere che la
Russia, la Siria, l’Iran ed Hezbollah costituiscano un
“asse di resistenza” che ha sfidato eroicamente gli Stati
Uniti e l’imperialismo israeliano. Questo resoconto ignora
il fatto che negli anni ’70, Hafez al-Assad era
intervenuto in Libano contro i palestinesi e la sinistra
libanese, e che, più di recente, Bashar al-Assad si è
associato con Washington per torturare i prigionieri.
Oggi, centinaia di palestinesi languiscono nelle stanze di
tortura di Bashar. Se questo è un asse di resistenza,
potremmo considerare di aggiungervi i partiti europei
dell’estrema destra che hanno appoggiato Assad. In
effetti, dato che Mosca è stata una considerevole
acquirente di droni militari israeliani e uno dei massimi
fornitori del suo petrolio, e che ha coordinato i suoi
bombardamenti in Siria con Israele, forse anche
quest’ultimo dovrebbe essere considerato un membro
dell’asse della resistenza? Dopo tutto, Israele non era
presente al voto per la risoluzione dell’ONU che condanna
l’annessione della Crimea.
E mentre l’Unione Sovietica potrebbe vantare delle
politiche sociali progressiste, queste sono cose del
passato. Putin ha esplicitamente adottato un’ideologia di
destra, ricorrendo agli emigrati e perfino ai filosofi
fascisti. Il partito di Putin, Russia Unita, che ha tre
quarti dei seggi nella Duma, ha ufficialmente adottato il
“conservatorismo russo” come sua posizione. Come ha
riferito RT, l’organo di stampa del governo russo:
Essendosi definiti “conservatori,” i membri del partito
Russia Unita “hanno semplicemente determinato il loro
posto” come partito di destra, ha detto il politologo
Dmitry Travin. Questo significa che sono “politici che
difendono i valori dell’economia di mercato basati su
tradizioni nazionali,” l’agenzia di stampa Rosbalt ha
riferito che abbia detto.
Allo stesso tempo, non sono “fedeli difensori della
libertà, come i liberali,” e non sono “seguaci dell’
egualitarismo come i social democratici,” ha detto.
In termini di islamofobia e di repressione anti-LGBT, la
Russia fa sembrare gli Stati Uniti un paradiso.
L’aspettativa di vita maschile in Russia è di 6 anni
minore che in Brasile e 10 anni minore che in Messico; le
sue spese per l’istruzione come parte del PIL è l’80% di
quello del Messico e meno di tre quarti di quello del
Brasile. In termini della dimensione del servizio
pubblico, le spesa del governo russo come percentuale del
PIL, è minore di quello del Giappone, della Grecia, del
Regno Unito e della Spagna (e le sue spese militari sono
una parte di gran lunga maggiore di qualunque di questi
paesi). Né in pratica, né per ispirazione e neanche per
retorica, la Russia attuale riflette questi valori.
Perché allora questo entusiasmo della sinistra per la
Russia?
Per alcuni, senza dubbio, è semplicemente nostalgia. Il
Consiglio di Pace degli Stati Uniti, uno strumento servile
verso Mosca durante la Guerra Fredda, ricorda con affetto
l’alleanza con il regime Baathista in Siria, quando
governava Hafez al-Assad, e quindi è forse soltanto una
semplice mossa per glorificare il sostegno russo attuale
per il successore della dinastia di Assad. (E quindi
l’orribile viaggio di propaganda a Damasco del Consiglio
di Pace e la successiva partecipazione agli eventi di
propaganda sponsorizzati dal governo siriano).
La nostalgia malinconica dei giorni di gloria dell’Unione
Sovietica, non spiega l’attaccamento alla Russia della
maggior parte della sinistra. Invece, è la dottrina
perniciosa di: “il nemico del mio nemico è mio amico” che
sfortunatamente ha permeato vasti settori della sinistra.
Un aereo civile di linea viene abbattuto sulla zona
separatista filorussa dell’Ucraina, gli Stati Uniti (tra
gli altri) accusano i russi di essere i responsabili e la
reazione automatica, riflessa di alcuni, è che è stata o
un’operazione occidentale sotto falsa bandiera (una
macchinazione dell’intelligence) o, come minimo, una
tragedia della quale gli Stati Uniti e i loro alleati
hanno la responsabilità primaria). Che la propaganda russa
sull’argomento venisse così facilmente respinta, ha
semplicemente confermato per alcuni quanto fosse realmente
diabolica l’operazione sotto falsa bandiera.
Un convoglio di aiuti umanitari viene bombardato in Siria.
Washington accusa la Russia o la Siria di essere
responsabili del fatto. Dato che Assad ha una chiara
politica per costringere Aleppo ad “arrendersi o a morire
di fame,” l’accusa di Washington era certamente
plausibile, ma ulteriori prove lasciavano pochi dubbi
circa la responsabilità russa/siriana. Per alcuni della
sinistra, però, il fatto che il governo degli Stati Uniti
lo avevano detto, lo rende falso.
E’ vero che ogni volta che due stati imperiali gareggiano
per il potere, ognuno tenterà di incoraggiare una
narrazione unilaterale, sciovinista delle differenze
esistenti tra loro. Certamente è garantito lo scetticismo
per le dichiarazioni del proprio governo.
Durante il periodo sovietico, negli Stati Uniti, la linea
ufficiale cercò di rappresentare Mosca come interamente
responsabile dell’inizio della Guerra Fredda e come il
paese che ha torto, l’aggressore in tutte le contese
internazionali. Era e rimane importante contestare questo
punto di vista dominante. Questo, tuttavia, non significa,
che avremmo dovuto rifiutare la narrazione tendenziosa
degli Stati Uniti soltanto per adottare la contro
narrativa sovietica, ugualmente tendenziosa – rifiutando
come propaganda occidentale delle cose come i gulag o le
clausole segrete contenute nel Patto tra Hitler e Stalin
oppure il massacro di Katyn* o l’aggressione sovietica
all’Ungheria del 1956 o l’invasione dell’Afghanistan nel
periodo 1979-1989. Era del tutto possibile e giusto –
rifiutare le linee di propaganda sia degli Stati Uniti che
dell’Unione Sovietica. L’iniziativa che ha preceduto
l’attuale Campagna per la Pace e la Democrazia (
www.cpdweb.org) – cioè
la Campagna per la Pace e la Democrazia Est e Ovest – è
noto che ottenne che gli attivisti dell’America Centrale
Occidentale firmassero una dichiarazione in cui si
condannava la politica sovietica nell’Europa Orientale e
che ottenne che i dissidenti dell’Europa dell’Est
firmassero una dichiarazione in cui si condannava la
politica statunitense in Nicaragua e nel Salvador. E
’questa specie di rifiuto di entrambe le parti e delle
loro bugie che dovrebbe essere la chiave di qualsiasi
politica della sinistra.
Se le azioni russe di pirateria informatica hanno
interferito nell’elezione americana, non bastano a far
notare il record osceno che Washington riguardo alle
interferenze in elezioni straniere. La sinistra condanna
l’interferenza degli Stati Uniti nelle elezioni di paesi
stranieri e dovemmo anche condannare l’interferenza russa
(e non soltanto negli Stati Uniti). Mentre alcuni degli
attacchi alla pirateria informatica della Russia da parte
dell’ambiente di Hillary Clinton (“Ronald Reagan si
rivolterebbe nella tomba”), puzzano di maccartismo, non
c’è nulla di sbagliato se la sinistra denuncia i reati
russi. E tutti i crimini degli Stati Uniti nel mondo non
giustificano i crimini della Russia che non dovrebbero
portarci a tacere le nostre critiche dei crimini di Mosca,
non più di quanto i crimini russi dovrebbero portarci a
tacere le nostre critiche per i crimini di Washington in
Iraq, Honduras e in altri paesi.
Stephen R. Shalom è un membro del consiglio di redazione
di New Politics. Grazie a Joanne Landy per le utili
discussioni.
*
http://www.homolaicus.com/politica/democrazia_usa.htm
**
https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Katyń
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
--
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