Re: [Disarmo] R: R: Re: DONALD TRUMP SARA' IL PROSSIMO PRESIDENTE USA



non confonderei autoritarismo con fascismo.

Ma perchè hai scritto "cominciate" dandoci del voi?


Il 14/11/2016 10:04, Tania Pizzamiglio (via disarmo Mailing List) ha scritto:
??????
fascismo parte dall'america oggi?
ma se in italia dalle imposizioni di napolitano-monti-letta-renzi (non votato) sono tutti autoritarismi e dittature imposte senza chiedere parere, consenso e votazione al popolo! fanno e disfano fregandosene del popolo italiano
suvvia per cortesia
a nord fine anni '90 e tutto 2000 fino alla sua morte spacciata per incidente (come mai non si indagò invece?) fu accusato Haider di nazismo ecc. ecc. ed era un politico austriaco conservatore. ma dai
vergogna
finiamola con le stronzate e inutili bla bla bla
l'america vede di sè
e noi italiani con le tante truffe e usurpazioni in casa nostra che facciamo? gossip e critica di un continente che tira fuori le xxxxx visto che è risultato delle loro elezioni chi li rappresenta adesso
invece di blaterare cominciate ad agire in italia da italiani!

tania


Il Domenica 13 Novembre 2016 17:32, rossana <rossana123 at fastwebnet.it> ha scritto:


non c'è bisogno di rispolverare la storia per ricordarci cosa ci fu in America e in Europa dopo la crisi del '29 e conseguente grande depressione, la differente risposta, però preferisco ricordare questa lezione piuttosto che fare moralismi. Il fatto che oggi è dall'America che parte l'ondata fascista non mi rassicura per niente.

Il 13/11/2016 13:09, "Sebastiano Cosenza" (via disarmo Mailing List) ha scritto:
La sostanza dell’imperialismo americano non cambia da  obama/Hillary/trump. Cambia l’atteggiamento  dei vassalli e degli osservatori neutrali e non  .
Mi spiego :  con trump  al potere il livello di attenzione sarà massimo soprattutto da parte dei  sinistri  e  finti sinistri.
Con la fintasantachiara  killary al potere  la grancassa mediatica e i propinatori di bombardamenti democratici  ( alla BHL per intenderci)   starebbero  felici  e garruli.
Non è un caso che il bombardamento ai nostri vicini di casa slavi  l’abbia propinato  un  compagno ex   pci  con il baffo all’uranio.
Sebastiano
 
Da: disarmo-request at peacelink.it [mailto:disarmo-request at peacelink.it] Per conto di rossana
Inviato: venerdì 11 novembre 2016 22:25
A: disarmo at peacelink.it
Oggetto: Re: [Disarmo] R: Re: DONALD TRUMP SARA' IL PROSSIMO PRESIDENTE USA
 
più che a prenderci in giro dovremo stare a capirci. Non puoi ribaltare quello che scrivo per raccontare quello che tu vuoi che si dica. Le dichiarazioni di Trump sono impregnate di razzismo e xenofobia si o no? Sì. Nelle strade dei vari Stati sono tornati i nazisti e quelli del Ku Klux Klan a favore di Trump inneggiando alla supremazia bianca ? Si. Il sindaco di NY non darà a Trump la lista degli immigrati irregolari perchè gli è antipatico o perchè Trump ha parlato di deportazioni?
La guerra soft è quella del Pentagono? E di chi dovrebbe essere? Ma che discorsi fai? E non dovrei dire che Trump è un nazista perchè tu, e solo tu, capisci che questo vuol dire che la Clinton invece è una pacifista. Ma dai.
Finmeccanica ha donato più soldi a Trump. La notizia è vera o falsa? Se è falsa mi dici che è falsa e mandi un riferimento. Non hai bisogno di dirmi che le spese militari sono aumentate progressivamente anche prima di Trump. Lo sappiamo tutti come sappiamo chi ha iniziato le guerre. Il dato sui finanziamenti a Trump però rimane. E rimane il fatto che Trump ha dichiarato di voler aumentare le spesi militari e di voler ammodernare l'arsenale nucleare. Se è per questo ha detto al Giappone di costruirsi l'arma nucleare se ha paura della Corea del Nord. E ha anche detto che della Lituania non si interessa perchè è piccola e conta nulla. E a tutti i paesi NATO ha detto di tirar fuori i soldi se vogliono attivare l'art.5. (Per ora lo hanno fatto solo loro).
La lavagna con quelli che scrivono i buoni da una parte e i cattivi dall'altra forse fa parte del tuo modo di concepire le cose. Se uno è nazista dico che un nazista non che è cattivo.
 
 
Il 11/11/2016 19:56, Jure Ellero LT (via disarmo Mailing List) ha scritto:
Non prendiamoci in giro: io in Trump non vedo un lume, un miglioramento dei rapporti di forza, ma vedo l'evidenziarsi d un sintomo. Studiare il fenomeno Trump può aiutarci a contrastare il mondo di guerra. Piantarlo al muro con quattro chiodi perchè Nazista e piangere Hillary no di certo. Dove sta Aleppo Obama-Clinton lo sanno bene, e sta nel mirino dei loro droni. La guerra soft è quella con il pentagono sopra e isis, peshmerga, curdi siriani e bastardi ceceni e bosniaci e albanesi e quant'altro di utile dall'ukrajna alla libia sotto, a beccare e tirare bombe. Come si fa a mettere uno tra i buoni e l'altro tra i diavoli, giuro, non lo comprendo. Imbecillità, servilismo o connivenza, scegliete voi. Affermi qui di non aver mai detto 'Clinton è meglio', ma i tuoi post precedenti dicono il contrario. Nel post sui finanziamenti ai due candidati il titolo - soggetto era totalmente fuorviante. Nell'ultimo è Trump a spendere in armi, mentre i bunker ad Aviano per le nuove bombette nucleari son pronti da un po'. Se si afferma che l''efficacia può avere come obiettivo anche il controllo e la repressione della popolazione' vuol dire che si sa di cosa si sta parlando. Discutiamo pure ma, ripeto, non prendiamoci in giro.
Jure Ellero
 
Il 11/11/2016 08:02, rossana ha scritto:
Evidentemente c'è chi si sente più tranquillo con un nazista come presidente. Colui che ha risposto durante una intervista "Che cosa è Aleppo?" Oppure rispetto ai russi: "Hanno una capacità molto più moderna rispetto a noi, noi non ci siamo aggiornati, la flotta aeronautica, i bombardieri in particolare, ha bisogno di una modernizzazione". Trump è quello che vuole annullare l'accordo con l'Iran perchè ha Israele come migliore alleato.
Detto questo la Clinton è meglio? Nessuno ha detto questo. Ed è proprio per questo che trovo inquietante la tifoseria che vede in Trump il minor male possibile.
Tornando alla domanda di Caterina: Trump fa riferimento all'ammodernamento dei sistema d'arma cosiddetti "pesanti", l'hard(ware), la faccia "materiale" della guerra (bombardieri, carri armati, sottomarini, ecc.). Clinton aveva avvallato la trasformazione del mercato delle armi (che avviene dopo quello commerciale) e della sua produzione, privilegiando quanto l'avvento della rivoluzione elettronica e dell'informazione stava generando. La faccia soft(ware) è quella che vede il cuore del sistema d'arma e della guerra nella sua "immaterialità", ossia nella capacità di comunicare, diffondere e condividere informazioni in grado di ottenere un dominio dell'informazione. Che è poi la rete che permette il comando e controllo in modo rapido ed efficiente su una vasta area geografica. Reti di computer, radio, sensori, satelliti e una grande quantità di dati collegano qualsiasi attività creando un ambiente integrato. Questi includono la sorveglianza, guerra elettronica, gestione delle missioni e coordinamento delle armi, il controllo dell'aria, l'identificazione dell'obiettivo e la gestione della rete.  Una guerra siffatta ha i suoi punti deboli: violenta nell'attacco, debole nella difesa. Bush junior quando ha attaccato l'Iraq ha sperimentare questa nuova modalità accanto a quella tradizionale (truppe di terra).
Se ti interessa capire l'intreccio reso possibile dalle nuove tecnologie fra sistema d'arma, modo di produzione e mercato, puoi andare all'articolo che riprende un mio intervento ad un convegno circa il ruolo dell’industria della difesa e sicurezza nella politica estera e di difesa italiana ed europea, in particolare dove scrivo "In generale in tutte queste aziende la trasformazione, ottenuta con l’introduzione di nuove tecnologie (IT), non ha riguardato solo l’innovazione del prodotto e del processo produttivo, ma anche l’organizzazione del lavoro e delle strutture produttive (decentramento produttivo). Questa rivoluzione portata dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha prodotto una globalizzazione del mercato e delle filiere produttive e quindi un aumento della concorrenza sia per i lavoratori sia per le aziende. Quella che viene chiamata “rivoluzione negli affari militari” riguarda l’applicazione delle nuove tecnologie (che sono duali, cioè possono servire sia nel campo civile sia nel campo militare) nei sistemi di comando e controllo militare alle armi di precisione, nei velivoli di combattimento (ruolo sempre più importante dell’avionica), ha creato una nuova generazione di motori, di veivoli e veicoli a pilotaggio remoto e la gestione digitale del campo si battaglia e allo spazio. La nuova dottrina militare statunitense ha indirizzato le aziende verso soluzioni incentrate sull’integrazione rete centrica dei sistemi d’arma. In questo tipo di guerra i sistemi d’arma dovrebbero raggiungere la loro massima efficacia perché inseriti in un network informatico capace di avvolgere l’intero sistema operativo. Questa efficacia può avere come obiettivo anche il controllo e la repressione della popolazione".  http://www.peacelink.it/disarmo/a/42906.html
 
 
 
 
 
Il 10/11/2016 22:15, Luigi Guasco (via disarmo Mailing List) ha scritto:
Quanto dovrebbe essere contenta l'umanità  che una fanatica guerrafondaia imperialista,non sia diventata presidente continuando l'opera di Obama?,secondo me tanto da  quantificarlo in megatoni:se diamo credito alle dichiarazioni di Trump lo scontro diretto,che c'è già stato"in Siria"non si ripeterà.
Una volta che si è davvero scongiurato il confronto diretto e l'avvento ineluttabile e auspicabile del mondo multipolare,Soros e compagni non avranno più ragioni per finanziare i pacifinti e tagliagole che rimarranno disoccupati.
pace e bene a tutti
 
Il giorno 10 novembre 2016 19:53, caterina.regazzi at alice.it <caterina.regazzi at alice.it> ha scritto:
Cosa vuol dire "reteocentrica"?
Caterina
----Messaggio originale----
Da: disarmo at peacelink.it
Data: 10-nov-2016 19.46
A: <disarmo at peacelink.it>
Ogg: Re: [Disarmo] DONALD TRUMP SARA' IL PROSSIMO PRESIDENTE USA
 
Ma se per caso SOFT lo dice Vespa il popolino ci crede.
 
Il 10/11/2016 19:28, rossana ha scritto:
Forse non hai capito il significato di soft rispetto alla forma hard. Per soft si intende la guerra reteocentrica.
 
Il 10/11/2016 19:25, Jure Ellero LT (via disarmo Mailing List) ha scritto:
Soft?? Soft chi? Ha lanciato chi isis e sottostrati vari a ridurre come abbiamo visto aleppo, palmira, iraq e tre quarti di medioriente? A spalmare di nucleare pronto all'uso il confine orientale della NATO allargata con i colpi di stato, vedi ucraina? Chi se non i bush clinton obama? Per non citare tutte le loro altre stragi. I droni sono sterili, ma in terra ci sono i cadaveri, a milioni. E la chiami soft. Fermare quella andava fatto, qualcuno c'è riuscito: bene. ora trattiamo.
jure.
 
Il 10/11/2016 18:45, rossana ha scritto:
non è esattamente così. Trump è per la forma hard della guerra, Clinton ha lanciato quella legata alla rivoluzione elettronica, soft. Trump e per ricentralizzare la produzione, Clinton era per il decentramento. Clinton per i mercati aperti, Trump per i dazi. Questi sono solo esempi.
 
Il 10/11/2016 18:40, Jure Ellero LT (via disarmo Mailing List) ha scritto:
Nemmeno qui Donald c'entra: il programma è di antica data. Made in Clinton, tra i tanti. Il problema sono USA e NATO, non il presidente galattico.
Jure
 
Il 10/11/2016 07:17, rossana ha scritto:
Una delle priorità militari di Trump è la modernizzazione dell'arsenale militare USA.

Ottima giornata per Leonardo Finmeccanica (+7,6%) ...
Spicca il forte rialzo messo a segno da Leonardo Finmeccanica (+7,61% a 11,59 euro). Secondo gli operatori il gruppo aerospaziale potrebbe beneficiare della politica di Donald Trump, che punta a incrementare le spese militari. ...
 
Il 09/11/2016 10:43, alfonsonavarra at virgilio.it ha scritto:
DONALD TRUMP SARA' IL PROSSIMO PRESIDENTE USA
Mi spiace per gli operai "bianchi" che si stanno affidando ad un fan di Mussolini. Il protezionismo come ricetta, quando non si mette in discussione la struttura ingiusta dell'economia, senza la priorità di una redistribuzione del reddito che aumenti la domanda interna, porterà ad una crisi economica mondiale. L'accordo sul clima di Parigi diventerà PURTROPPO carta straccia. La NATO avrà problemi ma perché si vuole "garantire sicurezza" esclusivamente a chi paga di più in bilanci militari. Nell'immediato Putin potrà essere contento, ma la logica delle cose, alla lunga, porta allo scontro di chi si vanta di essere gallo nel pollaio ed è prigioniero di retoriche militariste e nazionaliste ... 
Quanto a Hillary Clinton, chi è causa del suo mal pianga sé stesso. Dicono che il suo errore sia stato essere contro e non per, "sparare su Trump per gli scandali sessuali" invece di sottolineare sue proposte positive in favore dei settori popolari. Ma non aveva scelta: non aveva in sostanza nulla da dire in cui credesse sul serio tranne che puntare sulla difesa di uno status quo indifendibile. La Clinton, possiamo dirlo con il senno del poi?, era la peggior candidata che i democratici USA avrebbero potuto sciegliere: complice di Wall Street, incapace di parlare all'America ferita da speculazione, deindustrializzazione e delocalizzazione, quella che nonostante i "buoni risultati" dell'economia americana si trova sempre più impoverita (ormai è chiaro che sarebbe stato meglio Sanders al suo posto). Le élites anche in Europa dovranno pur fare una riflessione su queste economie che vedono il PIL crescere, i bilanci pubblici andare in pareggio, ma in cui la gente si trova sempre più indebitata quando non precarizzata e disoccupata.
Questo non giustifica però la protesta di pancia che si lascia attrarre dal primo demagogo televisivo che promette miracoli economici sulla base di sue presunte abilità "genetiche" nel condurre il business e rimesta nel torbido della guerra tra poveri individuando gli immigrati come capro espiatorio.
Personalmente sono molto preoccupato per la pace nel mondo. Comunque bisogna lavorare sulla novità geopolitica positiva: la rivolta degli Stati non nucleari, con il varo del Trattato di interdizione delle armi atomiche, è erede del "movimento dei non allineati". E' la tendenza verso una democrazia internazionale, cioè un mondo in cui la forza del diritto prevale sul diritto della forza: l'obiettivo della nonviolenza pragmatica ed efficace. 
Alfonso Navarra
 
 



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