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Da:
alfonsonavarra at virgilio.it
<alfonsonavarra at virgilio.it>
Date: 1 novembre 2016 19:03
Oggetto: [Disarmo] anche l'Italia per il bando delle
armi nucleari rompendo la gabbia del TNP
A:
coordinamentoregionale at nomuos.info,
no-nucleare-piemonte at googlegroups.com,
disarmo at peacelink.it,
forum at miritalia.org
ROMA
3 novembre 2016
ore
14.00 - 15.00
sala
Caduti di Nassirya - Palazzo Madama
Presso
Senato della Repubblica
CONFERENZA
STAMPA
ANCHE
L’ITALIA PER IL BANDO DELLE ARMI NUCLEARI
Un
ruolo attivo dell'Italia in senso disarmista dopo
il voto dell'ONU* che introduce il Trattato per la
proibizione giuridica delle armi nucleari
(Conferenza a New York nel 2017)
organizzata
da: Senatrice Loredana
De Petris (Gruppo
Misto – SI/SEL) in collaborazione con DISARMISTI
ESIGENTI (Campagna osm-dpn, Energia Felice, WILPF
Italia, PeaceLink, Armes Nucléaires STOP, Accademia
Kronos, Mondo Senza Guerre e altri)
Vai
su: www.petizioni24.com/italiaperilbando
Nei
file allegati la locandina e i testi delle mozioni,
prima firmataria alla Camera, Donatella
Duranti, primo firmatario al senato, Roberto
Cotti, per orientare la posizione italiana nel
sostegno alla decisione di avviare nel 2017 i
negoziati per un Trattato internazionale volto a
vietare le armi nucleari.
I
giornalisti devono accreditarsi secondo le
modalità consuete inviando un fax al numero
06.6706.2947.
Info:
Alfonso Navarra cell. 340-0736871 alfiononuke@gmail.com;
Antonia
Sani cell. 349-7865685 antonia.sani@alice.it
*
Nota bene: la risoluzione dell'ONU L41 è passata il
27 ottobre 2016 con 123 voti a favore, 38 contro, 16
astenuti. L'Italia
ha votato contro.
Ai
nonviolenti e agli antimilitaristi chiediamo di
mettersi in contatto con noi, in particolare con
Antonia, se vogliono assistere alla conferenza
stampa (dobbiamo comunicare per tempo i nomi) e se
poi successivamente vogliono discutere (ci riuniamo
in un Bar di Corso Rinascimento vicino a Palazzo
Madama).
Circola
pessimismo sul valore di un Trattato ONU per il
bando delle armi nucleari (qualcuno ha scritto che
si tratterà di carta da toilette) che è oltretutto
ancora da portare all’incasso; e non sarà affatto
semplice ottenerlo, anche se lo slancio sulla strada
giusta è stato preso con la votazione del 26 ottobre
a New York.
Speriamo
che alcuni dubbi verranno superati quando le nuove
pratiche "vincenti" che stiamo mettendo in atto in
vari movimenti, incluso il nostro, legate alle nuove
idee che portiamo avanti, in un intreccio confuso
con le vecchie, ci indurranno a buttare via le
stampelle inutili di luoghi comuni contraddittori
con la oggettività dei processi ma anche con le
nostre speranze.
Si
tratta di prendere consapevolezza che i contenuti
nuovi di cui siamo già portatori nelle nostre
pratiche di lotta non devono convivere con forme e
strutture ideologiche tetragone ad ogni confronto
con la realtà dei fatti.
Uno
degli slogan ad esempio più gettonati ed al contempo
assurdi è quello di “chiedere
il rispetto del Trattato
di Non Proliferazione”
(???) oltretutto proprio mentre tutto il mondo lo
sta di fatto abbandonando!
L'Italia
violerebbe il TNP e per questo motivo dovremmo
chiedere la rimozione delle atomiche USA dal suo
territorio?
L'IAEA, l'organo deputato a controllarne il
rispetto, non ha mai contestato la violazione
italiana del TNP semplicemente perché esso –
Trattato, ma soprattutto organo - prende atto della
"compatibilità" degli accordi stipulati in
precedenza, tra i quali la condivisione nucleare
NATO.
Ogni Stato ha poi ratificato con le sue "CLAUSOLE"
(la ratifica dell'Italia è avvenuta nel 1975) e
l'Italia ne ha imposte ben 12, tra le quali quella
detta dell'"atomica europea" di cui parla spesso
l'ex ambasciatore Sergio Romano.
L'Italia,
come ci ricorda Romano, si riserva sempre - dopo
essersi materialmente impegnata a più riprese - di
lavorare ad un progetto di bomba atomica europea:
questo fatto bisognerebbe farlo sapere in giro!
Quello
del rispetto del TNP è un terreno a noi poco
favorevole, difatti la Conferenza ONU del 2017 non
si svolgerà nella cornice giuridica del TNP (altrimenti,
per esempio, avremmo dovuto aspettare la sessione
di revisione del 2020!), è un contesto
giuridico nuovo ed autonomo, anche se - ovviamente -
dichiara di mettere in atto il famoso articolo VI.
Il
rapporto da parte degli stati non nucleari che si
stanno finalmente ribellando non è quindi con
l'architettura istituzionale del vecchio trattato ma
con l'obiettivo.
(In
realtà la vera essenza del TNP è la
legittimazione giuridica dell'oligopolio atomico
delle cinque potenze del Consiglio di Sicurezza).
I
disarmisti esigenti non fanno "APPELLI GENERICI"
quando propongono di collegarsi al nuovo
movimento dei non allineati a partire dalla
questione nucleare ma sono parte di una
concretissima mobilitazione internazionale che
otterrà forse dei risultati decisivi. Non diciamo
però gatto prima di averlo nel sacco!
E'
invece sicuramente fuori da ogni concretezza storica
creare un "fronte" solo italiano che si ponga
obiettivi di "sovranità nazionale" per "imporre al
governo il
"rispetto del TNP" interpretato per come lo
vorremmo noi e non per lo scopo per il quale tale
Trattato è stato fatto (e che dal basso
dovremmo al contrario denunciare senza mezzi
termini, mentre nelle sedi diplomatiche è bene
essere più soft ed aggiranti).
La
rimozione delle atomiche USA dall'Italia va
conquistata su basi politiche solide, attuali ed
acconce, non fuorvianti.
Di
fronte al silenzio stampa di una situazione globale
generalmente promettente per questo aspetto (e di un
vergognoso comportamento da parte del governo Renzi)
Alex Zanotelli, che ho sentito recentemente per
telefono, ha buttato lì una idea su cui è bene
riflettere: facciamo una legge di iniziativa
popolare come strumento per arrivare
all'opinione pubblica italiana e provare un po’ a
smuoverla.
Dobbiamo ovviamente lavorarci su ed approfondire
perché ci sono da esaminare svariati aspetti del
diritto internazionale su cui si andrebbe ad
intervenire con molteplici implicazioni...
Ma
spero comunque ardentemente che qualcuno abbia la
fantasia di escogitare qualcosa di meglio e più
efficace che non la solita LIP!
Questo
aspetto del collegamento con il movimento
internazionale va comunque fatto capire a tutti i
compagni che si autodefiniscono No-war, almeno
quelli che siano in grado di comprendere che la
sopravvivenza dell'umanità è un problema VERO ed
URGENTE e che viene prima rispetto all'"opposizione
all'imperialismo USA", considerato quasi
ossessivamente la priorità delle priorità (anche se
ci battiamo per quanto possibile sia per la fine di
questo impero sia per il non subentro al suo posto
di altri prepotenti regolatori del mondo e/o
aspiranti tali che già scaldano i loro muscoli).
Questa
è la nostra predisposizione mentale, non
ideologicamente nonviolenta ma pragmatica, che fa
capire perché concordiamo con ICAN nel salutare il
voto al Parlamento Europeo come un fatto positivo ed
importantissimo: anche se l'analisi delle cause del
riarmo nucleare è squilibrata (la colpa il PE la dà
principalmente ai russi), quella che conta è la
ricetta per risolvere la situazione, cioè il bando
delle armi nucleari che oltretutto toglie la prima e
più pericolosa “sanzione” che pende sul capo del
popolo e del territorio russo…
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