[Disarmo] Commissione Parlamentare d'Inchiesta su uranio e poligoni
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- From: caomar <caomar at tiscali.it>
- Date: Sun, 25 Sep 2016 22:54:34 +0200
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16
settembre 2016 Quarta
Commissione
Parlamentare d’Inchiesta Sardegna:
poligoni,
sindrome Golfo-Balcani-Quirra-Teulada-Capo Frasca “L’assenza di certezze
scientifiche non deve
servire da pretesto agli Stati per ritardare l’adozione di
misure” ONU,
Protocollo di Rio. “L’interesse
nazionale cede di fronte al superiore interesse pubblico
costituito dalla
tutela della salute (…)” che ha “il valore dell’assolutezza,
ciò significa che
va protetta contro ogni iniziativa ostile da chiunque
provenga e con la
conseguenza che ha anche una valenza incondizionata. Tale
tutela comprende le
ipotesi in cui i rilievi scientifici non hanno raggiunto una
chiara prova di
nocività (..) occorre applicare il principio di
minimizzazione che costituisce
il corollario del principio di precauzione”
(TAR
Sardegna, sentenza di sospensiva all’installazione dei radar,
6/10/2011). L’attuale quarta Commissione Parlamentare d’Inchiesta è
chiamata a recepire
e dare attuazione a risultanze e indirizzi della terza (art2
c.2 legge istitutiva),
chiudere rapidamente e definitivamente l’inchiesta. Parrebbe che le sia attribuita solo una funzione
prettamente notarile o di
braccio esecutivo delle decisioni della terza Commissione. La
presidenza
affidata all’on Scanu è garanzia di continuità. Per capire le attività dell’attuale Commissione giova
ricapitolare il
lavoro delle precedenti. Va tenuto presente che le prime due
hanno avuto circa
un anno di vita, la terza circa quattro anni. CRONISTORIA La Commissione Parlamentare d’Inchiesta è stata strappata
nel 2005 dalla
lotta avviata nel 1999 dal comitato antimilitarista Gettiamo
le Basi, dalle
famiglie sarde di militari e dalle associazioni nazionali di
tutela dei
militari. Per un decennio abbiamo contrastato i tentativi
esterni e interni di
affossamento e sabotaggio. Prima Commissione (2005-06 parrebbe condannata alla damnatio memoriae
per motivi
inspiegabili o troppo spiegabili) Amplia il ristretto mandato ed estende l’inchiesta
alla Sardegna; riconosce ufficialmente
il ruolo
propulsivo delle associazioni di base che
da anni documentavano il cluster di tumori nelle aree dei
Poligoni Salto di
Quirra e Teulada (seduta18/10/2005); trova rapida conferma
delle anomalie
sanitarie in Sardegna (10/11/2005, Audizione del Procuratore
militare di
Cagliari); elabora
il “Progetto di
biomonitoraggio sul
rischio ecologico e sanitario per i militari e la
popolazione” e il “Progetto di studio sulla
salute dei
militari e delle popolazioni esposte alle attività militari”,
entrambi,
complementari tra loro, appropriati per precedere,
accompagnare e andare oltre
la bonifica. I due tipi di monitoraggio non possono essere
usati - come si è
fatto, e si programma di fare - per dilazionare ed eludere le
misure imposte
dal principio di precauzione: l’obbligo dello Stato di imporre
la moratoria
alle attività a rischio anche solo ipotetico. Seconda Commissione (2006-2008, governo Prodi): Prende atto dei “dati
inoppugnabili” di civili e militari colpiti in modo
abnorme da patologie
collegate all’inquinamento bellico; equipara i poligoni ai
teatri di guerra,
equipara i militari inviati nei teatri di guerra a militari e
popolazioni delle
aree adibite ai “giochi di guerra”. Fa gravare l’onere della
prova sul
ministero Difesa. Afferma la valenza del nesso probabilistico,
pilastro della
normativa italiana e internazionale[i].
Rigetta la corbelleria cara alle Forze Armate della
dimostrazione del
nesso diretto causa-effetto, turpe furbata
per evitare di risarcire le vittime, fuggire dalle
responsabilità, salvare la
faccia. Di fatto
stabilisce
che anche Amministrazione Difesa e Forze Armate sottostanno
alle leggi della
Repubblica. Banale e allo stesso tempo innovativo! Sovverte,
infatti, il regime
di vecchia data che i militari definiscono “specificità”,
l’attuale Commissione
“amministrazione domestica”, altri
“vulnus allo Stato di Diritto inferto dal settore militare che
si erge a Stato
nello Stato”. Scardina il “diritto” che
gli Stati Maggiori si sono arrogati di non rispondere dell’uso
della bassa
truppa, ieri come carne da cannone, oggi carne da radiazione. Grazie
all’impegno di
alcuni parlamentari, in particolare del vicepresidente della
Commissione, il
senatore Mauro Bulgarelli, la legge 296/2006 stanzia i fondi,
sia per attivare
i due sistemi di monitoraggio sanitario e biologico-ambientale
indicati dalla
prima Commissione, sia per la bonifica dei poligoni, fondi
incrementati
dalla Finanziaria per
il 2008 in
prospettiva triennale (dieci miliardi all’anno) e prontamente
azzerati dal successivo
governo Berlusconi con
il decreto legge 27/5/2008 n. 93 nel
totale disinteresse e ignavia di
tutta la classe politica sarda a tutti i livelli, dall’allora
sottosegretario alla
Difesa Cossiga ai Comuni. Fine 2007, il ministro alla Difesa, il sardo
Parisi, avvia i due
sistemi di monitoraggio che si concretizzano, gravemente
amputati e snaturati,
nella creazione del “Centro Prevenzione Controllo Malattie dei
Militari”
(l’attenzione alle popolazioni sparisce!) e nel monitoraggio
del Salto di
Quirra (sparisce il biologico!). Febbraio 2008, cade il Governo, cade la
Commissione e parte a
velocità luce il Piano
di monitoraggio
ambientale del Poligono Interforze Salto di Quirra (PISQ). Macroscopica
inadeguatezza, incongruenze, irregolarità sono prontamente
segnalate dal vicepresidente
della Commissione (ALL.1Bulgarelli
19/3/2008). L’ultimo scandaloso raggiro emerge nel 2012.
INCISO: “L’Operazione
Trasparenza” top secret Il monitoraggio è propagandato come “operazione trasparenza e verità”. Nel 2012,
però, la Namsa/Nato oppone
il “segreto Nato”
alla richiesta
della Procura di Lanusei di accesso agli atti della gara
d’appalto (e il gup Clivio
rigetta la richiesta della Procura di allegare l’altolà della
Nato agli atti
del processo Quirra). L’attuale quarta Commissione ignora o finge
d’ignorare la
gravità del fatto? L’esigenza di acquisire gli atti della gara
d’appalto è stata
posta anche da alcuni senatori della terza Commissione. La
Commissione li ha
formalmente richiesti? Li ha ricevuti? L’analoga richiesta del
Comitato
Territoriale - specchietto creato per dare ad intendere “la trasparenza e leale collaborazione” con gli
enti locali, spacciati
persino come coautori del Piano – è sempre stata evasa dai
vertici militari. Terza Commissione I risultati sono sintetizzati da un
commentatore politico
specializzato in tematiche militari:“Scritti
a quattro mani, due dei generali, due delle industrie di
armi”. Concordiamo! Non
è da
attribuire a semplice negligenza o personali incapacità il
disinteresse totale
per la sottrazione dei fondi della bonifica e per il
monitoraggio sanitario
(CPCM). La Commissione “vede” il monitoraggio-bidone del Pisq
a operazione
conclusa, dopo l’intervento della Magistratura e l’attenzione
dei media sardi e
internazionali ed evita di entrare nel merito. Per il caso Sardegna la Commissione parte con
la “verità” già in
tasca, una strana “verità” in totale contrasto con i risultati
delle due
precedenti e con la forza dell’evidenza. La linea guida
ribadita in quasi tutte
le sedute “tranquillizzare
i militari e
la popolazione” è puntualizzata
con
estrema chiarezza dal presidente Costa (seduta n. 42): “Contrastare
alcuni ingiustificati allarmismi, alimentati in taluni casi anche dai
toni
sensazionalisti dei media” e “da
antimilitarismo preconcetto e ideologico” come sempre
precisa l’on. Scanu.
Sorvoliamo sulla visione della razionalità prerogativa
esclusiva di filo
militaristi e guerrafondai. Invitiamo, però, a rileggere
l’audizione del
Procuratore militare di Cagliari (10/11/2005). Anche lui
antimilitarista ideologico?
Se così fosse avremo prova che l’antimilitarismo, finalmente,
sta diventando
pensiero egemone. L’obiettivo di
osteggiare “l’allarmismo
preconcetto”
contiene e anticipa i risultati del lavoro: il disastro
ambientale e sanitario
che ha come epicentro il poligono Salto di Quirra (Pisq),
registrato dalla
prima e seconda Commissione, comprovato dall’indagine del
procuratore Fiordalisi
(2011/12, meno di 15 mesi!) è un falso allarme, non deve
esistere. La “verità”
a priori, indipendente dall’esperienza, incompatibile con un
serio lavoro
inquirente e rigorosa verifica dei fatti, svela spudoratamente
che l’inchiesta
parlamentare è una farsa mirata a sedare la Sardegna. Infatti
si offre ampio
spazio alle sarde autorità da sempre ligie alla politica dello
struzzo, a
consulenti e auditi che minimizzano, spargono dubbi,
disquisiscono di
percezione alterata, deviano i sospetti dalle attività di
guerra e, forse,
forniscono false
perizie. PRECISAZIONE: professor Trenta Dall’audizione (23/3/2016) del consulente prof.
Trenta parrebbe
che la quarta Commissione non sia a conoscenza della richiesta
della Procura di
Lanusei, avanzata in corso di udienza al giudice Clivio, di
trasmissione degli
atti del processo Quirra alla competente Procura di Roma e
alla Commissione
Parlamentare d’Inchiesta per indagare sul “delitto di falsa
perizia o falsa
interpretazione” resa da prof. Trenta, in qualità
di consulente, alla
terza Commissione nella seduta del 19/6/2012 affermando che “l'irradiamento
del
torio, più blando, è ancora meno pericoloso di quello
dell'uranio”. L’attuale Commissione
inquirente ha il
dovere di pronunciarsi a prescindere dall’iter giudiziario. Le 170 vittime (168 agli atti del processo, più
due respinte dal
gup Clivio per scadenza di termini ) individuate dalla Procura
e dalla Polizia
di Nuoro non bastano alla Commissione. Non basta il dato
incontestabile del 65%
di pastori dell’area a mare e del 33% nell’area interna del
Pisq colpiti da
tumori e delle loro greggi devastate da alterazioni genetiche.
Bisogna
stabilire la significatività! La
Commissione ricorre al collaudato stratagemma della “scienza-pretesto”,
messo
al bando dall’ONU. Demanda all’epidemiologia, la scienza più
facilmente
taroccabile, il compito di stabilire se i morti e i malati di
Quirra siano
insignificanti o significativi. Eppure sarebbe
stato sufficiente raffrontare l’indagine epidemiologica
dell’Asl 8 di Cagliari
(2003) con l’indagine della Regione coordinata da professor
Biggeri (2005-6): 90%
di mortalità per linfoma non
Hodgkin (70% a Villaputzu/Quirra), 75% per tumori
linfoematopoietici concentrati
a Villaputzu, Muravera e San Vito, in circa il 50% della
popolazione dei 10
Comuni considerati. Peccato che prof. Biggeri e Asl non si siano
mai accorti del
cluster da brivido! (ALL 2
GettBasi EP). Sarebbe
stato sufficiente un raffronto tra la percentuale degli uccisi
dal Pisq con
quella degli assassinati nei campi di sterminio nazisti. E’ da
dubitare che le
SS siano riuscite a raggiungere medie del 90% o del 65%. Incredibilmente si delega all’epidemiologia
persino la missione
impossibile “dell'accertamento di un nesso di causalità tra fattori
patogeni ed insorgere
delle malattie” (Scanu sedute 20,42). TEULADA I Comandi militari, da decenni, riconoscono la
devastazione
ambientale in atti ufficiali, pubblici. La Commissione
registra un ”grave
degrado e criticità”. Paradossalmente da per scontato che il disastro
ambientale non abbia
effetti sulla salute. Eppure alcune informazioni, facilmente
verificabili, le aveva.
Nell’incontro a Cagliari (30/3/2011) Gettiamo le Basi ha
consegnato, con
richiesta di allegare agli atti, le schede di alcuni colpiti
dalla
contaminazione bellica: militari in servizio a Teulada, Capo
Frasca, Pisq; 31
abitanti di Teulada (oggi ne contiamo 52); 25 abitanti di
Escalaplano, 8 tra
Perdasdefogu e Ulassai (area Pisq). Uno sguardo anche rapido e
superficiale
avrebbe risparmiato ai senatori la figuraccia di cascare dal
pero all’audizione
del procuratore Fiordalisi (8/5/2012) confermando che “chi non
vuole trovare
non trova”. ********** Quarta Commissione Il presidente Scanu definisce la tranchc dell’inchiesta
focalizzata sulle
vertenze di risarcimento dei militari “il
lavoro forte, quello importante, dal quale fare discendere
una serie di
proposte normative” (seduta N 22, 21/4/2016). Ne
discende che il lavoro,
ancora da avviare, sui poligoni che devastano la Sardegna è di
poco conto,
fatuo e infruttuoso. Si riconferma la direttiva dell’inchiesta
farsa. DISASTRO SANITARIO Salto
di Quirra (PISQ) L’attuale
Commissione è chiamata a validare le risultanze
dell’indagine epidemiologica Musumeci-Biggeri -
affidata nel 2011 a Regione e Istituto Superiore Sanità, conclusa
il 13/9/2015- che
promuove l’area del
poligono della morte Salto di Quirra a oasi
felice di salubrità, come volevasi dimostrare. Il Presidente Scanu, già nel 2011(15/12), ha
elevato
ufficialmente i risultati dello studio, allora in embrione, al
rango di “Verità
Assoluta”, “Ultimativa”.
Tralasciamo il fatto che la scienza ha ripudiato la ricerca di
verità assolute già
da alcuni secoli. L’orrore di Stati titolari di “verità
scientifiche assolute”,
ad esempio la superiorità/inferiorità delle razze, è impresso
nella memoria
collettiva. La classe politica stia alla larga dalla
tentazione di “verità
assolute, ultimative”! Onestà intellettuale e decenza impongono di
sottoporre lo studio
a una valutazione in
contradditorio
con almeno un epidemiologo di fiducia delle associazioni che
da troppi anni
lottano per la corretta informazione sulla sindrome
Golfo-Balcani che falcidia
anche militari, popolazioni e animali nelle aree coinvolte dai
poligoni di Capo
Teulada, Capo Frasca, Salto di Quirra. Indichiamo il dr
Valerio Gennaro,
consulente della prima e seconda Commissione, consulente del
Centro Prevenzione
Controllo Malattie dei militari, coautore del “Progetto di
studio sulla salute
dei militari e delle popolazioni esposte alle attività
militari” fatto
proprio dalla prima
Commissione. Gettiamo le Basi ribadisce la valutazione di
indagine-pretesto
sballata in partenza in considerazione di: criteri
di
aggregazione/disgregazione della popolazione esposta fondati
su ipotesi
palesemente errate (come peraltro “ipotizza” persino la
dott.ssa Musumeci, dopo
4 anni di studio e a lavoro concluso!); attenzione gravemente carente ai contaminanti
dei sistemi d’arma
e tipici dei poligoni; metodologia molto contestabile;
precedente, discutibile indagine
del prof Biggeri (2005/06) ALL 2 Poligono
di Capo Teulada La Commissione dovrà pronunciarsi sul disastro
sanitario che ha
come epicentro il poligono di Capo Teulada che la terza ha
finto di non vedere
e l’intervento della Procura di Cagliari ha reso ineludibile DISASTRO
AMBIENTALE Governo e Parlamento hanno risolto il problema
con solerzia: la
contaminazione è legalizzata per decreto (91/2014,
ribattezzato “Inquinatore
Protetto, Salva Quirra”) e per legge (116/2014) sollevando a
dismisura i valori
soglia dei contaminanti, come da italica prassi. Gli onorevoli, dimentichi dello “sdegno e vibrante indignazione” con
cui avevano
respinto la proposta del gen. Ludovisi di legittimazione
dell’inquinamento
(seduta 15/5/2012), sono scattati sull’attenti. Nell’area del Pisq la sedicente bonifica pare consista in
quella sorta di
pulizia etnica ripetutamente raccomandata dalla terza
Commissione: l’espulsione
delle attività agricolo pastorali, la sistemazione di
recinzioni e cartelli di
divieto d’accesso. Come s’intendono fermare nanoparticelle e polveri di
veleni bellici in
uscita? MULTIFATTORIALITA’ La terza
Commissione
e l’attuale, incaricata di seguirne le orme, prestano
scarsissima attenzione al
cocktail di veleni (l’uranio è solo una goccia) disperso in
Sardegna,
quotidianamente, da ben oltre mezzo secolo. Eppure i
contaminanti dei sistemi
d’arma di routine, persino dei cosiddetti inerti, e i connessi
effetti sulla
salute sono noti, classificati nelle tabelle di legge,
l’informazione è
facilmente accessibile e di facile lettura così come lo è la
contaminazione
tipica di un poligono, purtroppo Quirra, Teulada, Capo Frasca
sono in numerosa
compagnia (ALL 3 contaminanti
).
Per altro verso, con il forte supporto di alcuni consulenti, si focalizza l’attenzione su
cause e concause
che esulano dalle attività militari. Alcune le ricorda il signor Cancedda (seduta 18/5/2016)[ii]
, le definisce“vilipendio
ai morti, vilipendio
alla famiglia”, concordiamo
e aggiungiamo l’oltraggio all’umana intelligenza. Per il caso
Quirra i “multi
fattori” sono ancora
più indegni e grotteschi.
Ricordiamo la causa/concausa delle malformazioni genetiche dei
bambini di Escalaplano
che i portavoce militari
avevano ordine
scritto di suggerire: l’incestuosità dei sardi. La più
gettonata rimane la geologia-litologia,
una correzione di tiro della precedente “verità scientifica di
Stato e di
Regione”, la solenne asineria che indicava la miniera
d’arsenico di Bacu Locci
madre di tutte le patologie dell’area Pisq. Vedere pagliuzze
inconsistenti e non vedere la trave emana forte sentore di depistaggio, alimenta
il sospetto che la
multifattorialità sarà usata per deviare l’attenzione dalle
attività militari,
trovare attenuanti per l’Amministrazione Difesa, rovesciare
tutta o parte di
colpa sulle vittime o la geologia, quindi ridurre il
risarcimento danni a cifre
da elemosina. RISARCIMENTI e INDENNIZZI alle vittime
militari Il riconoscimento
di
IARC e OMS delle nanoparticelle causa primaria di tumori ha
chiuso la
scappatoia del “nesso diretto causa-effetto”. Le condanne
milionarie sempre più
frequenti della Magistratura hanno reso disastroso per
l’Amministrazione Difesa
persistere nel bieco negazionismo ad oltranza, sia dal punto
di vista
economico, sia per il discredito che getta sulle Forze Armate.
Parrebbe che
Amministrazione
Difesa e vertici militari abbiano capito che è più conveniente
risolvere le
vertenze per via amministrativa, molto meno costosa e molto
meno visibile
dall’opinione pubblica, e più vantaggioso seguire l’esempio
del Vaticano che
dopo le condanne milionarie, partite dai tribunali USA per i
casi di pedofilia,
si è attivato per mettere freno al crimine infame sempre
tollerato. Autoincensamento
e scoperta
dell’acqua calda Sconcerta l’ampio
spazio che terza e quarta Commissione, in particolare l’on
Scanu, dedicano al
ripetitivo auto elogio
- accompagnato da
malcelata denigrazione del lavoro delle precedenti Commissioni
- per il cambio di
rotta (eventuale, ancora da
codificare!) di AD e vertici militari e, soprattutto, per “avere maturato la convinzione unanime del nesso
probabilistico e la
pluralità di fattori che possono concorrere all’eventuale
manifestarsi delle
patologie”. La scoperta dell’acqua calda! E’patrimonio
informativo acquisto
già verso l’età di 5 anni, trasmesso dalla famiglia e
rafforzato dalla scuola
elementare. “Perché io mi sono ammalato e mia sorella e mio
fratello no?” è una
delle prime domande che pongono i bambini. Che senso ha
vantarsi
ossessivamente della “scoperta”? Puro narcisismo, speculazione
per carpire
riconoscenza e voti delle vittime dello strapotere della casta
militare oppure
…? CHIEDIAMO
alla Commissione d’Inchiesta e all’intero Parlamento di confutare con i fatti l’opinione dominante che
il sistema più
efficace per eludere problemi scottanti è istituire una
Commissione
Parlamentare d’Inchiesta. Noi non desistiamo dall’esigere che
Governo e
Parlamento assumano le loro responsabilità, l’obbligo di
fermare la strage di
Stato e la devastazione della Sardegna, di ripristinare la
legalità adottando
le misure imposte dalle leggi, sintetizzate nell’acronimo SERRAI (CHIUDERE)
S
Sospensione delle attività dei poligoni dove si
sono registrate le patologie di guerra; E
Evacuazione dei militari esposti alla
contaminazione dei poligoni di Teulada, Decimomanno-Capo
Frasca, Quirra
R
Ripristino ambientale, bonifica seria e
credibile delle aree contaminate a terra e a mare;
R
Risarcimento alle
famiglie degli uccisi, ai
malati, agli esposti,
Risarcimento del
danno inferto all’isola. A
Annichilimento, ripudio
della guerra e delle sue
basi illegalmente concentrate in Sardegna in misura iniqua; I
Impiego delle risorse a fini di pace. CHIEDIAMO
AL POPOLO SARDO, COMITATI e ASSOCIAZIONI di BASE di
attivarsi per dare vita a una "Commissione
POPOLARE di
Inchiesta sui
crimini ambientali, sanitari ed economici
perpetrati da Italia/Nato”. Le risorse umane NON mancano di certo! Non
siamo soli. Abbiamo
esperienza diretta, in Italia e in molti Paesi del pianeta,
della volontà e
capacità di lotta per estirpare dalla propria terra e dalla
Storia il mostro
guerra, le sue armi, le sue basi, i suoi poligoni, i suoi
arsenali. Molti sono
da anni al nostro fianco, hanno sostenuto attivamente le
nostre lotte e le loro
lotte hanno dato preziosi input alla liberazione della
Sardegna dal giogo
militare, alla liberazione dell’umanità
dalla barbarie bellica. Ci vorrà tempo, ma basta solo
dare impulso e
favorire sinergie. Le risorse economiche non sono un problema,
sono facilmente
reperibili. Comitato sardo Gettiamo le Basi,
tel 3467059885 [i]
L’Organizzazione Mondiale
della
Sanità classifica e fissa in tabelle livelli di
probabilità e grado di certezza
( es. nanopartice causa primaria di tumori ) [ii]
Franco
Nobile,
consulente
della terza e della quarta
Commissione, indica cause e concause della sindrome:
vaccini e abitudini
“patogene” dei militari come uso di telefonini, tatuaggi,
insetticidi,
sigarette, alcool, in alcuni casi il bicchierino di
superalcolici bevuto
addirittura una volta al mese! ( “La prevenzione
oncologica nei reduci dai
Balcani” pag.
41,42,47,73).
|
Allegato Rimosso
Allegato Rimosso
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