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[Disarmo] Rinnovo automatico UE solo sulle sanzioni antirusse per la Crimea
- Subject: [Disarmo] Rinnovo automatico UE solo sulle sanzioni antirusse per la Crimea
- From: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
- Date: Sat, 18 Jun 2016 14:17:41 +0200 (CEST)
- Reply-to: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
----Messaggio originale----
Da: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
Ogg: {Lista Lidia Menapace} Rinnovo automatico UE solo sulle sanzioni antirusse per la Crimea
Leggendo il comunicato del Consiglio di Europa di oggi (18 giugno) si capisce meglio che sono state rinnovate "automaticamente", prima del vertice del 28 e 29 giugno pv, solo le sanzioni relative alla Crimea e a Sebastopoli e non quelle più specifiche per la crisi Ucraina.Ringrazio Marco Palombo per la segnalazione (ma già ieri, devo confessarlo, una parte della mia ormai sfuggente memoria mi aveva portato a subodorare la distinzione).Questo il link che mi sono andato a cercare:http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/06/17-annexation-crimea-sevastopol-eu-extends-sanctions/Il quadro delle misure restrittive in relazione alla crisi Ucraina si trova invece al seguente link:http://www.consilium.europa.eu/it/policies/sanctions/ukraine-crisis/Per quanto riguarda gli inviti a valutare la "priorità" sulla campagna contro le sanzioni "alla Siria", cui aderisco, vengo ad osservare che personalmente ribadisco che esiste oggettivamente - mi pare difficile negarlo - una gerarchia dell'importanza geopolitica delle situazioni, a prescindere dall'immediata tragicità delle misure, misurata sulla sofferenza concreta delle persone.In estrema sintesi, quasi telegrafica. Il Pacifico ha sostituito l'Atlantico come baricentro del mondo. Quindi le tensioni sul Mar Cinese Meridionale sono gravissime e vediamo che il Giappone si sta ponendo come "baluardo" dell'Occidente contro la Cina: non solo si riarma (essendo una potenza nucleare latente) ma abbandona la Costituzione pacifista.Segue la crisi Ucraina che sta riesumando la Guerra fredda Occidente-Russia. La NATO tenta di espandersi, vengono schierati scudi anti-missile, da Ovest, e nuovi missili nucleari, da Est, si dislocano truppe ai confini, si effettuano esercitazioni e contro-esercitazioni militari per mare e per terra (attualmente la NATO sta svolgendo "Anaconda"), i caccia dell'Est e dell'Ovest si sfiorano in volo e violano i reciproci spazi aerei... diciamo che l'incidente è dietro l'angolo!Più giù sulla scala va collocato l'arco della crisi del Medio Oriente allargato per il semplice motivo che la superpotenza americana è ormai autosufficiente sul piano energetico (anche se a prezzo dell'inquinamento delle falde acquifere). Essa in parte si ritira e lascia spazio alle ex dominatrici coloniali europee perché gestiscano la "stabilità" (presunta) e l'"ordine" (presunto) nell'interesse comune del sistema della potenza e del profitto.La scala proposta indica semplicemente che la posta in gioco che può scatenare un conflitto mondiale, anche nucleare, mette in condizioni di "accanimento" particolare grandi potenze che possono sentirsi lese nei loro interessi VITALI.Di questo dobbiamo tenere conto quando ci sforziamo di elaborare linee di azione che abbiano un respiro strategico.La campagna contro le sanzioni alla Russia la considero un elemento decisivo di una strategia internazionale che deve condurre alla disorganizzazione della NATO e quindi al suo scioglimento.Ho già scritto che questa "linea" è presentata in "Come sciogliere la NATO", intervento nel libro "La follia del nucleare: come uscirne?", (Mimesis edizioni, 2016) di cui sono coautore insieme a Luigi Mosca e Mario Agostinelli.La denuclearizzazione è il grimaldello per l'obiettivo DA PERSEGUIRE A LIVELLO EUROPEO e bisogna insieme puntare su obiettivi limitati che mettono in crisi il ruolo e la politica dell'Alleanza, nella consapevolezza che basta UN SOLO VOTO STATUALE per conseguirli: 1) il no ad ulteriori allargamenti della NATO; 2) il no ai bilanci militari verso il 2% del PIL; 3) il no alle missioni militari "out of area"; ed, appunto, 4) il no alle sanzioni alla Russia. Non perché Putin ci stia simpatico (come sta simpatico, non a caso, a Trump, alla Le Pen, a Salvini...) ma perché non vogliamo il ritorno alla Guerra Fredda, che pregiudicherebbe lo sviluppo democratico di tutti e potrebbe scappare di mano verso un conflitto nucleare, preparato, come ho già accennato, da esercitazioni e controesercitazioni, installazione di missili nucleari di qua e di la ... e scudi antimissile di difesa/offesa ...
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