Da: Manlio Dinucci <manliodinucci at tin.it>
Data: Tue, 10 May 2016 22:40:27 +0200
Oggetto: Israele ed emiri nella Nato
L’arte della guerra
Israele ed emiri nella
Nato
Manlio Dinucci
Il giorno stesso (4 maggio) in cui si è insediato alla
Nato il nuovo Comandante Supremo Alleato in Europa – il
generale Usa Curtis Scaparrotti, nominato come i suoi 17
predecessori dal Presidente degli Stati Uniti – il
Consiglio Nord Atlantico ha annunciato che al quartier
generale della Nato a Bruxelles verrà istituita una
Missione ufficiale israeliana, capeggiata
dall’ambasciatore di Israele presso la Ue.
Israele viene così integrato ancora di più nella Nato,
alla quale è già strettamente collegato tramite il
«Programma di cooperazione individuale». Ratificato dalla
Nato il 2 dicembre 2008, tre settimane prima
dell’operazione israeliana «Piombo fuso» a Gaza, esso
comprende tra l’altro la collaborazione tra i servizi di
intelligence e la connessione delle forze israeliane,
comprese quelle nucleari, al sistema elettronico Nato.
Alla Missione ufficiale israeliana presso la Nato si
affiancheranno quelle del regno di Giordania e degli
emirati del Qatar e del Kuwait, «partner molto attivi» che
verranno integrati ancor più nella Nato per meriti
acquisiti.
La Giordania ospita basi segrete della Cia nelle quali –
documentano il New York Times e Der Spiegel
– sono stati addestrati militanti islamici di Al Qaeda e
dell’Isis per la guerra coperta in Siria e Iraq.
Il Qatar ha partecipato alla guerra Nato contro la Libia,
infiltrando nel 2011 circa 5mila commandos sul suo
territorio (come dichiarato a The Guardian dallo
stesso capo di stato maggiore qatariano), quindi a quella
contro la Siria: lo ammette in una intervista al Financial
Times l’ex primo ministro qatariano, Hamad bin
Jassim Al Thani, che parla di operazioni qatariane e
saudite di «interferenza» in Siria, con il consenso degli
Stati uniti.
Il Kuwait, tramite l’«Accordo sul transito», permette alla
Nato di creare il suo primo scalo aeroportuale nel Golfo,
non solo per l’invio di forze e materiali militari in
Afghanistan, ma anche per la «cooperazione pratica della
Nato col Kuwait e altri partner, come l’Arabia Saudita».
Partner sostenuti dagli Usa nella guerra che fa strage di
civili nello Yemen. Vi partecipa, con una quindicina di
cacciabombardieri, anche il Kuwait.
A cui l’Italia fornisce ora 28 caccia Eurofighter Typhoon
di nuova generazione, costruiti dal consorzio di cui fa
parte Finmeccanica insieme a industrie di Gran Bretagna,
Germania e Spagna. Un contratto da 8 miliardi di euro, il
più grande mai firmato da Finmeccanica, nelle cui casse
entra circa la metà. È stato firmato il 5 aprile in Kuwait
dal ministro della difesa, Khaled al-Sabah, e
dall’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro
Moretti.
Madrina dell’evento la ministra Roberta Pinotti,
efficiente piazzista di armi (vedi la vendita a Israele di
30 caccia M-346 da addestramento avanzato). Gli
Eurofighter Typhoon, che il Kuwait userà per fare stragi
nello Yemen e altrove, possono essere armati anche di
bombe nucleari: quelle in possesso dell’Arabia Saudita
(vedi il manifesto del 23 febbraio).
All’addestramento degli equipaggi provvede l’Aeronautica
italiana, rafforzando «il fondamentale ruolo di
stabilizzazione regionale svolto dal Kuwait».
Un successo della ministra Pinotti che, una settimana dopo
aver venduto i cacciabombardieri al Kuwait, è stata
insignita dall'Unione Cattolica Stampa Italiana con il
Premio «Napoli Città di Pace 2016». Alla cerimonia, il
cardinale Crescenzio Sepe ha definito quello della Pinotti
«impegno al servizio della politica come forma più alta
d’amore, che mette sempre al centro la tutela e la dignità
della vita umana», proponendo perciò «il cambio di
denominazione del Dicastero della Difesa in quello della
Pace».
Che ne pensa Papa Francesco?
(il manifesto, 10 maggio 2016)
Sullo
stesso argomento vedi La notizia su Pandora TV http://www.pandoratv.it/?p=7755
------ Fine
Aggiungo: a parte francesco buonuomo,
in che quadro politico nazionale e internazionale si pone la
fiom supportando finmeccanica nella produzione e commercio
di armamenti?
jure ellero