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Sta cominciando la Guerra fredda dei media
In Germania la risposta ad
un'interrogazione di Die Linke al Bunderstag conferma
l'esistenza di un ministero dell'informazione Ue, pagato dai
cittadini a loro insaputa.
giovedì 12 novembre 2015 19:19
Una massiccia rete mediatica contro Vladimir Putin è
attualmente in costruzione in Europa orientale, e dietro a
questa mossa non c'è soltanto la Nato ma anche l'Unione europea,
con un vero e proprio ministero della propaganda denominato "East
Strat Com Task Force". L'entità ed i costi di questa
guerra dei media finora restano riservati anche perché si
ipotizzano costi reali molto alti , ma il progetto sembra essere
orientato a far adeguaree i media in Europa al sistema della
"segnalazione guidata". Ovvero, propaganda in luogo di
informazione.
La "Guerra fredda" dei media tra Occidente e Russia si sta
facendo sempre più dura , e soprattutto NATO e UE stanno
espandendo la loro propaganda offensiva in maniera massiccia ed
in Germania a rivelare tutto questo è stata un'interpellanza
rivolta da "Die Linke" al Bundestag , a cui il governo è stato
costretto a rispondere. A quanto pare i cittadini tedeschi
già da tempo finanziano senza saperlo questa guerra
strisciante,e non lo fanno attraverso una tassa come il
canone radiotelevisivo, le cose sono molto più oscure, ma rimane
il fatto che i governi occidentali stanno pagando giornalisti in
Europa orientale per confezionare articoli contro Putin in
lingua russa.
"Kopp online" sta parlando già da un pò di questa guerra segreta
dei media, e adesso il governo federale lo confera in un
comunicato : la "East Strat Com Task Force", guidata da
britannico Giles Portman, sta tirando le corde dell'
organizzazione , nata come una sorta di super-ministero della
propaganda sotto l'egida della Alta rappresentante per la
politica estera dell'Unione, Federica Mogherini, ed il
Parlamento europeo non ha alcun controllo sull'iniziativa. . La
macchina di propaganda dell'Unione segue canali di finanziamento
labirintici, ed i suoi obiettivi sono stati fissati dalla
Mogherini già nel marzo scorso: "anticipare gli obiettivi
politici dell'UE nell'area orientale", ed a questo scopo una
serie di "media indipendenti" stanno nascendo dal nulla in
Russia, Georgia, Ucraina, Moldavia, Bielorussia ed Azerbaijan .
Tutti i giornalisti vengono addestrati e pagati per programmi di
propaganda, quindi è davvero difficile definirli "indipendenti".
L'Europa orientale sta diventando sempre più un campo di gioco
di militari NATO e politici europei, che riversano denaro dei
contribuenti e soffiano sui sentimenti anti-russi dei media da
loro controllati. Ma perché fanno tutto questo? L'argomento più
usato è che Putin fa lo stesso in senso inverso, per cui NATO ed
Unione giocano secondo le sue stesse regole ma questo è
esattamente l'ultimo chiodo piantatonella bara della libertà
europea di stampa. Chi flagella la "politica di disinformazione"
della Russia sta costruendo una macchina propagandistica basata
sull' interesse basato e considera che i media possono essere
qualsiasi cosa, tranne che "liberi".
Questa campagna è sostenuta da "vari strumenti finanziari"
dell'Unione europea e degli Stati membri, afferma adesso
la dichiarazione del governo federale tedesco. Una
contabilizzazione precisa non può essere fornita, ma alcune
"linee di bilancio" sono allo studio, il che significa che
finora i flussi di denaro restano indefiniti. Ed un altro grace
elemento di disinformazione consiste nel fatto che i cittadini
d'Europa non hanno alcuna idea di quanto costa ministero della
propaganda, di cosa esattamente fa e da dove esattamente il
denaro proviene.
Ma che questo cripto-ministero stia diventando sempre più
occupato è sempre più evidente. La NATO ha messo in opera da
tempo un "Centro di Eccellenza per le comunicazioni strategiche"
a Riga , che funge da centro di coordinamento per la propaganda.
L'Ucraina sostiene ufficialmente un ministero della propaganda
con le finanze occidentali, alimentando media con posizioni
anti-russe alimenta. Un'emittente pubblica in lingua russa, ERR,
opera già in Estonia e qualcosa di molto simile è previsto per
Lituania e Lettonia. Germania è leader anche nella costruzione
della rete mediatica anti-Putin. ["Deutsche Welle", l'emittente
in lingua straniera finanziat dal governo federale tedesco , sta
lavorando all' l'istituzione di cosiddetti "media indipendenti"
in Europa orientale, i loro giornalisti vengono addestrati in
base ad un accordo che il ministro degli Esteri, Frank-Walter
Steinmeier ha introdotto nel mese di aprile.
Un'altra personalità molto in vista, ossia il giornalista Peter
Limbourg, direttore di "Deutsche Welle", sta a sua volta
procedendo alla creazione di una rete mediatica ostile a Mosca.
Dal 1990 al 1996 Limbourg è stato il corrispondente europeo
della NATO a Bruxelles.Ma la guerra mediatica tra Mosca e
l'Occidente non si combatte solo nell'Europa dell'Est , atterra
anche sulle nostre tavole con il telegiornale della sera.
È altamente improbabile, che Claus Kleber, autore di
'Heute Journal' su ZDF, racconterà sullo schermo quelo che dice
a quattr'occhi: "Stiamo riportando l' Europa orientale in un
modo distorto, abbiamo addestrato giornalisti che sono tutti a
libro paga della UE e la NATO e vorrebbero spingere i russi a
votare per estromettere Putin dal potere". La propaganda prevale
sulla verità , tutto diventa illusione schizofrenica , e quando
l'Occidente si impegna nella "Maskirovka" - la guerra ibrida
fatta di inganno, offuscamento e disinformazione - i danni
collaterali sono altissimi: In particolare , tutti i media
indipendenti restano coinvolti in questa spirale verso il basso,
in questa corsa agli armamenti fatta di parole.
Il pubblico tedesco lo ha percepito già da un po ': nel "libero
Occidente" ,dicono, ormai i media sono "guidati dall'alto" e
pubblicano "articoli incompleti e scorretti". In breve: il 44
per cento dei cittadini pensa che la stampa "menta" , questo è
recente risultato di un sondaggio svolto da "Forsa", e non sarà
certo l'ultima parola pronunciata nella grande guerra mediatica
del nostro tempo.
(Fabio Albertin, Russia Insider)
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