Si ricorda:  Sit in mensile 15 ottobre,
        h.10, sede rappresentanza del governo, pzza Carmine, Cagliari
        
    
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        7 ottobre 2015
    Comitato sardo Gettiamo le Basi  tel
        3467059885
    Il Tridente Nato cala in Sardegna con il suo carico di
          radioattività, veleni, forte sentore di illegalità ed
          abusivismo
    
        La Sardegna è come sempre il campo  privilegiato delle manovre
        di guerra. Questa volta fanno le cose in grande. Ministra e
        generali pubblicizzano con orgoglio e soddisfazione
        l’esercitazione Trident Juncture: “Sarà la più imponente
        esercitazione Nato del dopoguerra”. La durata è spaventosamente
        inconsueta, va dal 1/10 al 6/11, il teatro è impressionante, i
        poligoni della Sardegna -Quirra, Teulada, Decimo/Capo Frasca- 
        operano coordinati con Spagna, Portogallo, Napoli, Sicilia. La
        ricca Europa ha scaricato nel suo sud gli addestramenti  di
        morte che nessuno vuole nel suo territorio e l’Italia a sua
        volta li ha scaricati nel suo sud e soprattutto nell’isola
        colonia. Alla Sardegna, infatti, ha riservato il peggio del
        peggio, i bombardamenti terra, aria, mare a fuoco vivo con vero
        munizionamento di guerra.
        Il Tridente Congiunto della Nato colpirà la Sardegna con una
        quantità “mai vista prima”, così promettono, di missili
        all’amianto, al torio, all’uranio (munizionamento standard di
        Usa, Francia, Israele e altri Paesi partecipanti) e la miriade
        di veleni bellici, piombo, mercurio, fosforo, tnt, rdx, octol,
        criolite, difenilammina, etilcentralite, solo per citarne
        alcuni. 
        Il Tridente ci porterà, inevitabilmente, la crescita della
        devastazione ambientale, di leucemie, tumori e malformazioni
        genetiche eredità di oltre sessant’anni di perenni addestramenti
        di morte.
     Il programma di esercitazioni,
        bocciato il 9 luglio dalla Regione Sardegna in sede CoMiPa
        (Comitato Misto Paritetico Stato Regione), ha avuto il via
        libera della Ministra alla Difesa il 25 settembre. La Regione ha
        15 giorni di tempo per opporsi e sottoporre il decreto all'esame
        del Consiglio dei Ministri (90 giorni per pronunciarsi ). Però,
        il giorno 1 ottobre è partita la mega esercitazione Trident che,
        pertanto, si configura come illegale e abusiva data
        l’inosservanza delle procedure e dei tempi disposti dalle leggi
        che regolano la materia (L.898/76, L. 104/1990). 
        L’emanazione del decreto all’ultimo minuto è un volgare trucco
        da quattro soldi per mettere la Sardegna davanti al fatto
        compiuto e meglio scipparla del diritto di opposizione e delle
        prerogative di legge.
        L’assenza di reazioni del Governatore, della Giunta e del
        Consiglio accende il sospetto che lo scippo sia stato concordato
        con “lo scippato”. Non sarebbe certo la prima volta, anzi sta
        diventando la prassi dell’Amministrazione regionale
        (deportazione degli insegnanti, Sblocca Italia ecc.). Il
        sospetto è rafforzato dalle interpretazioni filo ministeriali
        della L. 898/76 e 104/1990 che circolano nell’entourage del
        governatore Pd Pigliaru, bislacche e in palese contrasto con lo
        spirito, l’iter, le diciture  della legge e, in particolare, con
        il combinato disposto dei commi 4,11 dell’art.3. Favoleggiano su
        presunte procedure diverse per servitù ed esercitazioni,
        ignorano i precedenti storici e con afflato sadomasochista
        negano il diritto della Regione di opporsi alle decisioni
        ministeriali. Se le argomentazioni avessero fondamento, se chi
        le propone ci credesse veramente, allora graverebbe sulla
        Regione e soprattutto sui parlamentari sardi il dovere
        impellente di attivarsi per apportare le modifiche legislative
        mirate alla parità tra esigenze civili della Sardegna ed
        esigenze della Difesa, “l’armonizzazione” imposta dalla legge.
        L’interpretazione filogovernativa, lesiva delle prerogative
        della RAS e degli interessi del popolo sardo, fa sentire la
        Casta libera dall’incombenza di contrastare i poteri forti,
        soprattutto se “amici”, dai quali dipendono le personali
        carriere politiche e dirigenziali. Poco
        o niente interessa la sofferenza dei popoli contro i quali la
        Nato ha scatenato e scatenerà la macchina di guerra costringendo
        i sopravissuti a una migrazione di dimensioni sconvolgenti.
        L’attaccamento canino al padrone e alle miserrime briciole del
        suo piatto impedisce persino di vedere gli “effetti collaterali”
        che colpiscono anche loro: il genocidio del popolo sardo con i
        veleni di poligono e con lo strangolamento economico della
        sottrazione di risorse, i tagli feroci alla spesa sociale per
        finanziare fallimentari avventure belliche. 
      La sudditanza,
        voluta, della Regione e delle elite di vario grado è comprovata
        dal ben più grave e nocivo persistere nel fingere d’ignorare
        l’obbligo imposto al ministro dalla stessa legge di procedere
        prontamente (dal 1990! ) all’equa ripartizione tra tutte le
        Regioni del carico militare concentrato in Sardegna in misura
        iniqua e abnorme (il 60% del demanio militare dell’Italia).
        Tutti i ministri dal 1990 ad oggi hanno evaso la legge, la
        Regione ha sempre mascherato l’assenza di azioni istituzionali
        con il silenzio o con infuocate dichiarazioni stampa su
        “l’ennesimo schiaffo dello Stato” mirate a tenere a bada il
        popolo presunto bue. 
      Ci risparmino la solfa sull’arroganza dello Stato.
        Chi zerbino si fa da zerbino è usato!
        
        Il governatore Pigliaru demolisca i nostri sospetti con gli atti
        istituzionali di sua competenza, eserciti il diritto di
        opposizione ai diktat ministeriali, dimostri che la Sardegna non
        è suddita compiacente più realista del re, tenga a mente che nel
        corso della sua storia millenaria non ha mai aggredito altri
        popoli, è nella sua cultura, codificato nel nostro dna, il
        principio “Se vuoi la pace prepara la pace”, Oggi ha la
        possibilità e la capacità di DISARMARE IL TRIDENTE NATO,
        DISARMARE LA GUERRA. 
    Comitato Gettiamo le Basi 
         tel 3467059885
    
          Per maggiori informazioni sul disposto
        legislativo in ALLEGATO  note di Salvatore Sanna, membro
        del ComiPa per oltre 25 anni, considerato uno dei più profondi
        conoscitori della materia. L’articolata disamina conclude:“Sarebbe
        inammissibile che ora si voglia instaurare
          una prassi tanto lesiva degli interessi della Sardegna su
          questa sensibilissima materia, senza una adeguata risposta a
          partire dalla Regione e dai suoi rappresentanti in seno al
          Co.Mi.Pa.".
      
    
        
    
    
    
    
    
  
	
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