[Disarmo] R: Tommaso Di Francesco-Manlio Dinucci: Trident Juncture 2015, la Nato prepara altre guerre



Ma il bombardamento  della  NATO   sull'ospedale  dei medici  senza frontiere
mi  sembra  un buo motivo  per  uscire  dalla  NATO  ok ?
Remo  B


>----Messaggio originale----
>Da: glry at ngi.it
>Data: 03/10/2015 20.10
>A: <disarmo at peacelink.it>, "comitatononato"<comitatononato at googlegroups.com>, 
<antifa-ts at inventati.org>, "aa-info at yahoogroups.com"<aa-info at yahoogroups.com>
>Ogg: [Disarmo] Tommaso Di Francesco-Manlio Dinucci: Trident Juncture 2015, la 
Nato prepara altre guerre
>
>Trident Juncture 2015, la Nato prepara altre guerre
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>Tommaso Di Francesco - Manlio Dinucci
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>
>Prende il via oggi in Italia, Spagna e Portogallo, dopo due anni di 
>preparazione, la Trident Juncture 2015 (TJ15), una delle più grandi 
>esercitazioni Nato. Vi partecipano oltre 230  unità terrestri, aeree e 
>navali e forze per le operazioni speciali di 28 paesi alleati e 7 
>partner, con 36 mila uomini, oltre 60 navi e 200 aerei da guerra, 
>anzitutto cacciabombardieri a duplice capacità convenzionale e nucleare. 
>La prima fase (3-16 ottobre) testerà la capacità strategica e operativa 
>dei comandi Nato; la seconda (21 ottobre-6 novembre) si svolgerà «dal 
>vivo» con l’impiego delle unità militari.
>
>La TJ15, annuncia un comunicato ufficiale, «dimostrerà il nuovo 
>accresciuto livello di ambizione della Nato nel condurre la moderna 
>guerra congiunta». Dimostrerà in particolare «la capacità della Forza di 
>risposta della Nato nel pianificare, preparare, dispiegare e sostenere 
>forze nelle operazioni di risposta alle crisi non previste dall’articolo 
>5, al di fuori del territorio dell’Alleanza».
>
>Quale sia il raggio d’azione della «Grande Nato», che dal Nord Atlantico 
>è arrivata sulle montagne afghane e mira oltre, lo dimostra il fatto che 
>alla Trident Juncture 2015 partecipa l’Australia. Significativo è che vi 
>prenda parte anche l’Ucraina, paese che la Nato sta ormai incorporando, 
>dopo essersi estesa a sette paesi dell’ex Patto di Varsavia, tre dell’ex 
>Urss e due della ex Jugoslavia (demolita con la guerra nel 1999). Gli 
>altri paesi non-Nato partecipanti alla TJ15 sono Austria, Svezia, 
>Finlandia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia.
>
>Nell’esercitazione, la Nato coinvolge alcune organizzazioni e agenzie 
>internazionali (come la Croce Rossa e la Usaid). Si scopre così una 
>«Nato umanitaria», impegnata nel «mantenimento della pace»: il 
>segretario generale Stoltenberg, il 28 settembre a New York, ha 
>assicurato che «la Nato è pronta ad appoggiare le Nazioni Unite per 
>rendere le sue operazioni di peacekeeping più sicure ed efficaci».
>
>Partecipa alla prima fase della TJ15 anche l’Unione europea. Il 
>coinvolgimento della Ue nella grande esercitazione di guerra della Nato 
>riporta in primo piano la questione politica di fondo. L’art. 42 del 
>Trattato sull’Unione europea stabilisce che «la politica dell’Unione 
>rispetta gli obblighi di alcuni Stati membri, i quali ritengono che la 
>loro difesa comune si realizzi tramite l’Organizzazione del Trattato del 
>Nord Atlantico». Poiché sono membri della Alleanza 22 dei 28 paesi della 
>Ue, è evidente il predominio della Nato. Inoltre, il protocollo n. 10 
>sulla cooperazione istituita dall’art. 42 sottolinea che la Nato «resta 
>il fondamento della difesa collettiva» della Ue, e che «un ruolo più 
>forte dell'Unione in materia di sicurezza e di difesa contribuirà alla 
>vitalità di un'Alleanza atlantica rinnovata». Rinnovata sì, ma 
>rigidamente ancorata alla vecchia gerarchia: il Comandante supremo 
>alleato in Europa è sempre nominato dal presidente degli Stati uniti e 
>sono in mano agli Usa tutti gli altri comandi chiave.
>
>Tramite la Nato, al cui interno i governi dell’Est sono legati più a 
>Washington che a Bruxelles, gli Usa influiscono non solo sulla politica 
>estera e militare della Ue, ma complessivamente sui suoi indirizzi 
>politici ed economici. Sono così riusciti a trasformare l’Europa in 
>prima linea di una nuova guerra fredda, che si sta allargando alla 
>regione Asia/Pacifico, continuando allo spesso tempo a usarla come ponte 
>di lancio delle operazioni militari Usa/Nato in Medioriente e Africa. 
>Con la  collaborazione delle oligarchie politiche ed economiche europee 
>che, pur in concorrenza con quelle statunitensi e anche l’una con 
>l’altra, convergono (pur a differenti livelli) quando si tratta di 
>difendere l’«ordine economico mondiale» dominato dall’Occidente, oggi 
>messo in discussione dai Brics e altri paesi emergenti.
>
>In tale quadro l’Italia continua a distinguersi per la sua subalternità 
>agli Stati uniti e quindi per la sua «fedeltà atlantica». Riguardo alla 
>Trident Juncture 2015, comunica il governo, «sin dal 2013 l'Italia aveva 
>anticipato all'Alleanza una prima offerta di assetti, basi e poligoni»: 
>il centro di Poggio Renatico (Ferrara), il primo divenuto operativo del 
>nuovo Sistema di comando e controllo aereo Nato, che potrà lanciare 
>operazioni di guerra aerea in un’area di oltre 10 milioni di km 
>quadrati, dall’Europa orientale all’Asia e all’Africa; e, per il 
>dispiegamento delle forze aeree, «le basi di Trapani, Decimomannu, 
>Pratica di Mare, Pisa, Amendola e Sigonella». Partecipano alla TJ15 
>anche le navi impegnate nell’esercitazione «Mare Aperto» e unità 
>dell’esercito inviate a Capo Teulada (Sardegna), in Spagna e Portogallo.
>
>Il governo nega il coinvolgimento del Joint Force Command di Napoli (con 
>uno staff di 800 militari al quartier generale di Lago Patria), in 
>quanto la TJ15 è guidata dal Joint Force Command di Brunssum (Olanda). 
>Sconfessato dalla stessa Nato: il comando Nato di Napoli – diretto 
>dall’ammiraglio Usa Ferguson  che è anche comandante delle Forze navali 
>Usa in Europa, delle Forze navali Usa del Comando Africa e delle Forze 
>Nato in Kosovo – svolge nel 2015 il ruolo di comando operativo della 
>«Forza di risposta» (40mila effettivi) che viene testata nella Trident 
>Juncture. Nel 2016 il comando passerà a Brunssum, alternandosi 
>annualmente con Napoli.
>
>Dulcis in fundo, la Nato annuncia che ha «invitato quest’anno alla 
>Trident Juncture, per la prima volta, un gran numero di industrie della 
>difesa perché, partecipando all’esercitazione, trovino soluzioni 
>tecnologiche per accelerare l’innovazione militare». La Trident Juncture 
>2015, il cui costo è segreto ma sicuramente ammonta a miliardi di 
>dollari, prepara così altre enormi spese per l’acquisto di armamenti. Il 
>tutto pagato con denaro pubblico, ossia direttamente e indirettamente 
>dai cittadini.
>
>(il manifesto, 3 ottobre 2015)
>
>---
>
>Sullo stesso argomento vedi  «La Notizia  / Trident Juncture, la Nato si 
>esercita per altre guerre» su Pandora TV  http://www.pandoratv.it/
>
>Manifestazioni in contrasto in preparazione in tutt'Italia, appuntamento 
>nazionale a Napoli il 24 ottobre
>
>---
>
>Napoli 24 ottobre 2015 Manifestazione Nazionale per dire:
>
>•       No all’esercitazione militare NATO “Trident Juncture 2015”
>
>•       No alle aggressioni militari e a qualsiasi ingerenza e 
>manomissione portata avanti dalle potenze imperialiste
>
>•       No alla militarizzazione dei territori, alle servitù militari e 
>alla devastazione ambientale
>
>•       No alle campagne razziste e xenofobe
>
>•       Sì al diritto d’asilo europeo per tutti i profughi ed al diritto 
>alla libera circolazione per tutti gli immigrati;
>
>•       Sì al taglio delle spese militari e l’incremento delle spese 
>sociali per: casa, lavoro, servizi sociali, reddito garantito, 
>provvedimenti a difesa del territorio e dell’ambiente...
>
>
>Napoli, 26/09/15
>Per info, adesioni e contatti: assembleanowar.na at gmail.com
>
>Promotori:
>
>Alex Zanotelli, missionario comboniano
>Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio - Campania
>Rete Napoli No War
>
>Prime adesioni collettive:
>
>Assadakah; Alba informazione; Associazione "La Città Felice" di Catania; 
>Associazione Claudio Miccoli; Associazione Asper-Eritrea; Biblioteca 
>Ramondino e Newiller – Napoli; Centro sociale ex Canapificio di Caserta; 
>Circolo Vegetariano VV.TT.; Cobas Napoli; Collettivo Comunista ( 
>maxista-leninista) di Nuoro; Comitato BDS Campania; Comitato di sostegno 
>alla resistenza palestinese- Napoli; Comitato Ucraina Antifascista di 
>Bologna; Comitato Promotore coordinamento nazionale di solidarietà con 
>il Donbasse e l’Ucraina antifascista; Confederazione Cobas Sicilia; 
>Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia ONLUS; Comitato NO Base NATO 
>Lago Patria; Comitato di base NoMuos/NoSigonella (Ct); Comitato No Muos 
>No war di Piazza Armerina; Comitato No inceneritore San Salvatore 
>Telesino; Comitato A Guardia dell'Ambiente Guardia Sanframondi; Comunità 
>Palestinese della Campania; Cooperativa Sociale 'E Pappeci; 
>Coordinamento campano per la gestione pubblica dell'Acqua; Coordinamento 
>NoTriv Terra di Bari; C.S.O.A. Officina99-Lab.Occ.Ska; E la caserma 
>crollò – Napoli; Ex Opg Occupato "Je so' Pazzo"; Esseblog; IPRI - Rete 
>CCP (Istituto Italiano di Ricerca per la Pace  -  Rete Corpi Civili di 
>Pace); Forum mediterraneoforpeace;L’amico dolce – gruppo di 
>volontariato; Laboratorio Politico Iskra; Laboratorio Politico Kamo; 
>Mensa Occupata; Mondo senza Guerre e senza Violenza; Movimento di lotta 
>per il lavoro Banchi Nuovi; Movimento immigrati e rifugiati di Caserta; 
>Movimento No Muos; Peacelink Campania; Peacelink Italia; Pax Christi 
>Italia; Pax Christi Napoli; Partito della Rifondazione Comunista; 
>Redazione www.ildialogo.org (Giovanni Sarubbi – direttore); Radio 
>Vostok; Red Link; Rete antirazzista catanese; Rete campana salute e 
>ambiente; Rete dei Comunisti; Rete No War – Roma; Rete Radiè Resch – 
>Gruppo di Salerno; Ross@; Scuola di Pace – Napoli; Si Cobas Napoli; Si 
>Cobas Caserta; Sinistra anticapitalista Napoli; VAS (Verdi Ambiente e 
>Società) NAPOLI; Laboratorio Zero81 - Napoli
>
>Prime adesioni individuali
>
>Alessandro Santoro - prete della comunità delle Piagge; Angelo Agrippa 
>operatore culturale Napoli; Antonio Mangione giornalista Giugliano; 
>Antonio Rega Giugliano; Antonella Santarelli, sociologo e scrittrice; 
>Antonina Piras –Napoli; Antonio Mazzeo – mediattivista; Alfonso Pirozzi 
>–Giugliano; Bruno Antonio Bellerate Professore- Rocca di Papa (RM); 
>Celeste Bucci -Prignano Cilento; Tanio Uberto Gioino ingegnere 
>Villaricca; Massimo Guida Padova; Claudia Berton, Verona (insegnante e 
>scrittrice); Daniela Aluzzi impiegata Pozzuoli; Emanuela Maglione 
>neuropsicomotricista Napoli; Fabrizio Cracolici - A.N.P.I. Nova Milanese 
>(Monza e Brianza); Franceschino Nieddu  impiegato da Nuoro; Francesco 
>Cacciapuoti studente universitario/attivista Movimento Polis; Francesco 
>Perrotti –Napoli; Gianni Lixi Cagliari; Gigliola Izzo scrittora Lago 
>Patria; Giuseppe Zambon Frankfurt; Guido Piccoli – giornalista; Luisa 
>Cerqua agente di commercio Giugliano; Luigi Grillo- avvocato di Torre 
>del Greco; Laura Tussi – PeaceLink; Maite (Maria Teresa Iervolino), Prc 
>Napoli; Marcello Console, Lanciano; Milena Roberti insegnante Napoli; 
>Ottavio Iommelli medico Napoli; Pasquale Pirozzi- Parete; Pietro 
>Evangelista ricercatore Napoli; Roberto Sabia ricercatore Roma; Raffaele 
>Gargiulo fisioterapista Napoli; Salvatore Giordano, sociologo, 
>scrittore; Marco Armiero ricercatore Stoccolma; Gaia Parise Lago Patria; 
>Luca Gatto Lago Patria
>
>------ fin
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