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[Disarmo] Fw: [COMITATI ATTAC] Goldman Sachs - NATO Corp.
- Subject: [Disarmo] Fw: [COMITATI ATTAC] Goldman Sachs - NATO Corp.
- From: "luigi guasco" <luigiguasco at libero.it>
- Date: Tue, 18 Aug 2015 15:09:00 +0200
----- Original Message -----
From: Marco Villa
To: lista.comitati
Sent: Tuesday, August 18, 2015 2:47 PM
Subject: [COMITATI ATTAC] Goldman Sachs - NATO Corp. GOLDMAN SACHS - NATO CORP.
di Manlio Dinucci
(il
manifesto, 18 agosto 2015)
Dopo
essere stato dal 2009 al 2014 segretario generale della NATO (sotto comando
USA), Anders Fogh Rasmussen è stato assunto come consulente internazionale dalla
Goldman Sachs, la più potente banca d’affari statunitense.
Il
curriculum di Rasmussen è prestigioso. Come primo ministro danese (2001-2009),
si è adoperato per «l’allargamento della UE e della NATO contribuendo alla pace
e prosperità in Europa». Come segretario generale, ha rappresentato la NATO nel
suo «picco operativo con sei operazioni in tre continenti», tra cui le guerre in
Afghanistan e Libia, e, «in risposta all’aggressione russa all’Ucraina, ha
rafforzato la difesa collettiva a un livello senza precedenti dalla fine della
guerra fredda». Rasmussen inoltre ha sostenuto il «Partenariato transatlantico
su commercio e investimenti (TTIP)» tra Stati Uniti e UE, base economica di «una
comunità transatlantica integrata».
Competenze
preziose per la Goldman Sachs, la cui strategia è allo stesso tempo finanziaria,
politica e militare. Suoi dirigenti e consulenti, dopo anni di lavoro alla
grande banca, sono stati messi in posti chiave nel governo USA e in altri: tra
questi Mario Draghi (governatore della Banca d’Italia, poi presidente della BCE)
e Mario Monti (nominato capo del governo dal presidente Napolitano nel
2011).
Non c’è quindi da stupirsi che la Goldman
Sachs abbia le mani in pasta nelle guerre condotte dalla NATO. Ad esempio, in
quella contro la Libia: si è prima impadronita (adducendo perdite del 98%) di
fondi statali per 1,3 miliardi di dollari, che Tripoli le aveva affidato nel
2008; ha quindi partecipato nel 2011 alla grande rapina dei fondi sovrani libici
(stimati in circa 150 miliardi di dollari) che USA e UE hanno «congelato» al
momento della guerra. E, per gestire attraverso il controllo della «Central Bank
of Libya» i nuovi fondi ricavati dall’export petrolifero, la Goldman Sachs si
appresta a sbarcare in Libia con la progettata operazione USA/NATO sotto
bandiera UE e «guida italiana».
In
base a una lucida «teoria del caos», si sfrutta la caotica situazione provocata
dalle guerre contro Libia e Siria, strumentalizzando e incanalando verso Italia
e Grecia (tra i Paesi più deboli della UE) il tragico esodo dei migranti
conseguente a tali guerre. Esso serve come arma di guerra psicologica e
pressione economica per dimostrare la necessità di una «operazione umanitaria di
pace», mirante in realtà all’occupazione militare delle zone strategicamente ed
economicamente più importanti della Libia.
Come
la NATO, la Goldman Sachs è funzionale alla strategia di Washington che vuole
una Europa assoggettata agli Stati Uniti. Dopo aver contribuito con la truffa
dei mutui subprime a provocare la crisi finanziaria, che dagli Stati Uniti ha
investito l’Europa, la Goldman Sachs ha speculato sulla crisi europea,
consigliando «gli investitori a trarre vantaggio dalla crisi finanziaria in
Europa» (si veda il rapporto riservato reso noto dal Wall Street Journal nel
2011).
E, secondo documentate inchieste effettuate
nel 2010-2012 da Der Spiegel, New York Times, BBC, Bloomberg News, la Goldman
Sachs ha camuffato, con complesse operazioni finanziarie («prestiti nascosti» a
condizioni capestro e spaccio di «titoli tossici» USA), il vero ammontare del
debito greco. In tale faccenda, la Goldman Sachs si è mossa più abilmente di
Germania, BCE e FMI, il cui cappio messo al collo della Grecia è
evidente.
Reclutando
Rasmussen, con la rete internazionale di rapporti politici e militari da lui
tessuta nei cinque anni alla NATO, la Goldman Sachs potenzia la sua capacità di
influenza e penetrazione.
Per cancellarsi dalla mailing list scrivere una email a redazione at attac.org con oggetto [CANCELLA LISTA COMITATI]. |
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