[Disarmo] Missioni internazionali. Pinotti: importanti per sicurezza nostro Paese e sua credibilità internazionale



Roma 29 luglio 2015

Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti ha illustrato oggi, alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, lo stato delle missioni in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione
Le missioni militari all’estero sono importanti tanto per la sicurezza del nostro Paese, quanto per la sua credibilità internazionale.

Ad affermarlo il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, questo pomeriggio nel corso delle comunicazioni del Governo sullo stato delle missioni in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.

Informativa avviata con la descrizione dell’intervento nel Mediterraneo centrale, dove prosegue l'operazione Mare Sicuro, resa necessaria per gli  sviluppi della crisi libica e l’esigenza di incrementare le misure di tutela della sicurezza nazionale attraverso un rafforzamento del dispositivo aeronavale.

Mare Sicuro viene condotta in stretto coordinamento con l’operazione Triton, svolta sotto egida dell’Agenzia europea FRONTEX.

Il Ministro ha quindi ricordato che ha preso il via la missione europea Eunafvormed, missione che vede operare più paesi europei sotto il comando operativo dell’ammiraglio italiano Enrico Credendino. “Ad oggi diciotto Paesi membri dell’Unione europea hanno manifestato la volontà di partecipare alla missione” ha aggiunto il Ministro, ricordando che l’Italia impiega circa 1.000 militari.

In riferimento alla situazione in Nord Africa, prosegue la collaborazione con la Tunisia: “continuiamo a sostenere le capacità delle Forze di sicurezza tunisine. Paese amico, fortemente minacciato dall’instabilità e dalla presenza di forze radicali” ha detto il Ministro.

Riguardo il Vicino e Medio Oriente, prosegue l’impegno in Libano con la missione dell’Onu UNIFIL, con circa 1.100 militari.

In merito alla situazione in Iraq, il Ministro ha ricordato come “il progressivo espandersi del terrorismo islamista, poi sfociato, per opera dell'Isis, nella costituzione di uno ‘Stato di fatto’, in una vasta regione a cavallo fra Siria e Iraq, ha creato una connessione fra la guerra civile in Siria e il conflitto in corso in Iraq”.

Significativo il contributo dell’Italia alla coalizione internazionale anti-Isis. “La fornitura di armi alle Forze di sicurezza curde avviata circa un anno fa è stata completata, e tali sistemi sono ora correntemente utilizzati dai Curdi, che hanno espresso il loro ringraziamento per quanto fornito” ha aggiunto il Ministro, ricordando la sua recente visita in Iraq e nel Kurdistan iracheno.

L’Italia, quale ulteriore contributo allo sforzo della coalizione multinazionale, ha assunto la guida, con l’Arma dei Carabinieri, della formazione della polizia irachena nell’area di Baghdad mentre prosegue, in Afghanistan, l’addestramento delle Forze di sicurezza locali con circa 500 militari italiani presenti a Herat.

http://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/Pagine/Operazioni_int.aspx