[Disarmo] R: Re: Papa Francesco con la sua Enciclica: "Rischiamo la guerra nucleare!"



grazie per il tuo intervento, caro Antonio, e scusa per il ritardo con cui ti rispondo.
Sono d'accordo, da attuale segretario della LEGA PER IL DISARMO UNILATERALE, fondata da Carlo Cassola, di fatto nel 1978, a proporre la PROSPETTIVA dell'abolizione dell'esercito.
Ma necessità strategiche ed anche etiche mi suggeriscono il seguente comportamento: mettere prima il "servire il popolo" (laddove la volontà del popolo coincide con i miei ideali) rispetto a ciò che esprime la mia volontà personale o di piccolo gruppo.
Il disarmo nucleare, che vogliono tutti, la lotta contro il rischio nucleare, che 27 milioni di italiani hanno sancito nel 2011 con un voto referendario, vengono PRIMA.
Viene prima l'UNITA' POPOLARE, che è la forza della nonviolenza, che costruisce la pace con mezzi di pace.
Ovviamente se il popolo va contro la mia coscienza (che so, vuole bruciare rom, streghe, omosessuali) allora devo oppormi anche a rischio della vita.
La coscienza autentica è ciò che abita in noi e ci mette in rapporto con la verità (nel modo sempre relativo in cui possiamo ricercarla ed avvicinarci ad essa).
Io non sono un assoluto ma un relativo; non mi sono fatto da me, devo ringraziare il flusso della vita che mi ha gettato nel mondo, segmento e non semiretta infinita. Quindi esprimere me stesso non è una istanza assoluta, viene dopo al dovere che sento di perpetuare la fiaccola della specie e della vita.
Il dovere di assicurare la continuità del senso agli avi che mi hanno generato (madri e padri fin dalla notte dei tempi); ed un futuro ai miei figli ed ai prossimi e ai lontani.
Non credo in Dio, sono anticlericale come te, ma aderisco alla "ricerca della verità e delle giustizia", che è il mio Dio.
Possiamo parlarne meglio in privato...



----Messaggio originale----
Da: antonio at bontempi.net
Data: 22-giu-2015 15.59
A: <disarmo at peacelink.it>
Ogg: Re: [Disarmo] Papa Francesco con la sua Enciclica: "Rischiamo la guerra nucleare!"

Non sono un teorico, ma questi scambi mi interessano … perché non sono “fare teoria”.

Spesso ci si è persi, non nella lotta o nel lavoro politico, ma nel solo fare l’elenco delle priorità.
Nel solo dover scrive il “chi siamo”…. quanti comitati o gruppi sono “abortiti” sul nascere. Non si arrivava neppure alle priorità.

Diciamo però che alcuni temi che paiono specifici, richiedendo nella loro soluzione un radicale cambiamento della società su molti aspetti, possono essere spesi come “faro” prioritario.
Il tema della Guerra e del Disarmo sono uno di questi.
Disarmarsi e rinunciare alla Guerra presuppone un cambiamento radicale che coinvolge molti altri temi politici.

Comunque concordo con l’osservazione :

La vecchia sintesi "strategica" marx-leninista ha fallito. Ora, per reazione - ed imitazione della cultura anglosassone - abbiamo deciso che è meglio fare a meno di qualsiasi "sintesi".
Abbiamo buttato, come si suol dire, il bambino con l'acqua sporca!

L’occasione si è persa nei primi anni del 2000 quando il clima effervescente dei Social Forum prometteva bene in questo senso.
Ma più di sintesi, che presuppone idee chiare da parte di tutti i protagonisti, mi sembra che manchino proprio le “idee chiare”.
Settorialismo e localisimo, a fianco del settarismo dei presuntuosi, nascondo spesso contraddizioni e il ripetersi di mantra ormai dettati più dalla abitudine che dalla consapevolezza.
Sono rimaste le parole d’ordine insomma, parole che spesso, a livello comunicativo, sono vuote: non trovano neppure uditori che sappiano intendere.

E’ qui che da ‘non teorico’ mi piacerebbe esserlo invece.
Perchè non torniamo a riflettere sul senso di tutto quello che ci circonda, invitando gli altri a farlo, magari insieme, e ricostruire le nostre posizioni con mente libera, partendo dall’oggi pensando al futuro?
Ho cercato di farlo negli ultimi anni, proprio partendo dalla constatazione che non si poteva cercare una Sintesi …. sul vuoto, ma in vano.
Ero guardato come un marziano. “ Ma come … il lavoro … i precari … la finanza … dobbiamo vincere … dobbiamo imporre l’ordine del giorno … dobbiamo pretendere !!!)
E io pensavo: "Ma cosa vogliamo? Cosa vuoi fare? Non ti accorgi che sei tu stesso una pedina di questo mondo, che noi ogni giorno alimentiamo questa fornace che tutto distrugge ?”
Io vedo solo confusione e incoerenza. La mancanza assoluta di sogni, di prospettive…. di remare verso una direzione.
Per ora ho constatato che mi è difficile solo comunicare questa necessità di costruire un nuovo senso politico, che tutti paiono molto sicuri di se e con i biglietti in tasca per il treno giusto.
Ho solo capito che siamo, tutti, dei servi della gleba legati al proprio sistema: questo ci rassicura alla fine … alternative non ne vediamo e forse vogliamo.
I risvolti negativi di questa vita sono solo delle “vittime collaterali” .. .degli incidenti inevitabili.
E ci laviamo la coscienza critica che balbetta con battaglie o di “principio”, cioè che ci fanno dire “almeno su questo non transigo” o facendo testimonianze, comprando solidale e bio, abbonandosi a tal giornale, brontolando quanto basta per far vedere quanto siamo indignati.
Qualcuno si sfoga con lo scontro. 
Alcuni, in piccoli gruppi, si schiantano in battaglie giustissime e dovute, ma che sono una goccia nel mare di quello che dovrebbe essere fatto.
Onore a loro.
Ma il fatto è che l’aver rinunciato a rinnovare o ricercare da zero una “nostra" prospettiva, un qualche sole per l’avvenire, ha portato alla perdita di consapevolezza e quindi ad indignarci solo per farci venire l’ulcera.
La debolezza, inconsistenza e immaturità della sinistra italiana (quella vera), delle menti critiche, è il sintomo di tutto questo.
Non giustifico altrimenti il vuoto e l’incapacità a reagire di fronte alle tantissime priorità … che sono le stesse da secoli (*).

Da anticlericale affermo che ben vengano degli stimoli del Papa in tal senso.

Ciao
Antonio

Mi tolgo un sassolino. Per chi chiede il disarmo nucleare, una domanda. Perché non puntare tutto a chiede che noi, prima degli altri, ci si disarmi?
Solo un Italia (italiano) senza esercito ha l’autorevolezza di invocare il disarmo di altri …  e ridurre la questione al nucleare è riduttivo, quando le almi convenzionali fanno stragi da secoli.
Iniziamo noi a chiederlo: sciogliamo l’esercito. Senza indugi.

(*) NOTA
… da secoli sono uguali anche le divisioni di una sinistra che fatica a trovare la strada.
Alcuni temi sono all’ordine del giorno da metà ‘800, se non prima. 
L’umanità è proprio sciocca: ogni anno che passa azzera la propria memoria e si risveglia con il mal di testa.