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[Disarmo] rimodellamento del Medio Oriente
- Subject: [Disarmo] rimodellamento del Medio Oriente
- From: "luigi guasco" <luigiguasco at libero.it>
- Date: Thu, 21 May 2015 20:10:37 +0200
Palmira e Qalamoun. Due facce della guerra sirianaPalmira è dell'ISIS. Cosa accadrà ora alla Siria?
Analizziamo due eventi importanti, una sconfitta e una vittoria, accaduti nel
giro di pochi giorni [Pino Cabras]
La città siriana di
Palmira è dunque caduta in mano all'ISIS. Non osiamo pensare alla sorte di uno
dei siti archeologici più importanti del mondo. È una notizia pessima, che
illumina come si deve il livello di barbarie che hanno voluto accettare le
capitali occidentali quando in questi anni hanno puntato contro Assad la loro
irresponsabile scommessa. E ancora continuano a farlo, a dispetto dello scenario
ufficiale, la Coalizione che combatte l'ISIS (come no?)
Il 28 maggio, in
quel di Olbia, al presidente del Consiglio Matteo Renzi come al solito non
mancherà una faccia tosta d'occasione, quando inaugurerà un mega ospedale su cui
ha investito la Qatar Foundation, il
fondo di un regime che finanzia gli jihadisti che gli ospedali invece li
bombardano: in Siria, in Libia e in altre terre martoriate. Siamo tutti in buone
mani, non c'è che dire.
Ma la domanda più
impellente è: cosa accadrà ora alla
Siria?
Per provare a
capirlo, proponiamo qui la lettura di due articoli che analizzano due eventi importanti, una sconfitta e
una vittoria, accaduti nel giro di pochi giorni alle forze armate di Damasco.
La sconfitta - importante - riguarda
appunto Palmira.
La vittoria - ugualmente importante -
riguarda l'area di Qalamoun, al
confine con il Libano. Quanto pesano, la vittoria e la
sconfitta? Se osserviamo la
cartina, questa ci racconta che sul terreno si sta alla fine disegnando davvero
quel "Rimodellamento del
Medio Oriente" lungo nuove
frontiere, fortemente voluto da importanti settori delle classi dirigenti
anglosassoni e israeliane, oltre che dalle petromonarchie del Golfo e - con una
partita tutta sua - dalla Turchia. La coperta nera dello Stato Islamico avvolge
oramai gran parte dell'Est della Siria (meno popolato, ma ricco di giacimenti di
idrocarburi).
Ad Ovest, con il
contributo importantissimo degli Hezbollah libanesi - impegnati nel compito
strategico per loro vitale di mettere al sicuro il confine del Libano - si crea
di fatto uno Stato diverso da quello conosciuto prima di questa guerra. Chi
oltre confine aveva progettato il "Rimodellamento" si proponeva di ridurre la
sovranità di Damasco ad appena il 30% del vecchio territorio. Damasco e gli
alleati di Teheran ovviamente non ci stanno, e anche questo peserà negli accordi
del 30 giugno - sempre che giungano a conclusione - fra Iran e USA. Nella
migliore delle ipotesi, il prezzo della pace in Siria potrebbe essere -
come ipotizza
Thierry Meyssan - «l'impossibilità
di sfruttarne il gas per finanziare la sua ricostruzione».
Le ipotesi peggiori virano invece sulla guerra. E sono scenari dagli esiti
imprevedibili.
Intanto, buona
lettura.
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