[Disarmo] i disarmisti esigenti dopo l'incontro al MAE su Italia e TNP
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- Date: Tue, 28 Apr 2015 12:09:40 +0200 (CEST)
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Brauzzi (esteri) ai disarmisti esigenti: la sicurezza umana al centro del disarmo nucleare
Ma non si può scherzare con il fuoco atomico!
Si è svolto ieri, lunedi 27 aprile, alla Farnesina l'incontro tra i "disarmisti esigenti" (presenti Alfonso Navarra degli obiettori di coscienza alle spese militari e Anita Fisicaro della WILPF) e Giovanni Brauzzi, il plenipotenziario del Ministero degli Esteri per il disarmo e per la sicurezza, in partenza per New York, dove si è aperta la 9^ Conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione nucleare (terminerà il 22 maggio 2015).
Clima del colloquio formalmente cordialissimo, facilitato dai "ricordi delle domeniche di Nairobi": Brauzzi lavorava all'ambasciata italiana in Kenya e, con appuntamento fisso, ospitava nella sua "villa" Padre Alex Zanotelli ed i suoi amici, che si occupavano dell'inferno di Korogocho.
Dopo le discussioni, Zanotelli celebrava la messa.
Ora un primo flash sui risultati dell'incontro, durato un'ora (molte le puntuali ed opportune domande di Anita Fisicaro), nelle parole di Brauzzi.
Seguirà, a breve, una relazione molto più dettagliata.
Il governo italiano, secondo Brauzzi, non ritiene l'iniziativa austriaca, originata dalla Conferenza di Vienna (8-9 dicembre 2014), ispirata a solida costruttività: si tratterebbe di operazione essenzialmente di immagine mentre la serietà dal problema avrebbe bisogno di ben altro, sapendo muoversi con la dovuta circospezione in rapporti complessi e difficili.
La strategia dei piccoli progressi concreti verso il disarmo nucleare è invece sicuramente favorita dal nuovo approccio culturale di cui anche i "disarmisti esigenti" sono portatori: la sicurezza umana deve essere messa al centro e ad essa vanno subordinate e messe al servizio le esigenze di sicurezza militare degli Stati.
E' prematuro però parlare di "diritto": le implicazioni di ricorso ai Tribunali potrebbero bloccare in partenza una evoluzione ed una maturazione che farà strada e su cui si potrà lavorare insieme.
A New York si aspettano progressi sul New Start, nonostante la crisi Ucraina; e sulla Conferenza per la denuclearizzazione del Medio Oriente: per la prima volta Israele partecipa al TNP in qualità di Stato osservatore.
Altro sviluppo positivo: l'intesa con l'Iran concordata a Losanna dai "P5+1" .
E' importante la partecipazione degli Stati non nucleari ai controlli sul disarmo nucleare, che l'Italia sostiene; questo coinvolgimento però non è fattibile nella prevenzione della guerra nucleare perché potenze come USA e Russia non vogliono che "si metta il naso" nei loro sistemi di comando, comunicazione e controllo.
Brauzzi accetta la proposta di un confronto al Liceo Linguistico Manzoni di Milano, con l'ONU dei ragazzi (MUN Milano): la responsabilità dei governi nel disarmo effettivo è primaria, ma le opinioni pubbliche giocano un ruolo importante.
Di qui anche un suo suggerimento (implicito): molte cose possono essere sbloccate da voti parlamentari, è necessario sensibilizzare e coinvolgere i deputati...
Mentre si teneva l'incontro, quasi in contemporanea interveniva dal pulpito di New York il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova.
Ecco il succo del suo intervento, riportato sul sito: www.onuitalia.it
La linea: mediazione tra potenze nucleari e Stati non nucleari e "piccoli passi".
"L’Italia condivide la massima preoccupazione per le conseguenze catastrofiche associate con l’uso delle armi nucleari e ritiene che un disarmo nucleare efficace, verificabile e irreversibile debba essere conseguito seguendo un approccio "step by step", ha detto Della Vedova annunciando all’Onu il contributo costruttivo italiano in questo senso con l’organizzazione di un workshop sul tema alla luce del diritto internazionale il prossimo 18 giugno a Sanremo.
"Secondo l’Italia il piano di azione adottato nel 2010 all’ultima Conferenza di revisione del TNP resta un punto di partenza valido", ha detto Della Vedova.
Riportiamo infine in calce la lettera che abbiamo indirizzato al MAE, riassumente le nostre posizioni fondamentali, cui Brauzzi si è riferito nel dare risposta nel colloquio e per le quali ha concluso con la battuta: "Ovviamente i disarmisti esigenti non possono ritenersi soddisfatti di quello che ho detto".
Noi siamo per il disarmo nucleare subito, mediante un Trattato per l'abolizione e l'eliminazione delle armi nucleari.
La bussola, che momentaneamente manca ai più, è il concetto che esiste un diritto alla sopravvivenza dell'umanità cui deve essere subordinato il diritto all'autodifesa dei singoli Stati. Non si può scherzare con il fuoco atomico!
Con questo riferimento in testa - e sulla base della effettiva consapevolezza della gravità del rischio della guerra nucleare - è facile capire perché il TNP sia una "gabbia" iniqua e menzognera nelle sue stesse premesse e perché da New York non potrà venire fuori nulla di essenziale e realmente risolutivo, nel momento in cui tutti potremmo davvero saltare in aria da un momento all'altro (e non è una esagerazione, purtroppo).
Occorre invece fare partire un percorso autonomo degli Stati che già ci stanno (per questo la mossa di Vienna di confluire nel TNP è da ritenersi erronea) e ci impegnamo a cercare e trovare il soggetto statale che parta subito per formare un gruppo che si impegni in modo giuridicamente vincolante senza aspettare il consenso universale.
Cominceremo la nostra ricerca da Cuba...
Alfonso Navarra - portavoce di ESIGIAMO! il disarmo nucleare totale (insieme a Mario Agostinelli, di Energia Felice, che sarà presente a New York, e Luigi Mosca, di Armes Nucléaires STOP)
info: locosm at tin.it (www.osmdpn.it - www.energiafelice.it) cell.
340-0878893
Info per promozione petizioni:
www.petizioni24.com/esigiamo
www.petizioni24.com/dirittoaldisarmonucleare
Antonia Sani (WILPF Italia – Lega internazionale di donne per la pace
e la libertà - antonia.sani at alice.it ) cell. 349-7865785
Luigi Cadelli - MUN MIlano - luigicadelli at yahoo.it;nelli
Manlio Giacanelli - IPPNW Italia - manlio.giacanelli at fastwebnet.it;
Roma 26 aprile 2015
Gentile Dott. Brauzzi - plenipotenziario per disarmo e TNP del MAE
Inizio con il portarle i saluti di Padre Alex Zanotelli che, impegnato in missione a vivere con gli "ultimi" di Korogocho, la ricorda con stima come "amico" a quei tempi all'ambasciata di Nairobi.
Non conosco i particolari, ma evidentemente deve essergli stato di molto aiuto!
Forse lo apprenderà oggi dalle agenzie di stampa: Giorgio Nebbia, proprio con Alex Zanotelli e tanti altri, personalità e cittadini comuni, ha già firmato il nostro appello sul diritto al disarmo nucleare, rivolto a Ban Ki Moon (www.petizioni24.com/dirittoaldisarmonucleare) ed anche quello più specifico, sempre proposto da noi, rivolto a Gentiloni(www.petizioni24.com/esigiamo).
Nebbia si è poi fatto promotore di un appello, "Non più bombe nucleari", che dice le stesse identiche cose del nostro "ESIGIAMO!" rivolto al governo italiano, con un aggiornamento cronologico: riferisce che all'"Impegno di Vienna" - colmare il vuoto giuridico che ancora impedisce il divieto e l’eliminazione delle armi nucleari- hanno aderito finora 75 Stati.
Conosciamo già dall'incontro che abbiamo avuto con Lei a Vienna, durante la Conferenza di dicembre, quale è la posizione di fondo del nostro governo: mediare tra le potenze nucleari e gli Stati non nucleari e "procedere per piccoli passi".
Ma noi "disarmisti esigenti" tenteremo, se possibile, di spiegare ancora che, a nostro parere, appoggiare l'approccio abolizionista - espresso anche ma non solo dall'Impegno di Vienna - aiuta a fare i piccoli progressi che l'Italia ufficialmente persegue.
E' una nostra convinzione che pensiamo possa essere adottata e sviluppata dal governo italiano, valorizzando le competenze di cui dispone con il MAE.
Dobbiamo poi ricordare e sottolineare che - e Nebbia e Zanotelli la condividono - siamo promotori di una rivoluzione culturale nell'approccio disarmista: il disarmo per noi diventa un diritto da esigere - e non solo una necessità da perseguire - come proclamano tutti, inclusi i sostenitori della "deterrenza" - perché affermiamo che l'umanità in quanto tale non può essere minacciata nella sua sopravvivenza per le presunte esigenze di autodifesa degli Stati.
Il giurista Stefano Rodotà direbbe che stiamo parlando di un diritto umano di terza generazione: riguarda l'umanità in quanto tale, non le persone singole (1^ generazione) o le stesse in rapporto alle formazioni sociali (i diritti sociali, 2^ generazione).
La voce dei ragazzi del MUN Milano, la simulazione didattica delle Assemblee dell'ONU, che hanno lanciato con noi il diritto al disarmo nucleare, può dare forza e risalto a questa idea contribuendo - è la nostra speranza - a sbloccare la situazione di stallo che stiamo vivendo (ma parlare di stallo dopo la crisi Ucraina è, purtroppo, essere ottimisti).
All'incontro di oggi - lunedi 27 aprile alle ore 16 perciò ribadiremo l'invito rivolto al governo italiano ad associarsi all'impegno di cui il governo austriaco si fa portatore, espressione del "percorso umanitario" verso il disarmo atomico cominciato ad Oslo nel marzo 2013 (la cui ultima tappa è stata, appunto, Vienna 2014).
Ne riprendiamo il "succo":
"Noi, sottoscritti, avendo preso atto delle conclusioni della conferenza di Vienna (Austria), svoltosi l’8 e il 9 dicembre 2014, in previsione del nuovo appuntamento di New York, di revisione del TNP, lanciamo al governo italiano un appello per la prosecuzione coerente dell’impegno e della lotta per la messa al bando delle armi nucleari basato sul riconoscimento del disarmo delle testate non come concessione da chiedere ma come vero e proprio diritto da esigere. Appello questo che raggiunge e sostiene quello internazionale della più vasta campagna ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons).
L'Italia potrebbe, in questo "percorso umanitario" e "giuridico" verso il disarmo nucleare, svolgere un ruolo più che attivo, possibilmente trainante, per conseguire in sede internazionale una conquista di civiltà universale, un baluardo nella lotta per il progresso della forza del diritto che subentra al diritto della forza, molto più fondamentale di altri già incardinati per merito della nostra azione diplomatica (si pensi alla moratoria sulla pena di morte o alla Corte penale internazionale)".
A nostro parere, non contrastando ma addirittura implementando il principio politico governativo di "mediare tra potenze nucleari e potenze non nucleari" - ed in particolare con quegli Stati che a Vienna hanno ribadito il "percorso umanitario" verso il disarmo nucleare, sono adottabili ed implementabili subito da parte del MAE due decisioni:
1- la proposta ufficiale del coinvolgimento di tutti gli Stati nella prevenzione della "guerra nucleare per errore" (già il governo italiano ha salutato con favore la collaborazione degli Stati non nucleari ai controlli del disarmo delle potenze nucleari): siamo poi convinti, per come abbiamo studiato il problema, che perseguire con coerenza il "rischio zero" conduce logicamente alla cessazione della "deterrenza" (che è minaccia IMPLICITA - ma a ben vedere anche esplicita - dell'uso per evitare l'uso delle armi nucleari);
2- l'istituzione di una commissione internazionale di premi Nobel, di esperti e della società civile, che nel contesto culturale di una "Carta dei diritti dell'umanità" (l'evoluzione di terza generazione - come si diceva - dei diritti dell'uomo in quanto persona e dei suoi diritti nelle formazioni sociali), predisponga una risoluzione ONU che conduca ad un Trattato per il bando e l'eliminazione delle armi nucleari.
Le porgo i saluti più cordiali nell'attesa dell'incontro di oggi pomeriggio (cui parteciperanno anche Annita Fisicaro della WILPF e Manlio Giacanelli di IPPNW Italia)
Alfonso Navarra - con Mario Agostinelli e Luigi Mosca
portavoce di "ESIGIAMO! il disarmo nucleare totale"
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