[Disarmo] Esperto: rinunciando al Trattato sulle armi convenzionali la Russia risponde alla NATO



Secondo il direttore del Centro Carnegie di Mosca, Dmitry Trenin, la decisione di Mosca di sospendere la sua parteciparazione al Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa è un gesto diplomatico.

Cosi la Russia risponde all'attività della NATO che sta potenziando il suo fianco orientale dal Baltico al mar Nero.

Cessando completamente la sua partecipazone al Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (CFE), la Russia risponde all'intensificazione dell'attività della NATO e manda un segnale ai suoi partner per dire che un sistema comune della sicurezza in Europa non esiste, rileva Dmitry Trenin.

Martedì il Ministero degli Esteri della Federazione Russa ha comunicato che a partire dall'11 marzo la Russia non parteciperà alle riunioni del Gruppo consultivo per le forze convenzionali in Europa. In tal modo, la sospensione dell'accordo, annuciata da Mosca ancora nel 2007, diventa totale.

"Da quello che mi risulta questo gruppo era una struttura puramente formale che non prendeva decisioni. Da questo punto di vista l'ultima decisione è un atto dimostrativo, simblico. È una risposta alla NATO che in questo momento sta potenziando il suo fianco orientale dal Baltico al mar Nero", — ha detto Trenin in un'intervista all'agenzia RIA Novosti.

"Dal mio punto di vista, è un gesto diplomatico senza un serio contenuto reale, perché in realtà cambia ben poco. Eppure, in qualità di dimostrazione, di un gesto, appunto, è un segnale per dire che in questo momento un sistema comune della sicurezza in Europa non esiste", — ha aggiunto l'esperto.

Trenin ha fatto ricordare che in sostanza la Russia aveva sospeso la sua partecipazione al Trattato ancora nel 2007. Secondo l'esperto il documento, nella sua forma attuale, è ormai obsoleto.

"Nella forma in cui formalmente esiste oggi, il trattato non corrisponde agli interessi della sicurezza nazionale della Russia. L'Accordo di Adattamento, ratificato a suo tempo dalla Russia, non è mai stato ratificato dalla NATO. Ritornare alla  versione iniziale firmata nel 1990, quando in Europa esisteva ancora il sistema dei blocchi, non sarebbe nell'interesse della sicurezza nazionale della Russia", — ha detto Dmitry Trenin.


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