OCCUPAZIONE IN CORSO IN UNIVERSITA'!
10 FEBBRAIO: GIORNO DEL 
  RICORDO, OVVERO DEL REVISIONISMO STORICO DI MATRICE RAZZISTA E 
  FASCISTA!
L’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA CHIUDE LA BOCCA A CHI CERCA DI PORTARE 
  INFORMAZIONE E CULTURA IN MEZZO A QUESTA COLOSSALE OPERAZIONE DI REVISIONISMO 
  STORICO.
STUDENTI DELLA CAMPAGNA NOI RESTIAMO OCCUPANO L’AULA 3 DI PIAZZA 
  SCARAVILLI PER PERMETTERE LO SVOLGIMENTO DI UN’INIZIATIVA DI APPROFONDIMENTO 
  STORICO REGOLARMENTE PREVISTA NEL POMERIGGIO.
Questa mattina il preside 
  Orsi della Scuola di Economia ha deciso infatti di vietare l’iniziativa. E’ 
  questa la partecipazione studentesca immaginata dal preside Orsi e dal rettore 
  Dionigi, paladini di Renzi e dell’UniPD.
E’ questa la libertà d’espressione 
  a cui esattamente un mese fa il premier Renzi faceva appello nella sua visita 
  a Bologna dal palco dell’Aula Magna di Santa Lucia, richiamandosi ai valori di 
  un occidente pronto alla guerra su tutti i fronti.
Un attacco grave che 
  cade come una tagliola sopra le bocche di chi vuole portare analisi e 
  informazione nel vivo del dibattito partecipato e democratico delle proprie 
  città, con un metodo spaventosamente simile a quello utilizzato tre settimane 
  fa dal prefetto di Milano per ostacolare un’assemblea degli/delle attivist* No 
  Expo.
Oggi 10 febbraio, giorno che da qualche anno le istituzioni hanno 
  deciso di dedicare al revisionismo storico sui fatti intorno all’espansione 
  imperialista che l’allora Regno d’Italia compiva sul suo confine 
  Nord-Orientale ai danni della popolazione slava, il professore Renzo Orsi, 
  preside della Scuola di Economia, Management e Statistica dell’Università di 
  Bologna ha pensato bene di iniziare la giornata affermando di voler negare la 
  concessione di un’aula della Scuola da lui presieduta, nella quale è 
  regolarmente prevista un’iniziativa di approfondimento storico, di 
  informazione e dibattito proprio su queste tematiche . Un momento di studio 
  extracurricolare al quale contribuiranno docenti universitari, giornalisti e 
  scrittori con le loro relazioni, invitati da programma dagli organizzatori 
  della onlus Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia, e alla cui 
  realizzazione la campagna giovanile e studentesca Noi Restiamo ha dato il suo 
  contributo insieme a tante altre realtà. Negarne lo svolgimento con una presa 
  di posizione autoritaria come quella portata avanti dalle istituzioni 
  universitarie questa mattina è un atto in piena coerenza con le politiche 
  dell’Unibo, ormai UniPD. In coerenza col rettorato di Dionigi (impegnato a 
  creare un sistema di polizia dentro la zona universitaria e a rendere 
  effettiva la Riforma Gelmini), con presidenza di Orsi (la Scuola di Economia 
  sta facendo da apripista nel taglio degli appelli a sfavore degli studenti in 
  difficoltà e dei lavoratori precari) e di tutto il sistema ateneo, volto a 
  creare un clima culturale e politico atto a favorire il ricatto ai lavoratori 
  precari dell’Università, la competizione tra i giovani precari, la 
  speculazione edilizia e la compatibilità con quel modello di memoria condivisa 
  che non è altro che l’ideologia dei governi delle larghe intese e 
  dell’estremismo di centro che da anni governano l’Unione Europea 
  dell’austerità, della lotta di classe verso il basso e delle aggressioni 
  militari.
ACCORRIAMO NUMEROSI ALL’AULA 3 DI PIAZZA SCARAVILLI PORTIAMO 
  IL NOSTRO SOSTEGNO ALLE LOTTE PER UNA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE REALE
Bologna 
  10 febbraio: "E allora le foibe?" locandina 
  del convegnovedere anche:
  
  
  
  
  
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