[Disarmo] R: Mattarella e l'uranio impoverito: menzogna



Forsesrebbe bene far circolare una mappa di quei siti inquinati da DU nei 
Balcani, ammesso che esista. 
Alessandro Capuzzo, Trieste


>----Messaggio originale----
>Da: glry at ngi.it
>Data: 04/02/2015 21.42
>A: <disarmo at peacelink.it>, <comitatononato at googlegroups.com>, <antifa-
ts at inventati.org>, <CU_FVG at yahoogroups.com>
>Ogg: [Disarmo] Mattarella e l&#39;uranio impoverito: menzogna
>
>
>Come già detto (ml peacelink), non si tratta di polemica ma di menzogna. 
>Che ci pensino chi in parlamento l'ha votato e chi fuori lo plaude, da 
>Bersani alla Fiom (Landini, Il Manifesto 3 febbraio) e compagnia bella.
>
>Inoltro un post di Lorenzo Sani, giornalista e inviato nazionale del 
>Resto del Carlino-Nazione-Giorno
>
>Jure Ellero
>
>
>òòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò
>
>From: Aldo
>To:
>Sent: Friday, January 30, 2015 10:29 PM
>Subject: MATTARELLA E L’URANIO IMPOVERITO
>
>Dal Blog di Beppe Grillo
>http://www.beppegrillo.it/2015/01/mattarella_e_luranio_impoverito.html
>
>
>Chiedo scusa per la lunghezza del post, ma lo devo ai tanti ragazzi che
>non potranno mai leggerlo.
>Ho avuto occasione di incontrare il candidato di Renzi al Quirinale,
>Sergio Mattarella, quando questi era Ministro della Difesa del governo
>Amato.
>Lavoravo da qualche mese sulla vicenda dell’uranio impoverito e
>sull’impressionante numero di leucemie linfoblastiche acute e linfomi
>tra i nostri militari che erano o erano stati in missione nei Balcani,
>soprattutto in Bosnia, ma non solo.
>Sergio Mattarella negò a più riprese il possibile nesso tra l’insorgere
>delle patologie e il servizio. Negò che la Nato avesse mai utilizzato
>proiettili all’uranio impoverito (DU, Depleted Uranium), tantomeno che
>questo fosse contenuto nei Tomahawk (missili) sparati in zona di guerra
>dalle navi Usa in Adriatico.
>Insomma, Mattarella, candidato di Renzi al Quirinale [e ora Presidente
>della Repubblica], negò su tutta la linea. Negò pure ciò che era
>possibile reperire nei primi giorni di internet sugli stessi siti della
>Difesa Usa, che magnificava l’efficacia degli armamenti al DU e dettava,
>contestualmente, le precauzioni sanitarie da adottare in caso di
>bonifica: protocolli di sicurezza molto rigidi, che prevedevano
>l’utilizzo di tute, guanti e maschere protettive, per svolgere il lavoro
>che invece a mani nude e senza protezioni facevano i nostri soldati. I
>quali, nel frattempo, continuavano ad ammalarsi e morire.
>Ero a Nuxis, in Sardegna, al funerale di caporal maggiore della Brigata
>Sassari Salvatore Vacca, riconosciuto poi come il primo morto di uranio
>impoverito, che aveva prestato servizio alla caserma Tito Barak di
>Sarajevo. Ero il solo giornalista presente, il 9 settembre 1999.
>Tutta questa triste storia incominciò da quel funerale. Pensai che
>l’argomento DU dovesse interessare a un Ministro della Difesa, dal
>momento che quei ragazzi in divisa oltre che “nostri” erano soprattutto
>suoi, ma evidentemente ero troppo ingenuo. Per i principali quotidiani e
>le televisioni il problema dell’uranio Impoverito non esisteva e non ne
>avevano ancora parlato.
>Alle mie ripetute richieste di intervista Mattarella ha sempre risposto
>negativamente. Ricevetti anche strane minacce mentre stavo indagando per
>conto del mio giornale in Sardegna.
>I militari italiani, nel frattempo, continuavano ad ammalarsi. Ricordo
>anche che il comando della Brigata Sassari, dopo la morte di Salvatore
>Vacca, convocò una conferenza stampa per smentire ciò che io non avevo
>ancora scritto: fu il cappellano della Brigata, al quale mi ero rivolto
>per sapere, in un incontro riservato, qualcosa di più su Salvatore e sul
>possibile nesso tra la malattia e la missione in Bosnia, che spiattellò
>tutto al comandante e cioè che un giornalista stava indagando sulla
>morte di un loro soldato, dovuta, forse, a quei proiettili.
>Smentita preventiva. Non mi è mai più capitato. Iniziai così a scrivere.
>Dapprima da solo o quasi, poi qualcun altro incominciò a farlo, ricordo
>il Manifesto, Liberazione, la Nuova Sardegna, ma ancora poca roba. Per i
>big della stampa il problema non esisteva e lo scandalo DU non era
>ancora diventato un caso planetario.
>Il candidato di Renzi al Quirinale, Sergio Mattarella, nel nome della
>trasparenza e della libera informazione, continuava a respingere le mie
>richieste di intervista. Provai anche con uno dei suoi sottosegretari,
>Gianni Rivera, il popolare ex Golden Boy, non ancora eroe di “Ballando
>con le stelle”, che raggiunsi telefonicamente mentre questi stava
>disputando una partita al circolo del tennis. Non malignate: l’orario di
>lavoro di un giornalista non sempre coincide con quello di una persona
>normale. Mettiamola così. Rivera non sapeva neppure cosa fosse l’uranio
>impoverito.
>Si arriva così al 27 gennaio 2001, giorno in cui decido di tendere
>un’imboscata al Ministro Mattarella, che si trova ad Ascoli col
>Presidente della commissione Difesa della Camera Valdo Spini per il
>giuramento del primo contingente di donne militari di truppa
>dell’Esercito italiano, lo stesso in cui qualche anno dopo si distinse
>l’istruttore Salvatore Parolisi (ma questa è un’altra storia).
>Avvicinai Mattarella nella ressa dei giornalisti e riuscii a porgli un
>paio di domande, alle quali, assai piccato, si rifiutò ancora una volta
>di rispondere. O meglio, anche in quell’occasione negò qualsiasi nesso
>tra DU e i linfomi o le leucemie. Fantasie della stampa. Provai a
>insistere, ma lui mi respinse con toni e modi definitivi “Questa non è
>un’intervista” - mi disse - “Io le interviste le concordo prima, poi
>voglio per iscritto le domande e infine leggere il testo del giornalista
>prima che questi lo dia alle stampe”. Tutte le volte che ho letto
>qualche sua intervista sui maggiori quotidiani, negli anni a venire, è
>ovvio che poi ho pensato male. Mattarella girò i tacchi se ne andò, così
>mi beccai anche il rimprovero dei colleghi perché avevo fatto scappare
>il Ministro con domande “fuori tema”.
>Raccontai questa scena nel mio pezzo che conclusi lasciando al lettore
>ampia facoltà di scelta sul caso dell’uranio impoverito, che non era
>diventato un “caso” solo perché Striscia la Notizia non se ne era ancora
>occupata (l’Italia è questa). Insomma, scrissi, come volete la verità:
>liscia, gassata o Mattarella? E’ una domanda che ora pongo anche a chi
>ha avuto la pazienza di leggere tutto il post, del quale mi scuso ancora
>una volta per la lunghezza. Come deve essere la verità in questo Paese
>allo sbando: liscia, gassata o Mattarella?
>Secondo l’Osservatorio Militare sono 307 i militari italiani morti e
>oltre 3.700 i malati: è la macabra contabilità della cosiddetta
>“Sindrome dei Balcani”. Il contingente italiano era di stanza nell’area
>più inquinata dai colpi sparati in Bosnia e Kossovo: 50 siti, per un
>totale di 17.237 proiettili, secondo fonti ufficiali Nato/Kfor. Non
>solo: la missione Nato in cui si parlava di armamenti al DU e dei 13
>Tomahawk con testata al DU sparati dall’Adriatico, è stata presentata
>dall’ammiraglio Leighton Smith alla Base di Ponticelli, Napoli. Solo
>Mattarella non sapeva o diceva di non sapere.
>
>Lorenzo Sani , giornalista e inviato nazionale del Resto del
>Carlino-Nazione-Giorno
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