[Disarmo] 70° anniversario della liberazione di Auschwitz, nella piazza di Mussolini a Trieste



27 gennaio 2015 - 70° anniversario della liberazione di Auschwitz
“Per non dimenticare”, nella piazza di Mussolini a Trieste
Dal Comitato pace convivenza e solidarietà "Danilo Dolci"

Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, in occasione del 70° anniversario dalla liberazione dei prigionieri nel campo di sterminio di Auschwitz, il Comitato pace convivenza e solidarietà Danilo Dolci ha tenuto un evento a ricordo delle atrocità commesse durante il dominio nazifascista sui popoli, in piazza Unità presso la sede delle istituzioni cittadine in una fredda serata a Trieste.
La commemorazione, resa visibile da bandiere della pace bilingui, striscioni, e candele in memoria delle vittime, ha avuto luogo presso la targa posta dal Comune nella piazza - su proposta del Comitato - a condanna delle leggi razziali, qui annunciate da Benito Mussolini nel 1938 davanti a una folla plaudente. L'accostamento tra leggi razziali e liberazione degli internati, assieme al no alle guerre, al fascismo e al razzismo, ha per la città della Risiera di San Sabba, crocevia di guerre e comflitti etnici nazionalistici ed ideologici durante tutto il secolo scorso, un'importanza quasi storica nel centenario dall'intile prima strage mondiale.
La serata è stata caratterizzata da alcuni interventi:
Alessandro Capuzzo della Tavola regionale per la Pace ha presentato la Campagna per la difesa civile non armata e nonviolenta, e la raccolta firme sul Progetto di Legge d'iniziativa popolare per un Dipartimento di Difesa Civile non armata e nonviolenta, in attuazione agli articoli 11 e 52 della Costituzione. Due consigliere comunali dell'Intergruppo per la Pace hanno autenticato le prime firme raccolte.
Alcuni studenti delle Scuole superiori italiane e slovene, hanno contribuito sottolineando l'importanza di una memoria senza discriminazioni, e i molti significati che la parola pace può avere. Non a caso, l'allestimento in piazza dell'iniziativa è stato interamente realizzato da giovani.
Lidija Radovanovic della Consulta comunale Immigrati ha rimarcato l'affinità fra tragedie di allora e di oggi, citando le ciniche guerre odierne e il razzismo strisciante verso gli immigrati che, sempre più spesso, da quelle guerre fuggono.
A nome del Comitato Danilo Dolci Luciano Ferluga ha pubblicizzato la rassegna cinematografica “Per non dimenticare”, realizzata assieme al Circolo "Charlie Chaplin" e giunta all'11° anno di programmazione col coinvolgimento di più di 5000 ragazzi. Ferluga ha anche presentato una petizione popolare, con la richiesta di una targa in memoria delle vittime e dei perseguitati dal nazifascismo, nonchè dei deportati nei campi di concentramento italiani e di sterminio nazisti, ben visibile e multilingue, in Piazza Unità. 
E che scritte multilingui vengano aggiunte anche alle targhe in memoria delle vittime, già esistenti a Trieste.
Nelle prossime settimane l'invito a firmare la proposta di Legge e la Petizione popolare verrà esteso alla cittadinanza, al mondo della cultura e delle istituzioni, assieme alla proposta che in Via Cologna 6-8, ove fu la sede nell ultimo  periodo della guerra dell'ispettorato speciale di polizia - la famigerata "banda Collotti" - venga realizzata una Casa della Pace in Memoria delle Vittime del Fascismo e Razzismo a disposizione del mondo della scuola in sinergia con  le Istituzioni, l'associazionismo democratico e l'Università degli Studi di Trieste. Dopo uno squillo di tromba seguito da un minuto di silenzio, l'iniziativa si è conclusa con la proiezione del film "Notte e Nebbia" di Alain Resnais, il cui titolo rimanda il nome dell'operazione di annientamento degli oppositori al regime nazista, attraverso l'internamento in campi di concentramento e l'eliminazione fisica nelle camere a gas.
NON SENTITE L'ODORE DEL FUMO  
AUSCHWITZ STA FIGLIANDO 
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Le più grandi risorse
erano la speranza e la dignità.
Chi si rassegna, muore prima.
Non so se i giovani hanno appreso.
Se ci si lascia chiudere, terrorizzare
se ci si lascia cristallizzare
si diventa una cosa
gli altri ci diventano cose.
Molti ancora non sanno:
Auschwitz è tra noi. è in noi.
Non so se i giovani sanno
in ogni parte del mondo:
non c'è rivoluzione se si trattano gli uomini come sassi,
ai giovani occorre
l'esperienza creativa di un mondo
nuovo davvero.
Ad Auschwitz ci torno volentieri.
mi da la misura dei fatti.
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 Danilo Dolci