Siete pregati di emendare.
Turi non voleva farla passare
come un'azione meramente individuale.
TURI NON È SOLO!
Martedì mattina il
(noto) pacifista Turi Vaccaro (Cordaro) si è introdotto dentro la
base statunitense NRTF-8 di Niscemi per spegnere la grande antenna di 150
metri che permette le comunicazioni militari statunitensi in una vasta area.
Un' azione clamorosa contro uno strumento di morte e guerra che uccide
(tanto) a Niscemi (quanto) e con conseguenze molto più
devastanti nelle aree coinvolte in conflitti bellici. Le devastanti
emissioni, ben documentate anche dal recente studio del professore Marinelli
del Cnr di Bologna, bombardano infatti la popolazione niscemese da 23 anni,
provocando tumori e altre patologie. L'enorme antenna inoltre permetteva le
comunicazioni statunitensi con le truppe navali schierate nei
vari scenari di guerra in corso. Turi aveva esibito nel corso dello “sciopero
sociale” uno striscione che ben sintetizzava il suo pensiero: spade in aratri.
Una frase tratta dal profeta Isaia, una frase che invita alla riconversione
degli strumenti di morte. E martedì Turi ha deciso di portare con sé lo
striscione dentro la base. Al suo ingresso Turi ha piantato viti e fichi,
piante che secondo il profeta Michea simboleggiano la pace. Inoltre il
pacifista aveva portato con sé 40 palline di argilla, seminate in giro per la
base militare. Infine si è diretto verso la grande antenna per appendere i
disegni della nipote e per esibire lo striscione. Ma la “conversione” degli
strumenti di guerra passa anche attraverso la loro inutilizzabilità, e questo
Turi lo sa bene. In passato infatti aveva “distrutto”, ma Turi forse avrebbe
preferito un altro termine, alcune parti di un aereo da
guerra in Olanda. Questa volta è toccato all'antenna LF di Niscemi. Turi, dopo
essersi introdotto nella stanza di controllo del traliccio, ha colpito
ripetutamente i quadri di comando, spegnendo le comunicazioni. Un'azione
annunciata e clamorosa, ma non solitaria. L'azione di Turi è un'azione
condivisa, oltre che condivisibile. E chi gli ha dato una mano nel pensarla,
costruirla ed eseguirla, l'ha sentita propria. Per la prima volta da 23 anni
Niscemi, anche solo per qualche giorno, non sarà bombardata dalle potenti
emissioni elettromagnetiche e siamo certi che il mondo sarà un posto migliore.
Turi è stato arrestato dai
marines americani, violentemente strattonato e ammanettato per essere portato
dentro la stanza di controllo, fuori dalla vista degli attivisti che stavano
sostenendo l'azione di Turi. E anche se Turi ha agito da solo dentro quella
base c'eravamo tutte e tutti. Tutte e tutti abbiamo sabotato l'antenna,
abbiamo ridicolizzato la sicurezza americana.
Coerentemente con la propria
azione Turi ha rifiutato gli arresti domiciliari che gli erano stati concessi
al grido: Non voglio essere il carceriere di me stesso!
Si trova adesso rinchiuso nel
carcere di Gela in attesa della convalida dell'arresto.
L'accusa è quella di aver
interrotto le operazioni militari in nord Africa, nel sud Europa e nel Medio
Oriente. Insomma, una medaglia al petto per Turi, per i No Muos e pertutti i
pacifisti e gli antimilitaristi.
Turi ha deciso di rivendicare
l'azione come membro del “Movimento degli aratri”, un movimento divenuto
celebre per le incursioni e i sabotaggi dentro le basi militari.