[Disarmo] In piazza per Kobanê e la rivoluzione del Rojava
- Subject: [Disarmo] In piazza per Kobanê e la rivoluzione del Rojava
- From: "rossana123 at libero.it" <rossana123 at libero.it>
- Date: Wed, 29 Oct 2014 17:34:07 +0100 (CET)
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Anche sotto le due Torri comunità curda, collettivi e spazi sociali raccolgono l’invito a manifestare in solidarietà alla regione autonoma assediata dall’Isis. Sabato 1 novembre’014 alle 16 da piazza XX Settembre.
Con la resistenza di Kobanê – Riconoscere l’autonomia democratica in Rojava e in tutto il Kurdistan!
Dal 15 settembre 2014 l’ISIS ha lanciato una grande campagna militare su più fronti contro la regione curda di Kobanê (in arabo: Ayn Al-Arab) in Rojava/nord della Siria. Questo è il terzo assalto di ISIS contro Kobanê dal marzo 2014. Le bande di ISIS sono state sostenute in questo dai militari turchi, sia logisticamente sia politicamente. Il piano ultimo della Turchia è “l’occupazione del Rojava Kurdistan”, esercitando pressione internazionale per creare una zona cuscinetto nella regione. La pre-condizione per la creazione di una zona cuscinetto/no-fly zone, è svuotare Kobanê dalle persone. E distruggere l’auto-governo istituito dai curdi nel corso degli ultimi due anni.
Ma questi piani si sono scontrati con l’eroica resistenza dei combattenti e delle combattenti curde delle YPG/YPJ, che resistono contro tutte le previsioni e difendono la città e i civili che vi sono rimasti. Ora anche la coalizione contro ISIS ha inviato aiuti umanitari e rifornimenti alle forze di difesa. Kobanê è uno dei tre cantoni del Rojava (Kurdistan occidentale/Siria settentrionale), in cui è stata dichiarata l’autonomia democratica a novembre 2013, con la partecipazione di tutti i gruppi religiosi ed etnici. La creazione di strutture democratiche di autogoverno di base rappresenta un’alternativa democratica per la Siria e l’intero Medio Oriente, e contrasta con le visioni nazionaliste, religiose, fondamentaliste, patriarcali e capitalistiche.
Il modello democratico del Rojava è una spina nel fianco dei gruppi terroristici come Al Qaeda, Jubhat al Nusra e ISIS, così come per le forze regionali ed internazionali. Il sostegno a ISIS da parte del governo turco è davanti agli occhi dell’opinione pubblica internazionale. La Turchia ha inoltre ricominciato i bombardamenti anche sul proprio territorio, nelle zone curde, mostrando il suo vero obiettivo: indebolire i curdi in Siria e in Turchia. Per fermarli occore:
– Disarmare ISIS e isolare gli Stati che lo sostengono (Arabia Saudita, Qatar, Turchia)
– Aprire un corridoio al confine turco che consenta aiuti umanitari e rifornimenti alle forze di difesa kurde delle YPG/YPJ che stanno eroicamente difendendo Kobane
– Riconoscere l’autonomia democratica del Rojava (Kurdistan occidentale) in Siria, esempio di autogoverno e convivenza pacifica fra popoli, religioni, culture diverse, contro il totalitarismo di ISIS
– Togliere il PKK dalla lista delle organizzazioni “terroristiche” e proseguire il negoziato con Öcalan
1° novembre giornata mondiale per Kobanê: Appuntamento a Bologna, Piazza XX settembre ore 16.00!
Comunità curda Emilia Romagna
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Sabato 1 novembre: Difendere Kobane per essere Kobane
Aderiamo all’invito che ci viene dal Rojava di costruire manifestazioni internazionali in difesa di Kobane e del laboratorio di autonomia, autogoverno, libertà ed uguaglianza.
Ancora una volta gli uomini e le donne del Rojava, mentre lottano per la vita, tengono aperto una spazio di trasformazione che va oltre loro stessi: l’invito a scendere in piazza in loro difesa è un invito a scendere in piazza per rompere l’assedio di Kobane portandola ovunque interrogandosi su cosa ciò voglia dire.
Se il fondamentalismo jihadista è un modo con cui il fascismo si dà nella contemporaneità cosa vuol dire combatterlo ovunque ed in tutte le sue forme?
Se i curdi difendono un progetto di autonomia, cosa vuol dire praticarla nelle città d’Europa?
Se la cittadinanza su cui si fondano i cantoni del Rojava è antisessista, antirazzista e aperta alle diverse confessioni religiose, cosa vuol dire costruire cittadinanze includenti ovvero piene di diritti nelle città d’Europa?
Pensiamo inoltre che il modo migliore per non essere complici dell’attacco al Rojava sia indicare chi vuole la fine di questo laboratorio, le potenze sunnite della regione (Turchia in testa), denunciare i silenzi della diplomazia internazionale (Europa in testa), ma anche di buona parte della sinistra istituzionale e non, ancora impantanata in vecchi schemi ideologici del novecento. Noi in questo siamo vicini al Rojava: non pensiamo (e da tanto!) che le pratiche di liberazione passino attraverso la conquista di uno Stato e riteniamo la Siria, la Russia o qualsiasi altra dittatura che si dice socialista semplicemente nemica.
Pensiamo, con i fratelli e le sorelle curde che resistono a Kobane, che non vi possa essere soluzione al conflitto che non passi attraverso il riconoscimento politico del laboratorio del Rojava e la cancellazione del PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche internazionali
Appuntamento a Bologna ore 16.00 – piazza XX Settembre.
Tpo – Làbas – Ya Basta Bologna
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Con la rivoluzione libertaria del Rojava!
Corteo sabato 1 novembre ore 16
piazza XX settembre, Bologna
Oggi la dura crisi economica su grande scala alimenta nuovamente i venti di guerra e le tentazioni autoritarie, integraliste o totalitarie degli Stati e dei ceti dirigenti che li governano.
Ne è un esempio fra tanti il cosiddetto «Stato Islamico dell’Iraq e della Grande Siria» o ISIS che fin dal 2007 ha condotto attacchi violenti e indiscriminati contro civili iracheni e attualmente conduce una guerra di espansione per ricostruire un presunto «Califfato islamico» su base religiosa, con il favore di emirati e monarchie del petrolio.
Dal 15 settembre l’ISIS sta assediando Kobanê, città al centro della regione siriana del Rojava, e ha provocato un esodo di 160 mila profughi in maggioranza kurdi e migliaia di morti.
In Siria la regione autonoma del Rojava è uno dei pochi raggi di luce a emergere dalla tragedia della Rivoluzione siriana. Dopo aver scacciato gli agenti del regime di Assad nel 2011, nonostante l’ostilità di quasi tutti i suoi vicini, il Rojava non solo ha mantenuto la sua indipendenza, ma si è configurato come un considerevole esperimento socialista e libertario. Sono state create assemblee popolari che costituiscono il supremo organo decisionale, consigli che rispettano un attento equilibrio etnico (in ogni municipalità, per esempio, le tre cariche più importanti devono essere ricoperte da un curdo, un arabo e un assiro o armeno cristiano, e almeno uno dei tre deve essere una donna), ci sono consigli delle donne e dei giovani, e c’è un’armata composta esclusivamente da donne, la milizia «YJA Star» (l’«Unione delle donne libere»), che ha condotto una larga parte delle operazioni di combattimento contro le forze integraliste dello «Stato Islamico».
Questa rivoluzione rischia di essere cancellata anche grazie al terrificante silenzio mediatico e politico nel quale è caduta questa battaglia di libertà. Da settimane la popolazione di Kobanê sta cercando di resistere in ogni modo, usando armi leggere contro gli attacchi dei fascisti dell’ISIS ben armati ed equipaggiati dai profitti del petrolio.
La cosiddetta coalizione internazionale per combattere l’ISIS non ha aiutato la resistenza kurda in modo efficace né è intervenuta dinanzi al genocidio in atto a Kobanê. Anzi, tra i supposti coalizzati ci sono inquietanti ambiguità: Turchia, Qatar e Arabia Saudita, in chiave anti-sciita, hanno dato supporto finanziario e militare alle prime attività dei fascisti dello Stato Islamico, favorendone l’ascesa. Ankara ha anche altre responsabilità: è tra i primi acquirenti del petrolio estratto dai pozzi conquistati dall’Isis, e blocca da settimane al confine i combattenti provenienti dal Kurdistan turco, impedendo l’arrivo dei rinforzi nel Rojava.
Pertanto raccogliamo l’appello delle e dei combattenti kurdi a manifestare il primo novembre in solidarietà con Kobanê e con la rivoluzione libertaria del Rojava.
Per donazioni in sostegno al popolo di Kobanê e per la difesa di un progetto di emancipazione per la società in Medio Oriente invitiamo a usare questo IBAN predisposto dagli anarcosindacalisti tedeschi:
Destinatario: PM
Parola chiave “Rojava”
NR: 506155858
BLZ: 76010085
IBAN: DE70760100850506155858
BIC: PBNKDEFF
Ovunque Kobanê, ovunque resistenza!
Circolo Anarchico Berneri
Nodo Sociale Antifascista
Spazio Pubblico Autogestito XM24
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