Char'kov, piazza Liberta’, notte tra il 28 e il 29 settembre 2014
“Fermati!” “Calmatevi!”. Picchiano una persona che si e’ azzardata a esprimere la propria opinione contro lo smantellamento del monumento a Lenin. “Non picchiamo nessuno”. Un ragazzo con un passamontagna nero e una fascia sul braccio allontana l’uomo dalla folla stringendolo per il collo. L’uomo tace, sembra si trovi in stato confusionale. “Allontanatevi” “Non ammazzatelo, ragazzi”. Gli sputano in faccia. Una persona con il volto coperto da una maschera bianca lo colpisce. “Non toccarlo, non toccarlo” - “Bastardo, dov’e’ il tuo amico?”.
“Non toccarlo”. Il ragazzo con il passamontagna nero lascia il collo dell’uomo, quest’ultimo si gira, il suo volto e’ completamente insanguinato. Subito gli dicono: “Che cosa vuoi, str****?” “Una salsiccia?” - “Calma, non toccatelo, non toccatelo” “Tranquilli. Ha gia’ pagato. Basta” - “Lasciate che questa m***a si riprenda”. L’uomo e’ quasi uscito dalla folla, ma gli si gettano di nuovo addosso: “Inginocchiati davanti al popolo” - “Calma, calma, ragazzi” - “In ginocchio!” “Fallo inginocchiare!” - “Non spingete, non spingete”. Quasi tutti hanno il volto coperto, sembra che la vittima dell’aggressione sia l’unica persona a volto scoperto. Tenta di dire qualcosa.
“Non toccatelo, non toccatelo” - “Davanti al popolo. In ginocchio”, poi con voce isterica: “Mettiti in ginocchio! In ginocchio! Davanti al popolo! Subito! In ginocchio! In ginocchio!”. Da dietro colpiscono l’uomo alle gambe con forza. Cade sul selciato di piazza Liberta’. “In ginocchio! In ginocchio! Bastardo, chiedi scusa! Davanti al popolo! Testa di c***o!”. Alcuni tra la folla prendono a calci la vittima, altri tentano di difenderla: “Non toccatelo!” - “Chiedi scusa, bastardo!” - “Non toccatelo!” - “Chiedi scusa!” - “Non toccatelo!” - “Su entrambe le ginocchia! Te le rompo!” - “Non toccatelo!”. Prendono a calci l’uomo da davanti e due volte da dietro, la vittima si gira, il volto insanguinato.
“Mettiti in ginocchio!” - altri due forti calci da diversi lati - “In ginocchio!” - un calcio alla schiena. “Calma!” - “Chiedi scusa, pezzo di m***a!” “In ginocchio!” “Chiedi scusa a queste persone! Chiedi scusa!” “Chiedi scusa, bastardo!” - “E’ ubriaco!”. Il ragazzo con il passamontagna nero fa rialzare la vittima e la fa allontanare dalla folla. Lo inseguono, dicendogli: “Pezzo di m***a! Sei un pezzo di m***a!” - “Calma!” - “Fallo inginocchiare davanti a tutti!” - “Basta, tornate indietro”.
Con uno scatto molto brusco, il ragazzo con il passamontagna nero fa cadere l’uomo per terra: “Siediti qui, bastardo. Hai capito?”. Subito dopo gli arrivano due forti calci al viso, da due lati diversi. La vittima cade a terra e si prende la testa tra le mani con riflessi rallentati. “Basta, basta, basta!” “Ragazzi!” “Che cosa ha fatto?” - “Bastardo, ognuno di loro la paghera’ allo stesso modo” - “Che cosa ha fatto?” - “Ha offeso il popolo ucraino!”. Da dietro danno un altro calcio alla vittima. “Calma, calma, ragazzi, non siamo mica delle bestie (!!!). Sul serio”. Fanno rialzare la vittima tenendola per il colletto, la sua faccia e’ completamente deturpata. “Ragazzi, dai, non siamo delle bestie. Siamo persone. Non bestie. Calma…”.
“Basta, non c’e’ piu’ niente da vedere” “Gia’, prendetelo, prendetelo, ragazzi” “Portalo alla stazione della metropolitana” - “Alzati. Adesso ti portano via, nessuno ti tocca piu’. Alzati, alzati”. La vittima li guarda a fatica con occhi privi di espressione. “Si’, adesso ti portano via da qui”. Sopraggiungono un ragazzo e una ragazza dal volto scoperto (collaboratori del servizio di primo soccorso). “Portatelo via da qui, alla stazione della metropolitana, affinche’ lo lascino stare” “Per favore, allontanatevi. I medici si stanno gia’ occupando di lui. Basta. Ha pagato”. I collaboratori della squadra di primo soccorso portano via la vittima dal volto insanguinato.
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