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[Disarmo] F-35, ok della Camera alla mozione Pd: "Budget dimezzato e rivedere il piano"
- Subject: [Disarmo] F-35, ok della Camera alla mozione Pd: "Budget dimezzato e rivedere il piano"
- From: "rossana123 at libero.it" <rossana123 at libero.it>
- Date: Wed, 24 Sep 2014 16:55:30 +0200 (CEST)
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L'ennesima presa per i fondelli di un parlamento guerrafondaio F-35, ok della Camera alla mozione Pd: "Budget dimezzato e rivedere il piano" La mozione propone di "riesaminare l'intero programma F-35 per chiarirne criticità e costi con l'obiettivo finale di dimezzare il budget finanziario originariamente previsto". Insorgono Sel e M5S: andavano eliminati Roma, 24 settembre 2014 - Passano alla Camera le mozioni di maggioranza e di Fi sulla partecipazione al programma F35. In base ai testi approvati il governo risulta impegnato, tra l'altro, nel testo del Pd, "a riesaminare l'intero programma F-35 per chiarirne criticità e costi con l'obiettivo finale di dimezzare il budget finanziario originariamente previsto", così come indicato nel documento approvato dalla Commissione parlamentare difesa della Camera dei deputati a conclusione dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma, in vista del Consiglio europeo del dicembre 2013, tenendo conto dei ritorni economici e di carattere industriale da esso derivanti", il dispositivo della mozione Pd approvata oggi in Aula alla Camera. Con la mozione approvata il governo è altresì impegnato "a ricercare, entro questi limiti, ogni possibile soluzione e accordo con i partner internazionali del programma F-35, al fine di massimizzare i ritorni economici, occupazionali e tecnologici, valorizzando gli investimenti già effettuati nella Faco e la sua potenzialità quale polo produttivo e logistico internazionale; a mantenere costante il controllo sulla piena rispondenza dei velivoli ai requisiti di efficienza e di sicurezza e ai criteri operativi delle Forze armate". I firmatari sono: Scanu, Marazziti, Aiello, Bolognesi, D'Arienzo, Ferro, Fioroni, Fontanelli, Carlo Galli, Garofani, Gregori, Marantelli, Massa, Moscatt, Salvatore Piccolo, Giuditta Pini, Stumpo, Valeria Valente, Villecco Calipari, Zanin, Carra, Iacono, Amoddio. Nelle sue premesse, la mozione ricorda tra l'altro che "il quadro delle relazioni internazionali risulta caratterizzato da un moltiplicarsi di nuove e crescenti situazioni di accesa criticità e complessità che chiamano il nostro Paese ad assumersi le proprie responsabilità nell'ambito delle istituzioni sovranazionali e delle alleanze di cui fa parte: Onu, Unione europea e Nato" e che "le responsabilità del nostro Paese risultano ancor più accentuate dal ruolo di guida dell'Unione europea assunto dall'Italia in questo semestre e dalla designazione del Ministro Mogherini come responsabile della politica estera e di sicurezza dell'Unione europea e obbligano il nostro Paese ad adoperarsi per realizzare una più incisiva ed unitaria strategia politica dell'Europa in grado di affrontare le crisi in atto", il che "comporta per il nostro Governo una triplice responsabilità segnata, da un lato, dalla necessità di non lasciare nulla di intentato sul difficile terreno dell'iniziativa diplomatica al fine prioritario di porre le condizioni per una soluzione negoziata delle principali aree di crisi, a partire da quella Ucraina, dall'altro, dalla altrettanto pressante necessità di un contenimento e di una riduzione della spesa pubblica dell'Italia e, ancora, da quella di assicurare la disponibilità di forze armate efficienti, moderne ed integrate in ambito europeo e con i Paesi alleati". "La quantità di risorse che il nostro Paese prevede di destinare ai sistemi d'arma, così come quella destinata al personale, è al momento - si sottolinea - ancora superiore a quelle individuate dal provvedimento di riforma dello strumento militare, mentre sono invece significativamente inferiori le risorse destinate all'esercizio, secondo il paradigma, condiviso in più occasioni dal Governo e dal Parlamento, di una ripartizione della spesa che riservi il 50 per cento del budget alle spese per il personale, il 25 per cento a quelle per l'esercizio e il 25 per cento agli investimenti". Il documento parlamentare ricorda anche che "la Commissione parlamentare difesa della Camera dei deputati, in particolare, ha più volte espresso l'avviso che qualsiasi decisione in tema di pianificazione dello strumento militare, inclusa l'attività di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma, si dovesse basare sull'apprezzamento dello scenario strategico, sulla considerazione degli impegni internazionali assunti e, non ultimo, sul livello delle risorse disponibili" e che "i molti dubbi che riguardano il programma F- 35 hanno trovato nell'indagine conoscitiva la sede istituzionale più idonea ad una severa verifica", così come "le molte difficoltà che incontra il velivolo hanno comportato, nelle scorse settimane, la decisione, dell'amministrazione statunitense, dopo un periodo di sospensione dei voli, di sottoporli a limitazioni sino alla risoluzione dei problemi tecnici". SEL - "La maggioranza e il governo hanno truffato il Parlamento. Oggi sono state votate le mozioni sugli F35: Sel era per la cancellazione del programma d'acquisto, il Pd per il dimezzamento del programma, Forza Italia con Brunetta per mantenere lo status quo. Si è riusciti a evitare che passasse la cancellazione, a far passare il dimezzamento e a far passare lo status quo. Quale posizione ha prevalso? Su quale linea si attesterà il governo? Lo chiediamo al Presidente del Consiglio Renzi perché gli italiani lo devono sapere", afferma il capogruppo di Sel a Montecitorio, Arturo Scotto. M5S - "Il sì dell'aula alla mozione di maggioranza per dimezzare il budget finanziario originariamente previsto per il programma F35 rappresenta una chiara mossa politica da parte del Pd e del governo. Peraltro, l'ambiguità della mozione Scanu, rivolta in termini estremamente generici a una 'revisione del programma', è ancor più evidenziata dal parere favorevole espresso anche sulla mozione targata Forza Italia, che in senso pressappoco contraddittorio non fa alcun riferimento, pero', ad una riduzione del fondo destinato all'acquisto dei caccia americani". Lo dichiarano i deputati M5S della Commissione Difesa, che in una nota chiedono che il Governo ''cancelli l'intero programma''. ADORNATO (UDC): NON POSSIAMO ROMPERE IMPEGNI CON USA - "La discussione delle mozioni è del tutto intempestiva e demagogica. Prima di tutto perchè il governo si è già impegnato a una revisione in base al Libro Bianco della Difesa, e quindi le valutazioni andranno fatte in quella fase". Ad affermarlo è Ferdinando Adornato (Udc, Per l'Italia), nella dichiarazione di voto sulle mozioni relative agli F35. "Poi c'è la fondamentale questione politica: Immaginiamo - e questo è uno dei motivi per cui consideriamo intempestiva la discussione di oggi - che oggi, nel pieno di una guerra che l'ISIS ha dichiarato all'Occidente ed alla quale l'Occidente ed anche i Paesi arabi stanno cercando di rispondere, mentre la nostra Federica Mogherini ha da poco assunto un alto incarico europeo per la politica estera, il Parlamento italiano dia al mondo la notizia che rompe il suo impegno strategico con gli Stati Uniti. Al di là della questione degli F-35 e delle opinioni di ciascuno, questa non apparirebbe certamente una posizione politica di un Parlamento responsabile", aggiunge Adornato. "Terzo, l'Europa deve essere in grado di dotarsi di adeguati strumenti di difesa. Mettiamo che abbiano ragione quei dottissimi analisti internazionali che giudicano il ventunesimo secolo come il secolo del declino americano. Bene, se fossimo davanti davvero ad un declino americano, da un punto di vista politico e militare, immaginate cosa sarebbe il mondo: un mondo certamente non fatto di pace (già adesso), un mondo fatto di ingiustizie, di aggressioni, di torture, di attacchi alla dignità dei popoli, di genocidi, di persecuzioni nei confronti delle religioni. Bene, immaginate se non ci fossero gli Stati Uniti, che oggi sono il nostro comodo scudo, perchè possiamo criticarli e possiamo appoggiarli insieme, immaginate cosa sarebbe l'Europa", prosegue. "Ho paura che davvero il futuro della pace, come del resto anche grandissimi storici anche dell'antichità hanno detto, passa se uno non rinuncia, comunque, volendo la pace, a prepararsi alla guerra. Questo è fare in modo che le proprie nazioni ed i propri Stati possano sapersi difendere. Se non inquadriamo la discussione degli F-35 all'interno di questo scenario - conclude Adornato -, io credo che non andremo lontano e non garantiremo nessuna pace. Oggi rompere qui, in quest'Aula, il nostro impegno strategico con gli USA - non per non rivederlo, come il Governo ha promesso, ma proprio per romperlo - credo che sarebbe una notizia che il Parlamento italiano non può assolutamente dare oggi al mondo ed all'Europa".
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