[Disarmo] Risposta del Ministero degli Affari Esteri sulla cooperazione Italia-Israele



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di-arturo-scotto-sul-vertice-bilaterale-italia-israele#sthash.6xTMeAM3.dpuf

Questa è la  risposta del Ministero degli Affari Esteri alla interrogazione
del 2013

Quanto alla cooperazione militare Italia-Israele, tale argomento verrà
affrontato nel più ampio contesto dell'evoluzione del processo di pace e in
stretta concertazione con gli altri partner UE. Vorrei in ogni caso
sottolineare che le movimentazioni di materiali militari verso Israele
avvengono sulla base della rigorosa applicazione dell'approccio «caso per
caso», che tiene conto della situazione politica interna, del contesto
internazionale, delle indicazioni dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite.
Nel rilascio delle autorizzazioni verso Israele si procede alla verifica degli
otto criteri della Posizione Comune 2008/944/PESC del Consiglio Europeo dell'8
dicembre 2008 («Norme comuni per il controllo delle esportazioni di tecnologia
e attrezzature militari»). Tali criteri, che sono oggetto di costante
confronto
con i partner comunitari, prevedono una serie di valutazioni in merito
all'eventuale impatto delle esportazioni e dei transiti di tecnologia e delle
attrezzature militari da esportare sugli stessi Paesi destinatari e sulle
regioni circostanti, all'utilizzo finale del materiale, all'eventuale rischio
di sviamenti o cessione a terzi dello stesso, al rispetto della pace
internazionale e dei diritti umani da parte dei Governi destinatari. In base
alla legge 185/90, la valutazione sulle operazioni di esportazione verso
Israele, così come verso tutti i Paesi terzi, viene effettuata sulla base di
un
concerto interministeriale che, oltre al Ministero degli Affari Esteri, vede
interessati i Dicasteri della Difesa, dello Sviluppo Economico, dell'Agenzia
delle Dogane, dell'Ambiente e dell'Interno, della Presidenza del Consiglio, il
Ministero dell'Economia e delle Finanze, che applicano anche in tale contesto
una procedura «caso per caso».