[Disarmo] ''Meno soldi per le armi e più lavoro"



Alcoa, protesta in base militare Teulada


(ANSA) - CAGLIARI, 7 OTT - Nuova protesta dei lavoratori in cassa integrazione dell'Alcoa e delle imprese d'appalto di Portovesme, nel Sulcis. Circa 200 operai, di buon mattino, si sono diretti verso Teulada per una manifestazione davanti al poligono militare. ''Meno soldi per le armi e più lavoro - ha detto Rino Barca, segretario Fsm Cisl - questo è il nostro messaggio''. I lavoratori sollecitano un incontro al Mise per discutere della vertenza relativa alla trattativa per la cessione dello stabilimento di Portovesme.

Alcoa: gli operai protestano al poligono militare

Mobilitazione inedita per i lavoratori di Portovesme che hanno manifestato davanti al poligono di Teulada, nel sud della Sardegna, interrompendo le esercitazioni. "In questo momento di crisi servono meno spese militari e più sostegno all'industria"


Gli operai dell'Alcoa di Portovesme cercano ancora di far sentire la propria voce con una protesta inedita: stamane, 7 ottobre, hanno interrotto pacificamente le esercitazioni militari nel poligono di Teulada, nel sud della Sardegna. Circa trecento lavoratori intorno alle 9.30 del mattino, con bandiere e striscioni, si sono presentati davanti ai cancelli della struttura militare.

I lavoratori sono stati ricevuti dal colonnello Sandro Branca, che ha interrotto le operazioni e ha espresso solidarietà ai manifestanti. La scelta del poligono di Teulada non è causale, i lavoratori – come hanno spiegato i rappresentanti sindacali – hanno voluto con questo gesto indicare la necessità di fare delle scelte in questo momento di crisi profonda, privilegiando il sostegno all'apparato industriale, rispetto alle spese militari.

I sindacati - che attendono una convocazione del governo per metà ottobre, della quale non si ha ancora notizia -hanno anche chiesto un incontro al prefetto di Cagliari perché “più passa il tempo e più la situazione diventa difficile da controllare”. Gli operai dello stabilimento di Portovesme, che annunciano nuove manifestazioni, temono per gli ammortizzatori sociali. “E' a rischio la cassa integrazione non solo dell'indotto ma anche dei lavoratori diretti”.