Aiutare i siriani nonviolenti



Essere-fare riconciliazione, aiutare i siriani nonviolenti

Aderendo con entusiasmo alla giornata di preghiera e di digiuno promossa da papa Francesco per la pace in Siria e nel Medio Oriente, mi pongo la domanda da lui rivolta ai credenti e a tutti: che fare per la pace? Nell'immediato, penso sia necessario accompagnare la rete orante che si sta diffondendo nel mondo con l'invito a sostenere quanti in Siria operano per la pace nonviolenta. Devono diventare protagonisti di ogni negoziato. Il governo italiano può renderli visibili e protagonisti di un processo negoziale ancora possibile. L'Onu può aprire con loro un dialogo coinvolgente.
Non è mai troppo tardi per tentare percorsi di pace nonviolenta. Non ci si può rassegnare alla spirale di violenze. Tra gli invisibili c'è anche il movimento Mussalaha (Riconciliazione), nato per colmare il vuoto provocato dal rumore omicida delle armi, che ha già ha coinvolto centinaia di alawiti, sunniti, sciiti, drusi, cristiani, arabi con dichiarazioni e iniziative comuni per la riconciliazione fra gruppi, famiglie e comunità coinvolte nel conflitto in corso (tra gli aderenti il patriarca greco-melchita Gregorius III Laham e madre Agnès-Mariam de la Croix, superiora palestinese-libanese del monastero Der Mar Yacoub a Qara).
Occorre aiutare un cantiere di riconciliazione (Mussalaha) – basato sul ripudio della guerra interna e di quella esterna- orientato a placare il livello dello scontro nei villaggi e quartieri, a liberare gli ostaggi, a realizzare accordi di tregua, spazi smilitarizzati, iniziative di riconciliazione radicate nel dialogo operativo tra cristiani e musulmani.Nella primavera scorsa, l'irlandese Mairead Maguire, premio Nobel per la pace 1976, ha guidato una delegazione internazionale, assieme a madre Agnès-Mariam de la Croix, a sostegno di un programma di riconciliazione: non boicottare la pace, evitare l'invio di armi, prevenire interventi bellici tipo Iraq, Afghanistan e Libia; sostenere i nonviolenti siriani.
L'impegno a curare la rosa nonviolenta nel deserto siriano riguarda ogni persona amante della verità, della libertà, della giustizia e del'amore che, proprio 50 anni fa, nella “Pacem in terris” Giovanni XXIII indicava come pilastri della casa comune, della famiglia umana.

Sergio Paronetto (Pax Christi)