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Re: R: Re: R: gli F35 non vanno bene neanche se ce li regalano
- Subject: Re: R: Re: R: gli F35 non vanno bene neanche se ce li regalano
- From: glry at ngi.it
- Date: Mon, 01 Jul 2013 00:49:54 +0200
- Priority: normal
Metti moltissima carne al fuoco, molte cose discutibili (modello economico imperante dato per scontato e credito ai vari 'occupy' finora irrisolventi) e varie condivisibili (i.e. non lasciare spazio alla destra fascista su certi temi). Per non farla lunga: opto per il tuo Piano A modello Islanda: in miniera o pescar aringhe i faccendieri, e le loro banche de-privatizzate (espropriate). Il Piano B, compromessi e trattative, non è praticabile. E' una politica di fallimento vecchia di trent'anni cui va dato un taglio (vedi bonifico Fiat a Craxi dell'82). Impossibile trattare quando l'interlocutore ha 100 o 1000 o 100.000 volte il tuo capitale: unica strada togliere, annullare, il valore di trattativa al capitale, e arrangiarsi umilmente a mangiar cipolla e non più salmone. Ri-educational project. Coltivar mais per mangiarselo e non per far benzina o allevar porci, tanto per capirci. Jure . On 30 Jun 2013 at 20:33, alfonsonavarra at virgilio.it wrote: > > Temo che il tuo pessimismo sull'Europa abbia molte ragioni fondate e > che si manifesterà presto nella realtà dei fatti che finisce per > stracciare ogni illusione. Ma esiste sempre la possibilità, che ho > sperimentato varie volte nel mio percorso di vita (1968, 1987, > 1982...), di una "primavera popolare" che apra a dei cambiamenti > effettivi. Una ventata di "Occupy" delle piazze può succedere anche > in Italia quando meno ce lo aspettiamo (ho appena sentito in TV > persino un "calmieratore" come Pisapia intravederla all'orizzonte!). > Anche per questo credo che nei movimenti alternativi in Italia è > bene aprire subito un dibattito sull'euro non lasciando la questione > solo alla nuova destra (quella che credo subentrerà al fallimento di > Beppe Brillo e dei suoi seguaci troppo succubi verso il mito del > plebiscitarismo telematico). > > Propongo schematicamente il dilemma nel seguente modo. > > Situazione A - Se l'euro serve come strumento della speculazione > internazionale (nell'interesse del settore finanza, specie quello > con basi in Germania) allora va abbandonato. Il percorso "ordinato" > che andrebbe studiato in questo senso dovrebbe limitare quanto più > possibile gli inevitabili contraccolpi e danni economici > nell'immediato. > > Situazione B - Se invece inseriamo l'euro all'interno di una Unione > Europea che colpisce ed abbatte la suddetta speculazione con regole > che disconoscano i derivati e recuperino una sovranità monetaria > pubblica, nonché il controllo sulla circolazione di capitali e > l'adozione di un fisco ragionevolmente equo, allora è bene > "riadattarlo" dentro un percorso di integrazione politica > democratica a livello europeo. > > Nessun approccio ideologico. Prima - è la mia convinzione - va > seriamente sperimentata la praticabilità dell'ipotesi B, che dipende > dai rapporti di forza a livello europeo ed anche dalla capacità dei > movimenti di uscire dall'ottica ultra-specialistica per costruire la > convergenza su ciò che interessa il destino dell'intera comunità > civile e sociale di cui si fa parte. Se la pratica dimostra che non > c'è spazio per mancanza di sponde politiche e non ci sono le forze > sufficienti, allora occorrerà ripiegare sull'ipotesi A: un si salvi > chi può a livello nazionale, evitando di fare la fine degli "ultimi > giapponesi dell'euro" e di questa Europa delle banche e delle > multinazionali. > > Nessuno comunque pensi di potere sottarsi al tema, che ha già > surrettiziamente determinato le ultime elezioni (in fondo la gente > si è pronunciata contro il "montismo" che applicava la politica > dell'eurotecnocrazia) e che diventerà esplicitamente manifesto nelle > prossime, che potrebbero caderci addosso prima di quanto non si > pensi. Mettiamo che il progetto TAV in Valle di Susa sia giustamente > ritirato. Benissimo. Attivisti del territorio libero tutti felici e > contenti. Nel frattempo che a Susa e a Bussoleno la gente brinderà > (ed insieme con essa altrove solo le ristrette fasce di > "disobbedienti" nei loro centri sociali) ovunque in Italia le > piccole attività economiche continueranno a chiudere, la > disoccupazione a crescere, la gente comune ad impoverirsi, i giovani > a perdere ogni speranza. Non passa giorno che la cronaca non ci > parli dell'operaio che si impicca, dell'artigiano che si dà fuoco, > del pensionato che si butta dalla finestra (con la novità che oggi > fa anche autodafé mentre salta). Qualcuno ha qualcosa di serio da > dire a una disperazione sociale che monta e monta e che, senza un > punto di riferimento credibile e costruttivo, finirà > nell'antiparlamentarismo nazionalistico strumentalizzato dal vero > "capo" che ben presto si affaccerà all'orizzonte a promettere > salvezza al gregge impaurito? > > Morale della favola: anche il pacifismo, comunque declinato, nelle > versioni moderate e nelle versioni dure dell'antimilitarismo, ha il > dovere di fare i conti con la oggettiva centralità della crisi e > deve smetterla di gingillarsi con i suoi percorsi autistici, con le > analisi sballate (es. lo schema libico riproposto per la Siria > quando abbiamo una guerra regionale per procura), con impegni presi > senza alcun rapporto su ciò che potrebbe effettivamente far pendere > la bilancia generale sui propri valori e sui propri obiettivi > fondamentali. > > Alfonso Navarra - Fermiamo chi scherza col fuoco atomico c/o > Campagna OSM-DPN > > ----Messaggio originale---- > Da: glry at ngi.it > Data: 30-giu-2013 17.51 > A: <disarmo at peacelink.it> > Ogg: Re: R: gli F35 non vanno bene neanche se ce li regalano > > Scusa non ho capito. Cos'è che vogliamo estendere al'Europa? La > nostra sovranità limitata? Siamo forse stati capaci di realizzare i > dettami della nostra Costituzione? Cosìè che dovremmo esportare in > Europa? Quello che non siamo stati capaci di rendere effettivo nel > nostro Paese, un 'esercito di popolo' per pura difesa nazionale? Ma > se abbiamo privatizzato e 'professionalizzato' le forze armate e > pure la protezione civile!!! Altro che Costituzione! Non abbiamo > nemmeno l'indipendenza in politica interna e finanziaria, figurati > sognarcela in politica estera e di difesa! A livello continentale > poi, con dentro GB, Francia, Germania in lotta (guerra) tra loro, > come sempre nei secoli, per l'egemonia continentale... Non riusciamo > a deviare il Rubicone e poichè non ci riusciamo dovremmo porci come > obiettivo di deviare il Danubio? (E perchè no il Gange o la Via > Lattea?) E affidarci al nostro Parlamento di venduti al Bildelberg > di Bonino, Letta, Napolitano? Bah. Non credo alle favole da un bel > po'. E se il pacfismo non pone obiettivi e metodi praticabili e > realistici esso diviene illudente, fuorviante e consapevolmente > fallimentare, come un giochino innocente per bambini idioti, e > alfine complementare al sistema di terrore e oppressione mondiale > mediante il quale l'Occidente sopravvive. La realtà ci dice che > Tornado, F-35 e tutto il resto non li stiamo fabbricando per > giocare. > > Jure > > > > On 29 Jun 2013 at 10:16, alfonsonavarra at virgilio.it wrote: > > perfettamente daccordo > tutti i sistmi e le piattaforme d'arma che contraddicono l'esigenza > della "difesa difensiva", l'unica compatibile con il nostro > costituzionale "ripudio della guerra" (che ora dobbiamo estendere > all'Europa: è in corso la discussione sul modello di dfesa europeo > ed a ottobre le Camere se ne occupano) > > > ----Messaggio originale---- > Da: rossana123 at libero.it > Data: 29-giu-2013 8.06 > A: <disarmo at peacelink.it> > Ogg: R: gli F35 non vanno bene neanche se ce li regalano > > anche i Tornado, ma sono dcenni che li abbiamo. > > ----Messaggio originale---- > Da: alfonsonavarra at virgilio.it > Data: 28/06/2013 19.10 > A: <semprecontrolaguerra at googlegroups.com>, <fermiamo-il-fuoco- > atomico at googlegroups.com>, <forum at miritalia.org>, <MIR- > Riconciliazione at yahoogroups.com> Cc: > <no-nucleare-piemonte at googlegroups.com>, <cercalarotta- > mi at googlegroups.com>, <comitatoticinese at googlegroups.com>, > <disarmo at peacelink.it> Ogg: gli F35 non vanno bene neanche se ce li > regalano > > oggetto: gli F35 non vanno bene nemmeno se ce li regalano: sono > integrati nel sistema nucleare e quindi incostituzionali! > > Cittadine e cittadini eletti al Senato della Repubblica, > state per votare, dopo i vostri colleghi della Camera (che, per la > verità, ci pare abbiano deciso di non decidere), sugli F35 ed in > particolare, per quello che abbiamo capito dalla stampa, vi > pronunciate su una mozione, primo firmatario Felice Casson, che > chiede di sospendere immediatamente il programma del loro > onerosissimo acquisto. Ma noi non vogliamo parlarvi di soldi, che > pure è argomento che deve interessare (soprattutto quando la crisi > li fa scarseggiare), bensì di più importanti questioni di > principio. Gli F35 - è l'invito che vi rivolgiamo - non dovremmo > accettarli neanche se ce li regalassero e funzionassero senza > problemi! Il punto centrale è il seguente: vi sono sistemi d'arma > che fanno irrimediabilmente a pugni con la nostra Carta > costituzionale e gli F35 rientrano sicuramente tra questi. Abbiamo > tutti capito che questi cacciabombardieri, per i quali saranno > aggiornate le atomiche B61 di Aviano e Ghedi (vedi quanto riportato > nel file allegato), entreranno a fare parte della cd "condivisione > nucleare" NATO e quindi - aggiungiamo noi - saranno preparati per > il "first strike" ma soprattutto per il "first use". Conoscete la > differenza tra questi due concetti di tecnica militare attinenti > alle dottrine ufficiali di impiego delle armi atomiche? Molti di > voi, afflitti incolpevolmente dalla stessa disinformazione in cui > viene tenuta la gente comune, probabilmente no. Ma vi assicuriamo > che la realtà a cui si riferiscono non è niente affatto > rassicurante e meno che mai ragionevole. Ragion di più per > incamminarsi verso un modello di "difesa difensiva" separato da > ogni organizzazione militare internazionale concepita, di fatto, in > termini offensivi. Ci sembra che la "mozione Casson" (chiamamola > così per comodità) dia spazio a questa prospettiva quando propone, > in alternativa agli F35, "una visione strategica della politica di > difesa" a livello europeo, e di destinare, in Italia, "le somme > risparmiate a investimenti pubblici riguardanti la tutela del > territorio nazionale dal rischio idrogeologico, la tutela dei posti > di lavoro e la sicurezza dei lavoratori". L'"obbligo di difesa > della Patria", a nostro avviso, può essere garantito da un > "sistema" che: - si limiti alla difesa dei confini nazionali (in > attesa di una integrazione europea che adotti il "ripudio della > guerra"); - comprenda una significativa componente non armata e > nonviolenta; - rifiuti le armi nucleari, ma anche tutti i sistemi > di armi concepiti per attacchi in profondità "out of area" (come si > dice nel gergo NATO); - sia complementare con una politica estera > non militarmente interventista ma ispirata alla sicurezza comune, > al disarmo (a partire da quello euromediterraneo), alla > cooperazione tra i popoli per il benessere ed i diritti umani. Gli > obiettori di coscienza alle spese nucleari e militari, insieme alle > organizzazioni nonviolente "storiche" e a moltissimi gruppi > pacifisti, lavorano e riflettono ormai da decenni su queste scelte > di difesa alternativa: hanno contribuito a concretizzarle con le > leggi e la pratica del servizio civile; e con le esperienze di > gruppi di resistenza nonviolenti, ambasciate di pace e corpi civili > di pace. Il nostro Paese ha impegnato e continua ad impegnare > soldati combattenti qua e la, in teatri di guerra, fingendo che > stiano lì per accompagnare bambine e bambini a scuola. Riteniamo > sia il caso di togliere le tende (specialmente dall´Afghanistan) > per non gettare benzina sul fuoco dei conflitti. Cominciamo a > costruirci, in collaborazione, se possibile, con la UE e con l´ONU, > una funzione di Grande Arbitro: l´Italia dovrebbe essere vista in > tutte le zone "calde" come un attore terzo, una "potenza di pace", > considerata neutrale da tutti gli attori contendenti in modo da > poter favorire mediazioni e riconciliazioni. La nostra voce è bene > che sia almeno ascoltata in audizioni parlamentari, così come > normalmente fate con gli esponenti del complesso militare > industriale. Milano 28 giugno 2013 Alfonso Navarra - portavoce > "Fermiamo chi scherza col fuoco atomico", della Campagna di > obiezione di coscienza alle spese militari per la difesa popolare > nonviolenta ( www.osmdpn.it) Il telefono dell'ufficio della > Campagna OSM-DPN - sede in via Mario Pichi 1 - 20149 Milano -è lo > 02-5810.1226 (chiamare i pomeriggi, escluso sabato e domenica, > dalle 15.00 alle 19.00). > > Rispondono Massimo Aliprandini e Beppe Marazzi > > > > > > > > > -- > Mailing list Disarmo dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: > http://web.peacelink.it/mailing_admin.html Archivio messaggi: > http://lists.peacelink.it/disarmo Area tematica collegata: > http://www.peacelink.it/disarmo Si sottintende l'accettazione della > Policy Generale: http://web.peacelink.it/policy.html > > > ------- Fine del messaggio inoltrato -------
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