Fwd: [Nonviolenti] LA MARINA MILITARE VUOLE MILIARDI






-------- Messaggio originale --------
Oggetto: 	[Nonviolenti] LA MARINA MILITARE VUOLE MILIARDI
Data: 	Wed, 12 Jun 2013 14:47:08 +0200
Mittente: 	Enrico Peyretti <enrico.peyretti at gmail.com>
A: 	lista nonviolenti <nonviolenti at lists.nonviolenti.org>, lista pax
christi gr discussione <paxchristi at yahoogroups.com>






-------- Messaggio originale --------
Oggetto: 	
Data: 	
Mittente: 	Antonio Gorgellino <antonio.gorgellino at fastwebnet.it>
A: 	destinatari-ignoti:;



chi avrà ragione?

*Art. 11 *

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati,
alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri
la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le
organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.



  Difesa, nuove navi da guerra per Marina e Eni. Chi paga? I ministeri
  “civili”

De Giorgi lancia l'allarme: "La flotta si sta pericolosamente
assottigliando e a breve non sarà più in grado di tutelare gli interessi
nazionali". In realtà la sfida per un piano di riarmo navale è tutta
"interna" per ristabilire l'equilibrio con esercito ed aeronautica. E i
nuovi acquisti serviranno anche a proteggere i nuovi giacimenti di gas
naturale in Mozambico


di Enrico Piovesana
<http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/enrico-piovesana/> | 12
<http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/12/> giugno 2013
<http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/>

Giuseppe De Giorgi



“E’ necessario e urgente avviare nuovi programmi di investimento per
rinnovare la *flotta* della marina militare che si sta *pericolosamente*
*assottigliando* nei numeri e nelle capacità e a breve non sarà più in
grado di tutelare gli interessi nazionali: solo così si salva la marina
militare, che altrimenti nel 2025 cesserà di esistere come forza
operativa”. In occasione della festa della Marina istituita da Mussolini
nel 1939 in ricordo dell’impresa di *Premuda* (l’affondamento in
Adriatico, durante la prima guerra mondiale, della corazzata
austro-ungarica Santo Stefano ad opera dei Mas della regia marina,
costato la vita di 89 persone), il nuovo capo di Stato maggiore delle
forze navali, ammiraglio *Giuseppe De Giorgi*, ha usato toni drammatici
per pressare il *governo Letta* affinché allarghi i cordoni della borsa
per finanziare l’acquisizione di *nuove navi da guerra*.

De Giorgi vuole che la sua forza armata non sia più “la *cenerentola* in
termini di budget rispetto ad esercito e aeronautica”, come ha detto
qualche settimana fa, e per questo oggi chiede per la Marina “rinnovate
attenzioni da parte della nazione”. Come a dire: basta parlare solo dei
*cacciabombardieri F-35* perché anche la Marina ha le sue esigenze. Che
non si limitano alle dieci famose fregate multi-missione Fremm da 5,68
miliardi, per le quali il nuovo sottosegretario alla Difesa, *Roberta
Pinotti*, ha appena sbloccato un nuovo finanziamento da *749 milioni* di
euro promettendone un altro entro fine anno.

L’ammiraglio si riferisce infatti a un nuovo programma di *riarmo
navale* del quale, fino a poche settimane fa, nessuno aveva mai sentito
parlare: quello per l’acquisizione di dodici unità multiruolo di tipo
Lcs (Litoral Combat Ship, ovvero *navi da combattimento costiero*) che
dovrebbero rimpiazzare i 12 pattugliatori classe Soldati, Cassiopea e
Comandanti (questi ultimi entrati in servizio solo nel 2001-2002), le 4
fregate classe Maestrale non ammodernate e 6 delle 8 corvette classe
Minerva – le unità in dismissione nei prossimi anni sono una trentina, e
secondo De Giorgi arriveranno a 51 nell’arco di 10 anni.

Ma quanto costeranno queste nuove navi? In una recente intervista alla
rivista specializzata americana /Defense News/, De Giorgi ha spiegato:
“La nave che ho in mente per affiancare le Fremm è una nave dual-use,
veloce e modulare, lunga 125 metri e larga 15, con una stazza da 4
tonnellate e una velocità di almeno 35 nodi, armata con un cannone da
127 mm a prua e uno da 76 mm a poppa e dotata di una ponte d’atterraggio
per elicotteri. Saranno una versione semplificata delle Fremm e rispetto
a queste costeranno circa due terzi”. Poiché ogni Fremm costa in media
mezzo miliardo di euro, le nuovi navi verranno almeno 300 milioni l’una.
Il che significa 3,6 miliardi per l’intero programma.  In questa stessa
intervista De Giorgi ha dichiarato che, pur essendo il programma ancora
in fase iniziale, “lo Stato maggiore ha già dato l’autorizzazione
preliminare per l’acquisizione di sei navi”. Buono a sapersi. Ma chi
sarà a pagare per queste mini-Fremm?

Vista l’insistenza dell’ammiraglio nel porre l’accento sulla natura
“dual-use” militare e civile di queste nuove navi (“utili in pace e in
guerra”, utilizzabili anche per *interventi umanitari* e di *protezione
civile* o per scopi di ricerca scientifica da parte “del Cnr e di altre
istituzioni della ricerca nazionale”), si intuisce che questo ennesimo
investimento, descritto come utile “non solo per salvare la Marina, ma
per lo sviluppo del sistema Paese”, sarà sostenuto ancora una volta da
quelli che sono ormai divenuti i *nuovi finanziatori civili* delle spese
militari italiane: il ministero dello Sviluppo Economico (che già
finanzia, tra le altre cose, le Fremm) e magari anche il ministero
dell’Istruzione (che attraverso il Cnr paga la nuova unità navale di
supporto a forze speciali e sommergibili).

A rigor di logica De Giorgi farebbe meglio ad andare a battere cassa da
*Paolo Scaroni*, visto e considerato che – come accennato dallo stesso
capo di Stato maggiore della Marina in una recente intervista a /Milano
Finanza/ – queste nuove navi potranno tornare utili per proteggere dai
pirati i nuovi *giacimenti di gas naturale* offshore scoperti dall’*Eni*
in *Mozambico* e per scortare le petroliere del cane a sei zampe che
solcano le rischiose acque dell’*Oceano Indiano*.

Fonte :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/12/difesa-nuove-navi-da-guerra-per-marina-e-per-leni-chi-paga/622771/







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