No Muos, allerta alle stelle e Le bugie del governo Monti sul MUOS di Niscemi
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- Date: Tue, 23 Apr 2013 19:00:53 +0200 (CEST)
Due articoli sul no muos, uno sui fatti di ieri e uno di Mazzeo:
No Muos, allerta alle stelle. Scelta la contro-commissione M5s
Tensione alle stelle in contrada Ulmo a Niscemi. Lo stop alla realizzazione del sistema di comunicazioni satellitari dalla Marina Usa fino al 31 maggio arrivato da Palazzo Chigi – in attesa dei risultati di uno studio sugli effetti delle onde radar sull’ambiente e sulla popolazione – non è bastato a porre fine alle proteste, anzi. Alcuni attivisti No Muos, spazientiti dal prosieguo dei lavori, sono riusciti a violare la zona militare e ad arrampicarsi su alcune delle antenne.
“Non bisogna aggiungere all’illegalità della prosecuzione dei lavori altra illegalità. Esortiamo i manifestanti ad abbandonare la base e Crocetta a pretendere il rispetto dei propri provvedimenti”. Commentano così quanto accaduto i deputati del gruppo parlamentare M5s all’Ars, promotori insieme al deputato Pd Fabrizio Ferrandelli della campagna contro la realizzazione del sito satellitare Usa.
L’amministrazione americana sarebbe colpevole di non rispettare il decreto di revoca delle autorizzazioni per il completamento dell’impianto satellitare. Il movimento, a sua volta, chiede a gran voce che si fermino subito i lavori del Muos come stabilito dalla Regione. “Non si costringa la gente disperata a farsi giustizia da sé”.
”Lo sconfinamento illegale da parte di manifestanti in una struttura militare e la deliberata e irresponsabile distruzione della proprietà degli Stati Uniti hanno messo a rischio sia i manifestanti che i soccorritori. Condanniamo tali azioni’‘, replica l’ambasciata Usa.
Le accuse dei 5stelle non si fermano qui. La secondo denuncia riguarda proprio la commissione chiamata ad esprimersi sui rischi alla salute dell’impianto satellitare. “E’ una presa in giro, diranno sì al Muos” contesta il professor Zucchetti, chiamato a presenziare nel gruppo di lavoro dalla Regione siciliana – su proposta del presidente della commissione Ambiente dell’Ars Giampiero Trizzino –.
La replica dei grillini e dei comitati No Muos non si fa attendere: “Proporremo una contro-commissione”. Ecco la rosa dei nomi per le (contro-)valutazioni, “esperti indicati a lavorare gomito a gomito col professor Massimo Zucchetti”: Angelo Levis, università di Padova, uno dei massimi esperti nel settore delle radiazioni non ionizzanti, Ernesto Burgio, presidente dell’Ufficio scientifico dell’Isde (International Society of Doctors for the Environment), Massimo Coraddu, fisico, esperto in radiazioni non ionizzanti, consulente del Comune di Niscemi, Maria Brai, professore ordinario di fisica, Università di Palermo, Fabio La Spina, fisico, esperto in campi elettromagnetici, Gioacchino Genchi, chimico, Alberto Lombardo, docente di statistica dell’Università di Palermo, Valerio Gennaro, epidemiologo dell’istituto tumori di Genova, Cirino Strano, medico epidemiologo.
“Saremmo contenti – afferma Trizzino – se anche la Regione contribuisse al lavoro della controcommissione, affiancando esperti di sua fiducia”.
http://caltanissetta.blogsicilia.it/no-muos-allerta-alle-stelle-m5s-sceglie-la-contro-commissione/181636/
Le bugie del governo Monti sul MUOS di Niscemi
di Antonio Mazzeo
Un “disguido”. Cioè un mero errore d’interpretazione o di valutazione degli atti predisposti dalla Regione Siciliana che ha consentito al Pentagono di fare un piccolo passo avanti nella costruzione del terminale terrestre del MUOS di Niscemi. Così, in barba al decreto di revoca delle autorizzazioni ai lavori d’installazione delle tre mega-antenne del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari all’interno della riserva naturale “Sughereta”, firmato a Palermo lo scorso 29 marzo, tecnici ed operai hanno ottenuto l’Ok a completare pure il terzo traliccio dell’impianto di morte della Marina militare Usa.
Secondo il viceministro degli Esteri Staffan de Mistura e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, si è trattato però di un semplice malinteso. “I due uomini di governo che abbiamo incontrato a Roma lunedì 15 aprile ci hanno comunicato che c’è stato un disguido con la revoca dei lavori del MUOS”, spiega il sindaco di Niscemi Francesco La Rosa. “Ci hanno però assicurato che i lavori sono stati bloccati almeno fino al prossimo 31 maggio, quando sarà depositato lo studio sull’impatto elettromagnetico delle antenne che è stato commissionato all’Istituto Superiore della Sanità. Sino ad allora verranno garantite solo le attività di manutenzione della stazione di telecomunicazione e gli unici ingressi nella base saranno quelli dei militari statunitensi preposti al suo funzionamento”.
Con o senza revoca, i lavori del MUOS potranno ripartire dunque l’1 giugno se l’ISS darà il suo star bene all’impianto. L’ipotesi di assegnare a quest’organismo l’ultima parola sull’installazione del sistema satellitare è stata fortemente caldeggiata proprio dalla giunta Crocetta, nonostante in tanti avessero espresso dubbi sull’effettiva “indipendenza” dell’istituto noto per le sue posizioni negazioniste in tema di rischio elettromagnetico. I giornalisti Alessio Ramaccioni e Pablo Castellani ricordano nel volume Onde Anomale (Editori Riuniti, Roma, 2012) come Radio Vaticana per difendersi dalle accuse d’inquinamento ambientale nel procedimento penale che l’ha vista poi condannata, si sia affidata alla consulenza tecnica della dottoressa Susanna Lagorio dell’Istituto Superiore di Sanità. Né Rosario Crocetta né il governo Monti hanno poi tenuto conto delle richieste dei No MUOS e del Movimento 5 Stelle di far partecipare ai lavori della commissione il professore Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino che insieme al fisico Massimo Coraddu ha provato l’insostenibilità ambientale del MUOS. “Anche se non ne farò parte perché non mi hanno voluto vi scrivo io già ora le conclusioni a cui giungerà la Commissione dell’Istituto Superiore di Sanità”, ironizza il docente del Politecnico. “Allo stato dell’arte, non risulta in letteratura alcuna prova di correlazione dimostrabile fra campi elettromagnetici ed effetti sulla salute. Quindi non vi è il minimo rischio per la popolazione. I rappresentanti istituzionali a livello territoriale si accorgeranno così come da Roma li hanno beffati…”.
L’impegno dell’esecutivo a congelare l’affaire MUOS sino a fine maggio contrasta poi con quanto dichiarato il 10 aprile scorso dal Ministero della Difesa in un comunicato stampa. Dopo aver ribadito che l’installazione delle parabole “potrà iniziare soltanto quando saranno resi noti i risultati dello studio indipendente”, il dicastero retto da Giampaolo Di Paola ha inteso far sapere che a Niscemi proseguiranno comunque i “lavori di predisposizione” del MUOS. Un gioco di parole per mascherare la violazione dello stop alle attività del cantiere concordato a metà marzo da Mario Monti e il presidente Crocetta, violazione documentata con foto e filmati dai militanti e dalle Mamme No MUOS. Con la conseguenza che il Movimento che si oppone al progetto ha dovuto riprendere le azioni di blocco della base militare di contrada Ulmo per impedire l’ingresso degli automezzi delle aziende contractor. “Il successo della grande manifestazione nazionale del 30 marzo a Niscemi ed il provvedimento di revoca delle autorizzazioni da parte della Regione Sicilia non hanno fermato, ma anzi ringalluzzito l’arroganza della Marina militare statunitense nella prosecuzione dei lavori di costruzione del MUOS, umiliando ancora una volta la sovranità popolare e l’ARS”, commenta Alfonso Di Stefano del Comitato No MUOS – No droni di Catania. “Vista l’inefficacia pratica dei provvedimenti istituzionali e giuridici è solo grazie alla vigilanza e alla prosecuzione dei blocchi che è stato impedito in questi giorni il transito dei mezzi, praticando così dal basso la revoca dei lavori”.
La resistenza non violenta dei giovani e delle donne No MUOS ha ridato ancora una volta i suoi frutti. Da alcuni giorni i cantieri sono tornati ad essere deserti. Scortati da decine di volanti della polizia e dei carabinieri solo i furgoni che trasportano i militari hanno fatto ingresso nella Naval Radio Transmitter Facility di Niscemi. Gli attivisti lamentano però la prosecuzione delle azioni di provocazione da parte dei tutori dell’ordine con spintonamenti, identificazioni, schedature di massa e finanche un placcaggio da rugby per bloccare un attivista diretto ai cancelli della base.
“Il fatto che la polizia italiana scorti gli operai che entrano al cantiere, ci fa capire purtroppo che le direttive che partono da Roma vanno nella direzione opposta a quella dell’atto di revoca della Regione Siciliana”, commenta Paola Ottaviano del Comitato No MUOS di Modica. “Quello che davvero ci ha stupito è stato però il silenzio assordante da parte delle istituzioni regionali di fronte alle palesi violazioni del governo. L’assessore all’Ambiente, Maria Lo Bello, anziché spiegare in che modo la Regione avrebbe garantito l’efficacia e la messa in atto della revoca, rivolgendosi alla magistratura dopo aver constatato l’avanzamento dei lavori, si è limitata a chiedere un chiarimento al ministero della difesa. E per supplire per l’ennesima volta alle mancanze degli organi istituzionali, cittadini e attivisti hanno presentato diversi esposti alla Procura di Caltagirone”. Le illegalità verificatesi nei cantieri del MUOS ad aprile sono state stigmatizzate dall’avvocato catanese Sebastiano Papandrea. “I provvedimenti di revoca, pur essendo soggetti all’ordinario termine di impugnazione di 60 giorni, hanno efficacia immediata sin dalla loro notificazione e pertanto, ove essi siano stati regolarmente notificati, appare illegittima la prosecuzione dei lavori che avrebbero dovuto essere immediatamente arrestati”.
Il Movimento No MUOS s’interroga intanto su come rilanciare la lotta contro l’installazione del nuovo sistema di guerra planetario Usa, consapevole che i giri di valzer e le ipocrisie del governo continuano anche per sfiancare le proteste e rafforzare i dispositivi di repressione. Per superare l’empasse e imporre il cambio di rotta sul MUOS è necessario che il Parlamento, prima possibile, si pronunci apertamente sul sistema satellitare e approvi una mozione che dica chiaramente “No” alla sua installazione nel territorio italiano, vincolando l’esecutivo a revocare tutte le autorizzazioni alle forze armate statunitensi. Un pronunciamento dal rilevante valore storico che consentirebbe di riaprire il dibattito politico generale sulla presenza delle installazioni militari Usa e Nato in Italia e sulla loro chiara incostituzionalità.
Non a caso per lanciare la campagna di primavera No MUOS è stata scelta la data simbolica del 25 aprile, giornata di Liberazione dalle basi di guerra. Il Presidio permanente di contrada Ulmo sarà la sede-laboratorio di dibattiti, iniziative ecologiche, artistiche e culturali per valorizzare la riserva orientata protetta, praticare e socializzare il rispetto di un ambiente unico nel Mediterraneo e rendere permanente la mobilitazione popolare contro la militarizzazione e i conflitti che insanguinano il pianeta. La partita è apertissima a condizione di mantenere la massima unità attorno agli obiettivi strategici comuni.
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