[SPF:fail] Cagliari 15 aprile sit in mensile N°20



Comitato sardo Gettiamo le Basi, tel 3467059885; Famiglie militari uccisi da tumore, tel 3341421838Comitato Amparu (Teulada) 3497851259; Comitato Su Sentidu (Decimo) 3334839824

 

15 aprile, ore 10, SIT-IN mensile, Cagliari Piazza Carmine

fronte sede rappresentanza del Governo


VERITA’ e GIUSTIZIA

per gli uccisi da veleni di guerra e di poligono

  FERMARE la STRAGE di STATO

Cade un altro tabù sui crimini di Stato nel Salto di Quirra (Pisq):
approfittare del disastro ambientale per potenziare il poligono.

 
L’intervento della Procura e del Gip di Cagliari - sequestro delle piste del Pisq, il generale comandante indagato - conferma le nostre previsioni. La messa in sicurezza delle aree dove la contaminazione è ampiamente dimostrata e ammessa persino dalle Forze Armate, imposta dalla Procura di Lanusei, è stata distorta e indirizzata, sostiene la Magistratura, a “fini ben diversi da quelli di tutela della salute”.  l’intuito popolare indica questi fini: predisposizione delle opere di costruzione della “Pista tattica multifunzionale”, altrimenti detto la costruzione ex novo dell’aeroporto militare, annoso progetto sempre respinto dalla popolazione, funzionale al potenziamento del poligono e all’incremento delle attività belliche. In Italia, variegati pezzi di Stato sono da sempre maestri nella turpe arte di usare e/o provocare disastri ambientali per trarre profitti per sé e per pochi a discapito della collettività. La Protezione Civile guidata da Bertolaso è solo la scuola più nota.

La  Procura di Cagliari ha messo in luce la bieca volontà di vertici militari, ministri della Difesa, Governi - sostenuti dalle truppe degli ascari sardi desiderosi di droni, i robot assassini volanti da aggiungere agli aerei di guerra scorrazzanti nei cieli della Sardegna - di raggirare, piegare ai loro scopi, trarre vantaggi dal terremoto originato dall’eruzione delle verità nascoste, i crimini e scempi del Pisq documentati dalla Procura di Lanusei. L’appropriazione militare di strade comunali, spacciata come finalizzata alla tutela della salute pubblica, è ancora oggetto d’indagine. Sono scandalosamente nude le manovre per approfittare del disastro ambientale, ormai non più occultabile, volgendolo in occasione di espansione e consolidamento del poligono della morte, garanzia della sua intangibilità.

Indigna il coro osannante la “radicale bonifica” sbandierata dai politicanti, fatta sistemando recinzioni e cartelli di divieto d’accesso.

 Ripugna la tracotanza, la certezza dell’immunità, di farla franca, di farsi beffe della legalità, di riuscire ad affossare il lavoro della Procura di Lanusei, d’impedire il rinvio a giudizio e lo svolgimento del processo. A Lanusei, il prossimo 22 aprile, il gup Nicola Clivio, dovrà accogliere o respingere la richiesta del pm Fiordalisi affinché ordinil’ immediato sequestro probatorio dell’area demaniale del Poligono Salto di Quirra con blocco di ogni attività militare nelle aree ad alta intensità militare fino al giorno in cui il Perito nominato dal Giudice completerà i “nuovi” campionamenti”,  l’ennesima indagine inutile ai fini dell’accertamento dei reati contestati, utile però a procrastinare la scomoda decisione di rinviare a giudizio gli indagati eccellenti. Realisticamente il PM valuta che la perizia decisa dal Giudice “difficilmente potrà impiegare un tempo inferiore ai due o tre anni “ e calcola che per almeno otto dei venti indagati scatterà la prescrizione.

Ferisce il servilismo e/o l’insipienza delle Autorità locali scattate sull’attenti, prima, per avvallare il Piano di Monitoraggio truffa (2008-11) messo sotto accusa dalla Procura di Lanusei, poi, nella conferenza dei servizi, per coprire con il silenzio e l’inerzia lo scempio delle piste abusive e l’inganno della “messa in sicurezza” incriminati dalla Procura di Cagliari.

Registriamo l’ennesimo atto criminoso dello Stato italiano, perpetrato tramite “il servitore dello Stato” Comandante del Pisq, mirato a rinsaldare e perpetuare la schiavitù militare della Sardegna, il ruolo di campo di guerra e campo di sterminio del popolo sardo dove la legalità è sospesa.
Noi non cessiamo di esigere che il Governo assuma le sue responsabilità, l’obbligo di porre fine e riparo al disastro ambientale e alla strage provocata dalle devastanti attività militari, adotti con urgenza le misure sintetizzate nello slogan portante del sit in mensile e degli incontri con il rappresentante del Governo, l’acronimo
SERRAI (CHIUDERE)

 

     S     Sospensione delle attività dei poligoni dove si sono registrate le patologie di guerra;

     E     Evacuazione dei militari esposti alla contaminazione dei poligoni di Teulada, Decimomanno-Capo Frasca, Quirra
    
R     Ripristino ambientale, bonifica seria e credibile delle aree contaminate a terra e a mare;

     R     Risarcimento alle famiglie degli uccisi, ai malati, agli esposti, Risarcimento al popolo sardo del danno inferto all’isola.

    A     Annichilimento, ripudio della guerra e delle sue basi illegalmente concentrate in Sardegna in misura iniqua;

 I       Impiego delle risorse a fini di pace.

 

Comitato sardo Gettiamo le Basi, tel 3467059885; Famiglie militari uccisi da tumore, tel 3341421838
Comitato Amparu
(Teulada) 3497851259; Comitato Su Sentidu (Decimo) 3334839824;