Per fermare la guerra in Siria, cominciamo dall'Italia



Per fermare la guerra in Siria, cominciamo dall'Italia

Il Social Forum Europeo di Firenze ha prodotto un documento intitolato "Il 
conflitto siriano e le sue sfide ai movimenti per la pace: promuovere un 
cessate il fuoco e una pace giusta; sostenere la riconciliazione".
Un immediato cessate il fuoco è necessario per la grande maggioranza dei 
siriani, che vuole la pace in uno stato democratico. Bisogna impedire di 
conseguenza alle Istituzioni e ai Governi italiani ed europei di pianificare 
interventi armati, diretti o per procura; ed appoggiare la riconciliazione 
nazionale, offrendo spazi sicuri d'incontro e negoziato tra le parti in lotta 
nel Paese. L'Unione europea, premiata tra lo scetticismo generale col Nobel per 
la Pace, deve dimostrare di meritare effettivamente tale riconoscimento. Mentre 
l'Italia, che offre aiuto interessato ad una parte in guerra e ospiterá a breve 
gli "Amici della Siria", deve confutare nei fatti inconsistenza e mendacia 
delle sue "missioni di pace". 
Nell'imminenza delle elezioni politiche ci sentiamo pertanto in obbligo di 
sottoporre ai partiti alcuni punti dirimenti per il cambiamento della politica 
estera italiana in direzione di una pace sincera che riassumiamo in un mini 
decalogo composto come segue: 
Difesa dell'articolo 11 della Costituzione e suo allargamento all'Unione 
europea - Trasformazione del sistema di Difesa in veramente difensivo, con 
eliminazione delle armi a lungo raggio e graduale "transarmo" - Riequilibrio di 
bilancio tra prevenzione dei conflitti e spese militari, con trasparenza di 
gestione nella spesa - Riconfigurazione delle presenze militari all'estero e 
ritiro dalle missioni illegittime - Potenziamento per la Polizia internazionale 
ONU - Rilancio del Servizio civile, riconoscimento per l'Obiezione alle spese 
militari e istituzione dell'Albo nazionale Obiettori di coscienza - 
Ricostituzione del Comitato consultivo per la Difesa non armata e nonviolenta 
presso il Governo italiano - Riattivazione del Tavolo interministeriale 
Interventi civili di pace - Legge sui Corpi civili di pace per la 
trasformazione dei conflitti.
Questi i punti. Dopo tante ambiguitá e mistificazioni da parte dei poteri 
politici ed economici, vogliamo davvero capire chi e cosa lavora per la pace in 
Italia. E in Europa posto che l'Unione sta ripristinando politiche coloniali 
verso Paesi terzi. Subito dopo le elezioni si apre il Forum Sociale Mondiale a 
Tunisi, cui seguiranno a maggio il Balkan social forum di Zagabria e l’evento 
mondiale per la pace del 2014 a Sarajevo. 
Al di lá delle dichiarazioni dei Partiti alle quali siamo interessati, avremo 
modo in quelle sedi di verificare i comportamenti per la Pace dell'Italia e dei 
vari Paesi. Dai quali pretendiamo la veritá e la fine delle menzogne mediatiche 
di guerra.
Diverse firme sono giunte a sostegno del mini decalogo: Alberto L’Abate, 
Vittorio Agnoletto, Fabio Alberti, Roberto Antonaz, Cinzia Bottene, Patrick 
Boylan, Alessandro Capuzzo, Giulietto Chiesa, Marinella Correggia, Luca 
Filippi, Michele Negro, Gigi Ontanetti, Marco Palombo, Enrico Peyretti, 
Gianmarco Pisa, Giuliano Pontara, Patrizia Sentinelli. Assieme a 1600 firme in 
rete arrivate in un mese da tutto il mondo