Revisione dello strumento militare: sì dell'Aula



Martedì 6 Novembre 2012 seduta pomeridiana

Revisione dello strumento militare: sì dell'Aula

L'Assemblea di Palazzo Madama, nella seduta pomeridiana di martedì 6 novembre, ha approvato, in prima lettura, il disegno di legge n. 3271, recante "Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale". Hanno votato a favore 252 senatori, mentre 12 si sono espressi in senso contrario.
Nella seduta del 31 ottobre scorso i relatori, sen. Esposito e Scanu, avevano illustrato i contenuti del provvedimento, ricordando che il mutato contesto internazionale ha comportato una ridefinizione del concetto di sicurezza, tradizionalmente legato alla dimensione territoriale dello Stato nazione, e ha chiamato anche l'Italia a nuove responsabilità nell'ambito di missioni finalizzate al mantenimento della legalità internazionale. Di qui la necessità di una revisione verso un modello di difesa orientato alla professionalizzazione e alla specializzazione delle Forze armate.
In una difficile congiuntura economica, che ha imposto una riduzione sensibile della spesa pubblica, il ddl mira a realizzare un sistema di difesa efficace, snello, sostenibile, caratterizzato dalla stabilità programmatica delle risorse e da una maggiore flessibilità nella gestione, e capace di assicurare la piena integrabilità dello strumento militare nei contesti internazionali, anche nella prospettiva di una politica di difesa europea. In attuazione della spending review, l'articolato fissa principi e criteri direttivi per la revisione dell'assetto strutturale e organizzativo del Ministero della difesa e per la riduzione delle dotazioni organiche del personale civile e militare. Il testo originario è stato migliorato in Commissione, dove è maturato un consenso unanime.


Comunicato di fine seduta antimeridiana

L'Assemblea ha proseguito l'esame del ddl n. 3271, recante "Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale".

In una difficile congiuntura economica che impone risparmi in tutte le amministrazioni pubbliche, il provvedimento - hanno ricordato i relatori, sen. Esposito (PdL) e Scanu (PD) - mira a realizzare un sistema di difesa snello ed efficace, capace di assicurare la piena integrabilità dello strumento militare nei contesti internazionali, anche nella prospettiva di una politica di difesa europea. L'articolato fissa principi e criteri direttivi per la revisione dell'assetto strutturale e organizzativo del Ministero della difesa e per la riduzione delle dotazioni organiche del personale civile e militare. In attuazione della spending review, è prevista nel prossimo decennio una riduzione di 40.000 soldati e di 10.000 impiegati civili. Per il personale in esubero saranno incoraggiati l'esodo e la mobilità.

In sede di replica, il Ministro Di Paola ha espresso l'auspicio che nella prossima legislatura si lavori al Libro Bianco della difesa, precisando che il modello di difesa europeo è ancora in fase embrionale. Ha ricordato quindi il ruolo strategico di Finmeccanica e ha sottolineato che la riforma strutturale dello strumento militare, indispensabile a ridurre il divario con altri Paesi della Nato, si propone di migliorare la qualità della spesa, riequilibrando il bilancio della difesa a vantaggio degli investimenti. I risparmi conseguenti alla riduzione della spesa per il personale saranno, dunque, reinvestiti parzialmente nell'addestramento, nell'ammodernamento tecnologico e nell'acquisto di migliori attrezzature. Il Ministro della difesa ha accolto quindi l'ordine del giorno G100 (testo 2), del sen. Ramponi (PdL) e altri, che impegna il Governo a potenziare la capacità operativa dell'intelligence per prevenire la minaccia terroristica e a garantire l'acquisizione di una capacità difensiva e offensiva nel settore cibernetico.

Passata all'esame dell'articolato, nel testo proposto dalla Commissione, l'Assemblea ha approvato, senza modifiche, l'articolo 1. L'articolo 2 è stato approvato con l'emendamento 2.500 dei relatori che introduce, tra i criteri di revisione dell'assetto della Difesa, una verifica dei programmi di ammodernamento dei sistemi d'arma basata sulla necessità di favorire la politica europea di sicurezza e difesa comune. Sono stati accolti, inoltre, ordini del giorno, risultanti dalla trasformazione di emendamenti del sen. Caforio (IdV), in tema di potenziamento delle infrastrutture militari nelle aree strategiche del Mezzogiorno e di risarcimento delle vittime dell'uranio impoverito. Approvati gli emendamenti dei relatori 3.500, riguardante i volontari in ferma prefissata, e 3.200 (testo 2), che esclude il Corpo delle capitanerie di porto dalla riduzione del personale militare dirigente, sono stati accantonati diversi emendamenti a prima firma del sen. Ramponi (PdL), su interventi a favore delle famiglie dei militari, che hanno avuto il parere contrario della Commissione bilancio per mancanza di copertura finanziaria. Il Governo ha quindi accolto ordini del giorno riferiti all'articolo 3 in tema di partecipazione effettiva del COCER alle attività negoziali, attivazione degli strumenti della previdenza complementare, possibilità di ricongiungimento familiare per il personale militare delle Forze armate. Approvati gli emendamenti 4.500 e 4.300 dei relatori, l'articolo 4 è stato accantonato per verificare i profili di costituzionalità dell'emendamento 4.13, dei sen. Perduca e Poretti (Radicali nel PD), che nega ai cappellani militari il trattamento economico a carico dello Stato. Il seguito dell'esame del ddl è rinviato alla seduta pomeridiana.

828a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO SOMMARIO E STENOGRAFICO

MARTEDÌ 6 NOVEMBRE 2012

(Antimeridiana)

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=682861