UE e Media europei su Siria: censura e disinformazione



Tratto da SIBIA LIRIA 

J. E. 

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http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1060

Siria, le notizie della settimana dal 21 al 28 ottobre 2012
a cura di Marco Palombo


UNA CRONACA DELLA TREGUA PER LA FESTA "DEL SACRIFICIO"

 Il cessate il fuoco per la festivita' islamica del Sacrificio, Eid al-Adha, e' 
stato proposto da Brahimi, incaricato da ONU e Lega Araba per la crisi 
siriana. Il diplomatico algerino lo ha illustrato ai paesi della regione 
mediorientale e Ban Ki moon con il segretario della Lega Araba, l'egiziano Al 
Araby, lo ha richiesto ufficialmente alle parti coinvolte nel conflitto. Il capo 
del Consiglio Militare del ESL al Seikh ha risposto si a condizione del 
rispetto della tregua da parte dell'esercito governativo. Domenica 21 ottobre 
Brahimi ha incontrato Assad a Damasco e il presidente siriano ha legato la 
sua adesione alla tregua alla fine delle attivita' terroristiche nel paese. Una 
risposta che sembrava quasi negativa vista l'attivita' in Siria di gruppi armati 
che non fanno riferimento ad alcuna autorita' riconosciuta e che non 
avrebbero mai accettato un dialogo o un accordo.
Invece giovedi' mattina era ufficiale il si del governo siriano al cessate il 
fuoco.

Venerdi' 27 ottobre alle 6.00, ora locale, e' iniziata la tregua. Secondo la lega 
Araba il temporaneo armistizio ha sostanzialmente tenuto fino a meta' 
pomeriggio e alle 16.00 venivano segnalati incidenti in varie zone del paese 
e 7 persone uccise, mentre il giorno prima era stato comunicato il numero di 
140 morti negli scontri armati.
In serata la conta degli uccisi si impennava, arrivando prima a 47 persone 
ed infine a 70. La mattina seguente alle 8.00 la cifra indicata era di 81 caduti 
ma dopo pochissime ore, verso le 12.00, veniva data la cifra di 147 morti 
negli scontri armati, numero che e' rimasto immutato e citato come dato 
ufficiale in tutte le altre news sulla giornata.

Tutte queste stime sono arrivate da un' unica fonte vicina all' opposizione e 
non mi convincono assolutamente, soprattutto per il contrasto tra la 
descrizione della giornata fino alle 16.00, qualcuno ha parlato anche della 
presenza di manifestazioni pacifiche antigovernative finalmente possibili 
dopo settimane di terrore, e l'incremento velocissimo del numero degli uccisi 
avvenuto in serata e addirittura nella tarda mattinata di sabato. Dopo 4 
giorni saranno dichiarate 420 persone morte nei combattimenti durante la 
tregua, ma la percezione del fallimento del temporaneo armistizio e' arrivata 
con quell' improbabile incremento dai 7 uccisi alle 16.00 di venerdi' ai 147 
delle 24.00 annunciati a mezzogiorno di sabato.

I QUOTIDIANI ITALIANI, TRANNE POCHE ECCEZIONI, NON HANNO 
SCRITTO DELLA TREGUA 

Ho consultato i quotidiani di venerdi' e sabato presenti in una biblioteca 
pubblica. Corriere della Sera, Repubblica, Il Messaggero, Il Foglio, Libero e 
il Tempo non avevano nessun accenno alla tregua siriana. Il Sole24ore di 
sabato conteneva un trafiletto sulla giornata precedente e solo Il Manifesto e 
Avvenire avevano notizie sulla tregua sia il venerdi' che il sabato. Questi 
due ultimi giornali nel complesso hanno dato al tema anche uno spazio 
adeguato.

IN LIBANO HA RETTO UNA TREGUA "ARMATA"

Domenica 21 ottobre e il giorno seguente c'e' stata in Libano una tensione 
altissima. Attorno a Tripoli, nel nord del paese, si sono verificati 
combattimenti tra gruppi armati sunniti, alleati dei ribelli siriani, e gruppi 
alawiti fedeli al presidente Assad. Negli incidenti hanno perso la vita 10 
persone e i feriti sono stati alcune decine. Nei giorni successivi l' esercito 
libanese e' riuscito a imporre una tregua alle due parti e anche Helzobollah 
ha avuto un ruolo nell' evitare un allargamento degli scontri armati nel 
Libano.

UN SINTETICO COMMENTO 

Questa tregua ha confermato che: - Nella crisi siriana i "cessate il fuoco" nel 
complesso non riescono ma hanno sempre dei risultati positivi parziali; - I 
media tendono ad ignorare completamente le notizie sulla tregua e in 
particolare i loro piccoli risultati positivi; - Il pessimismo sui tentativi di 
fermare la violenza comincia ad essere diffuso non appena si parla di questi, 
senza aspettare neanche il loro inizio. Ho messo anche l' accenno alla 
tregua nel Libano perche' e' la dimostrazione che un impegno serio per 
arginare la violenza porta a risultati positivi. 

CONFERENZA STAMPA DELLA COMMISSIONE COI - ESORDIO DELLA 
DEL PONTE COME TESTIMONIAL 

Mercoledi' si e' svolta a Ginevra una conferenza stampa della Commissione 
CoI che indaga sui crimini di guerra nella crisi siriana. Il presidente Pinheiro 
ha dichiarato che sara' chiesto al governo siriano di poter entrare nel paese 
per svolgere le sue attivita'. I precedenti rapporti erano stati redatti 
dall'estero proprio per il rifiuto del governo a far lavorare la commissione sul 
territorio siriano. I media hanno riportato la conferenza stampa titolando 
sulla dichiarazione della magistrata svizzera Del Ponte che e' entrata a 
settembre 2012 nella commissione. La magistrata ha spiegato che intende 
trovare i colpevoli politici e militari dei crimini compiuti in Siria. Crimini che 
pero' non sono attribuiti solo alle forze governative e che per ora non sono 
assolutamente provati. A questo link -
http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=947- potete trovare un' inchiesta sul 
rapporto della commissione che, pur avendo avuto momenti di grande 
esposizione mediatica, nella sostanza e' risultato poco attendibile, tanto che 
si e' dovuto chiamare nella commissione la Del Ponte per dare piu' 
credibilita' al suo lavoro.

L'UNIONE EUROPA OSCURA LA TV SIRIANA 

Spiacevole sorpresa lunedi' per tutte le persone che seguono in Europa la tv 
siriana. Per ordine dell' Unione Europea il satellite Hotbird ha interrotto le 
trasmissioni di vari canali siriani nella cornice delle sanzioni contro la Siria. 
Quindi le persone di origine siriana che vivono nei paesi europei non 
possono piu' avere informazioni dirette su quanto avviene nel loro paese se 
non da qualche sito o telefonando. L' alternativa e' ascoltare la propaganda 
di Al Jazeera e Al Arabya o comprare una parabola speciale per ricevere i 
canali russi. Una cattiveria unica non tanto verso lo stato siriano, ma 
soprattutto verso i siriani in Europa che oltre ad essere lontani dal loro 
paese sono in ansia per i loro familiari in Siria e vorrebbero seguire quanto 
sta avvenendo nel loro paese. Ora temono anche che questo "simpatico" 
stratagemma venga esteso ad altre forme di comunicazione come Skype o 
altri server siriani. Non e' la prima interruzione per i canali di questo paese. 
Lo scorso giugno la Lega Áraba ha chiesto ai proprietari dei satelliti Arabsat 
y Nilesat la sospensione delle trasmissioni siriane via satellite in tutto il 
mondo.
Il 15 ottobre inoltre il satellite Eutelsat ha interrotto i servizi a 19 canali e 
stazioni radio trasmessi dall' Iran; un' altra decisione dell' UE presa insieme 
ad altre misure nel settore finanziario, commerciale, energetico e dei 
trasporti. In questa occasione sono stati oscurati PressTV ealtri canali 
televisivi oltre a varie stazioni radio.



L'OCCIDENTE CONTINUA A PREPARARE L'OPINIONE PUBBLICA 
ALL'INVIO DI CASCHI BLU MA L' ONU ESCLUDE QUESTA IPOTESI

Probabilmente fino al 6 novembre, giorno delle elezioni presidenziali 
statunitensi, non ci saranno svolte nella politica dei paesi occidentali verso 
la Siria. Nel frattempo questi paesi lavorano a dare all' opposizione un' 
immagine piu' credibile. L' ex premier siriano Hijab, fuggito dalla Siria ad 
inizio agosto, e' stato recentemente a Roma e in un colloquio con il nostro 
ministro degli esteri ha spiegato che Assad non vuole nessun negoziato e 
che e' necessario unificare l' opposizione per dare una prospettiva credibile 
alla guerra esistente.
Negli stessi giorni l' israeliano Peres ha incontrato il presidente del Consiglio 
italiano Monti e nella conferenza stampa finale si e' pronunciato per un 
intervento in Siria di caschi blu armati delle Nazioni Unite, militari che 
vorrebbe appartenenti ad eserciti di paesi arabi. Le forze ONU dovrebbero 
operare in territorio siriano per almeno un anno e aiutare una transizione 
politica.
Questi temi, invio di caschi blu e unificazione dell' opposizione, ricorrono 
frequentemente e i paesi occidentali ci stanno lavorando da tempo cercando 
di ottenere soprattutto l'appoggio dell' opinione pubblica progressista. Ma 
lunedi' 29 a Mosca l' incaricato per la crisi siriana Brahimi ha negato che l' 
ONU sia favorevole a questa ipotesi.

RINVIO DELLA VISITA DELLA DELEGAZIONE VATICANA 

La missione della delegazione vaticana in Siria prevista per questa 
settimana e' stata rinviata, ufficialmente per motivi di sicurezza. Alcuni 
commentatori hanno legato il rinvio a divergenze all' interno degli ambienti 
della Santa Sede tra lobby diverse. Sicuramente la posizione del Vaticano 
sulla guerra siriana non e' la stessa dei paesi occidentali, ma questa 
differenza fatica molto a farsi notare ed a costruire percorsi autonomi.

IL DIBATTITO TRA OBAMA E ROMNEY SULLA POLITICA ESTERA NON 
LASCIA ALCUNA TRACCIA 

Lunedi' 22 ottobre i candidati alla presidenza degli Stati Uniti si sono 
affrontati in un dibattito televisivo interamente dedicato alla politica estera. Il 
duello ha mostrato due posizioni molto simili ed e' passato quasi 
inosservato, almeno nei suoi contenuti di politica estera. Un nuovo attacco 
ad Obama sulla vicenda dell' 11 settembre a Bengasi e' arrivato dalla Fox 
secondo la quale la CIA avrebbe fermato quella sera l' intervento di agenti 
verso l' ambasciata USA attaccata. Ma ormai questa incerta elezione 
presidenziale si decidera' su altri temi.



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