R: Re: Quirra, i corpi del reato sono radioattivi
inquietante e bellissima notizia! speriamo che le indagini procedano in
modo veloce ed approfondito. Soprattutto per quantificare anche la
dimensione del danno e delle vittime.
vedremo se davvero il Parlamento deciderà qualcosa di serio.
Uranio impoverito, Accame denuncia: "Contaminati
3761 militari in servizio"
BARI – ''Finalmente al Parlamento verra' sottoposta la
drammatica vicenda dei 3761 casi di contaminazione per uranio impoverito e
altri agenti patogeni che si sono verificati nel personale della Difesa come ha
recentissimamente riferito il col.Roberto Biselli in audizione presso la Commissione Uranio
Impoverito del Senato''. Lo sottolinea il presidente dell'Associazione
nazionale assistenza vittime nelle Forze armate (Anavafaf), Falco Accame,
aggiungendo che ''il dato di 3761 e' peraltro un dato molto inferiore alla
realta' perche' si riferisce solo a casi di militari in servizio, mentre
esclude tutto il personale militare in congedo che ha lasciato il servizio ed
esclude totalmente i civili''.
''I 44 casi di cui si discuteva all'epoca della
Commissione Mandelli – dice Accame – sono ormai diventati oltre 3000 anche per
i gravi errori di valutazione finora compiuti. Il fenomeno e' di eccezionale
gravita' e i risultati dell'inchiesta del procuratore di Lanusei, dott.Domenico
Fiordalisi, hanno confermato la grande pericolosita' che e' esistita, anche nei
poligoni di tiro, per via dell'impiego negli anni '70-'90 dei missili Milan. Il
torio, emanato da questi missili, e' stato ritrovato nel corpo di 12 pastori''.
''Inoltre – aggiunge Accame – prende come epoca di partenza il 1991, mentre vi sono
state missioni all'estero precedenti e nei poligoni il personale ha operato 'da
sempre' senza protezione, anzi a mani nude. In tutti questi anni nei poligoni
sono state inviati per addestramento migliaia di militari appartenenti ai
reparti, cio' ovviamente in aggiunta al personale a 'destinazione fissa'
assegnato ai poligoni (vi e' chi vi ha prestato servizio anche per 40 anni!)''.
''Gravissimo – rileva Accame – il problema dei
risarcimenti alle vittime e ai familiari delle vittime per i quali sono stati
assegnati solo indennizzi molto parziali. Anche in relazione a una mozione
presentata recentemente presso la Commissione Difesa della Camera, il problema
troppo a lungo taciuto deve essere finalmente preso in seria considerazione. E
tra il personale militare deceduto al servizio del Paese non deve esistere una
divisione tra personale 'da mostrare' e personale 'da nascondere'''.
(AGENPARL) - Roma, 27 mar - "Un
passo avanti è stato fatto oggi in Commissione Difesa durante il
proseguo della discussione della Risoluzione a mia prima firma circa le
problematiche connesse ai gravi danni alla salute subìti dal personale
militare in Italia e all'estero conseguenti all'esposizione all'uranio
impoverito." A dichiararlo è il capogruppo IdV in Commissione Difesa
Augusto Di Stanislao.
"Ho messo la complessa problematica
all'attenzione del Governo che ora è costretto ad esporsi non solo a
parole, ma anche con i fatti. La questione è estremamente complessa e
problematica e obbliga tutti, Governo e Parlamento, ad un'assunzione di
responsabilità. Si parla di 3.761 casi, di cui 698 riguardano il
personale che ha preso parte alle missioni all?estero e 3.063 i casi di
militari che non hanno mai effettuato attività fuori area. Dati
ulteriormente scioccanti e drammatici se si considera che sono parziali
perché riferiti solo alle missioni all'estero dal 1991 al 2012 e
perché riguardanti solo personale militare in servizio e non personale
militare che ha lasciato il servizio e neppure i civili. La salute
umana, l'inquinamento ambientale, la sicurezza e la protezione del
personale civile e militare sono questioni che in nessun caso e per
nessuna giustificazione possono essere minimamente trascurati. Mi
auguro che il Governo, così come sta dimostrando, sia realmente
sensibile a questo tema e si impegni concretamente. La mia battaglia in
Parlamento è iniziata e ho intenzione di portarla a termine. Dopo la
conclusione dei lavori in Commissione se anche una sola questione sarà
rimasta in sospeso presenterò una Mozione e coinvolgerò l'intero
Parlamento. Non ho intenzione di abbassare la guardia e continuerò a
monitorare le varie questioni una ad una."