sui diritti umani dei serbi in Kosmet - Z. Jovanovic - (Fwd) [JUGOINFO]



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Da:	"C.N.J." <jugocoord at tiscali.it>
Data invio:	Fri, 3 Feb 2012 23:55:44 +0100 (GMT+01:00)
Oggetto:	[JUGOINFO] Z. Jovanovic sui diritti umani dei serbi in Kosmet
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[ The original text, in english, by Zivadin Jovanovic,
"Human rights of Serbs in the Province of Kosovo and Metohija- Theses for a case study"
(Paper presented at the International Conference "Human Rights with the view to building a 
Culture of Peace", held in Sao Paolo, Brazil, on 2ndand 3rd of December 2011)
can be read at:
http://www.en.beoforum.rs/conference-in-sao-paolo-2011/217-human-rights-of-serbs-in-the-
province-of-kosovo-and-metohija.html
or http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/7219 ]


http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/poseca31-010399.htm 
www.resistenze.org- popoli resistenti- serbia - 31-01-12 - n. 394 

Relazione presentata al Convegno internazionale "Diritti Umani al fine di costruire 
una cultura di pace", tenutosi a San Paolo del Brasile, il 2 e il 3 dicembre 2011
Traduzione a cura del Forum Belgrado Italia

I diritti umani dei serbi nella provincia del Kosovo e Metohija

di Zivadin Jovanovic, Presidente del Forum Belgrado per un Mondo di Eguali, Serbia

Se è vero che la lotta per la pace e la lotta per il pieno rispetto dei diritti universali 
dell´uomo, come definito dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sulla protezione dei 
diritti umani, sono interdipendenti e non separabili; le minacce alla pace, le violazioni 
della sovranità e dell'integrità territoriale, gli interventi militari, le aggressioni e le 
occupazioni vanno di pari passo con massicce violazioni dei diritti umani 
fondamentali.
E 'chiaro che non ci sono interventi militari umanitari.

L´aggressione militare della NATO contro la Jugoslavia (Serbia) nella primavera del 
1999, è stata lanciata per proteggere i presunti diritti umani degli albanesi del Kosovo. 
Era il primo di questo genere e senza l'approvazione del Consiglio di sicurezza 
dell'ONU. Il precedente è stato poi utilizzato in diverse altre parti del mondo, ogni 
volta che serviva agli interessi degli USA e della NATO: Afghanistan, Iraq e Libia. 
Ora ci sono le minacce contro la Siria, l'Iran o qualunque altro paese.

L´aggressione della NATO contro la Jugoslavia (Serbia e Montenegro) nel 1999, ha 
provocato 4000 morti e oltre 10. 000 feriti, due terzi dei quali civili, tra cui quasi un 
centinaio di bambini. Le forze della NATO usano missili con uranio impoverito, che 
provocano malattie di massa come il cancro, deformazioni di bambini prima 
sconosciute; inquinano il suolo, l´acqua e il cibo per un periodo incredibile di 4. 000 
bilioni di anni. I danni economici provocati dall´ aggressione sono stati stimati per un 
importo di oltre cento miliardi di dollari.

Subito dopo la fine dell'aggressione, gli USA hanno costruito sul suolo serbo in 
Kosovo e Metohija la più grande base americana del mondo, conosciuta come 
Bondsteel. Questo è stato l'inizio della proliferazione di basi militari USA e NATO in 
tutti i Balcani e nell'Europa dell'Est.

Oggi ci sono più basi militari USA e NATO in Europa che in qualsiasi momento 
durante la Guerra Fredda.

Perché proprio adesso?

Il Patto di Varsavia è stato sciolto. Non ci sono sistemi politico-sociali avversari, a 
quanto pare tutti sono democratici. Chi ha da difendere e da chi, con i razzi balistici a 
lungo raggio che trasportano testate nucleari?

La generale crisi economica, finanziaria, politica e morale dei principali paesi 
dell'Occidente potrebbe portare ad ulteriori interventismi in un totale disprezzo dei 
principi fondamentali delle relazioni internazionali. Le crisi hanno già causato le 
violazioni più massicce dei diritti umani come il diritto al lavoro, all'istruzione, alla 
salute, all'informazione. 

Poco dopo l'aggressione "umanitaria" della NATO contro la Jugoslavia (Serbia), è 
diventato chiaro che l'intervento ha di fatto portato a un livello senza precedenti di 
violazione dei diritti umani dei serbi e non albanesi della provincia del Kosovo e 
Metohija. L´alleanza tra la NATO e i terroristi e separatisti albanesi dell´UCK durante 
l'aggressione militare, cominciata allora, ha raggiunto il suo picco nel mese di febbraio 
2008 con la proclamazione unilaterale di secessione illegale della provincia dalla 
Serbia. Questo atto non sarebbe stato possibile senza l'aggressione della NATO ed il 
suo sostegno. Ha violato i principi di base delle leggi nazionali ed internazionali, la 
Carta delle Nazioni Unite e la risoluzione 1244 (1999) del Consiglio di sicurezza 
dell'ONU, che garantisce la sovranità e l'integrità territoriale della Serbia. 

Le conseguenze sono che il Kosovo e Metohija dopo 12 anni sotto mandato delle 
Nazioni Unite, continua ad essere fonte di instabilità, criminalità organizzata 
internazionale e trampolino per l´estremismo ed il terrorismo verso il resto d'Europa.

La provincia del Kosovo e Metohija è luogo di nascita della nazione serba, della sua 
cultura, religione e del primo stato serbo. Migliaia di monumenti medievali serbi sono 
testimoni di questo. Ci sono due grandi comunità che vivono nella provincia: i Serbi 
del Kosovo, che sono cristiani ortodossi e gli albanesi del Kosovo, la grande 
maggioranza dei quali sono musulmani. Prima dell'inizio della Seconda Guerra 
Mondiale la popolazione serba nella provincia era la maggioranza. Oggi, i serbi sono 
meno del 10 per cento della popolazione totale della provincia. Il drastico 
cambiamento nella struttura nazionale è dovuto alla politica di pulizia etnica dei serbi, 
nel corso di decenni se non secoli: prima dall'Impero turco che ha occupato la 
provincia per circa 500 anni, poi dalla politica anti serba di Tito, poi dalle forze di 
occupazione nazi-fasciste (1941 - 1945) di Mussolini e Hitler e, infine, 
dall'aggressione da parte della NATO e l'occupazione che continua fino ai nostri 
giorni.

La risoluzione 1244, del 10 giugno 1999 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, mise 
fine all´ aggressione della NATO, ma ha introdotto l'occupazione militare della 
provincia, formalmente da parte delle forze internazionali delle Nazioni Unite, sotto 
mandato (KFOR), in realtà da parte delle forze della NATO. Fin dal giugno 1999, 
siamo stati testimoni di violazioni su larga scala, dei diritti umani fondamentali e delle 
libertà dei serbi del Kosovo, individualmente e anche istituzionalmente pianificate. Ciò 
è continuato, a dispetto di qualsiasi nuova normativa adottata, che ha approvato e 
reso applicabile in Kosovo tutti gli strumenti internazionali sui diritti umani.

Ecco alcuni esempi di gravi violazioni dei diritti umani

Nessun ritorno libero e sicuro per i 250. 000 serbi sfollati dal Kosovo e Metohija:
Dopo il giugno 1999, la Croce Rossa Internazionale ha registrato circa 250. 000 serbi 
e altri non-albanesi che erano stati espulsi dal terrore, dall'intimidazione e dalla pulizia 
etnica, costretti a lasciare i loro luoghi di nascita e le loro case in Kosovo e Metohija. 
Dati correnti dell´UNHCR dicono del ritorno di circa 18. 000 serbi, ma in realtà 
questo numero è di circa 6. 000, pari al 2, 1%. La missione delle Nazioni Unite e di 
altre parti internazionali ha organizzato il processo del ritorno, ma senza nessun 
risultato. Pertanto, la Serbia rimane il paese con il più alto numero di rifugiati e sfollati 
in tutta Europa.

Nessuna giustizia per le vittime

Dopo il giugno 1999, oltre 1. 000 civili serbi e non albanesi sono stati rapiti e poi 
uccisi. Molti di loro sono stati rapiti nei loro luoghi di lavoro. Nel luglio 1999, 14 
persone, compresi i bambini, nel villaggio di Staro Gracko sono stati uccisi durante i 
lavori nei campi. Durante l'inverno 2002, una bomba era stata collocata sotto un 
autobus passeggeri, uccidendo molti passeggeri serbi. Nell'agosto del 2003 un gruppo 
di bambini serbi andati a bagnarsi nel fiume, nel villaggio di Gorazdevac: due sono 
stati uccisi ed altri due gravemente feriti. Migliaia di altri crimini contro i serbi sono 
stati commessi nella provincia e nessuno dei colpevoli sono mai stati assicurati alla 
giustizia, anche se la giustizia e la polizia sono gestiti direttamente dalle Nazioni Unite 
e dalle varie missioni UE (UNMIK, EULEX).

Traffico di organi umani

Nel dicembre 2010, il relatore speciale dell'assemblea parlamentare del Consiglio 
d'Europa, il deputato svizzero Dick Marty, pubblica una Relazione sul traffico di 
organi umani dei serbi rapiti nel 1999. L'Assemblea parlamentare ha adottato la 
relazione e ha approvato la Risoluzione che esigeva un inchiesta internazionale 
indipendente. Finora nessun risultato, perché le persone coinvolte in questo crimine 
organizzato sono politici albanesi del Kosovo molto in alto, ex leader dei terroristi 
dell'UCK. Godono di sostegno e protezione da Washington, Londra e Berlino.

C'è grande bisogno di fare pressioni dell´opinione pubblica affinchè l'indagine sul 
traffico di organi umani in Kosovo e Metohija, sia condotta sotto l'egida del Consiglio 
di sicurezza dell'ONU, senza ulteriori indugi.

Occupazione illegale di proprietà serbe

Dopo il giugno 1999, gli albanesi del Kosovo hanno semplicemente occupato e preso 
possesso di tutti gli immobili e terre dei 250. 000 serbi che hanno lasciato il Kosovo, 
ma anche di serbi che sono rimasti. Spesso, i proprietari sono stati uccisi o espulsi con 
la forza dalle loro proprietà. Nel settembre 1999, le Nazioni Unite hanno fondato un 
ente che avrebbe dovuto facilitare il ritorno alla proprietà dei legittimi proprietari, la 
definizione di alloggio e di proprietà, ma non ci sono risultati.

L'insicurezza generale

Dal giugno 1999 non c'è quasi nessuna libertà di movimento al di fuori delle 
cosiddette enclavi in cui i serbi hanno trovato una loro sicurezza, tranne con convogli 
protetti dai militari. I Serbi ancora oggi non possono accedere alle loro attività e terre 
senza il rischio di essere attaccati e persino uccisi. Ancora non si può andare nelle 
chiese e cimiteri senza la scorta militare della KFOR.

Riscrivere la storia

Dall'aggressione della NATO nel 1999, c'è stata distruzione sistematica di ogni traccia 
di monumenti serbi e della cristianità in Kosovo. Circa 150 chiese serbo-ortodosse e 
monasteri sono stati distrutti, costruiti fin dai secoli 13° e 14°, inclusi alcuni della lista 
dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Inoltre, vi è stato un esercizio diffuso di 
rinominare rimanenti chiese e monasteri come "bizantini" o "albanesi", o "castelli e 
torri albanesi". C'è una battaglia diplomatica in corso presso l'UNESCO, dove gli 
albanesi del Kosovo cercano di presentare questo patrimonio culturale come 
patrimonio del Kosovo, ciò è assurdo.

Violazione del diritto alla salute

Le autorità albanesi del Kosovo hanno continuamente impedito e anche sequestrato 
spedizioni di attrezzature mediche e farmaci destinati a strutture sanitarie nelle enclavi 
serbe. Inoltre, hanno volontariamente e intenzionalmente cercato di peggiorare la 
situazione delle aree abitate dai serbi, tagliando l'alimentazione elettrica. Per tre anni 
di fila, negli inverni del 2005, 2006 e 2007, c´è stato il taglio dell´alimentazione nelle 
enclavi serbe, con il pretesto di pagamenti, ecc. Sono state rifiutate le offerte del 
governo serbo di forniture umanitarie dell´elettricità, esponendo così la popolazione a 
rischi per la salute. Nel 2009, essi hanno interrotto l´alimentazione per l'enclave serba 
di Strpce nella parte più meridionale del Kosovo per tre mesi, ricattando la 
popolazione locale per fargli firmare nuovi contratti. Purtroppo, nessuno dei soggetti 
internazionali ha espresso sensibilità su questi atti.

Violazione del diritto all'istruzione 

Dal giugno 1999, tutte le città e cittadine in Kosovo, tranne Mitrovica nel nord, 
furono oggetto di pulizia etnica e sono diventate mono-etnicamente albanesi. Serbi ed 
altri gruppi etnici sono stati scacciati dai loro villaggi. Le strutture scolastiche sono 
inaccessibili per gli studenti serbi, hanno dovuto ricorrere a locali inadatti come 
scuole. Tuttavia, la situazione più drastica è per la comunità dei Gorani; il gruppo 
Gorani sono serbi del luogo che hanno fede musulmana, essi sono stati esposti a 
tentativi continui di assimilazione e spinti ad accettare la lingua ed i costumi albanesi. 
Questa pressione continua tuttora.

Lasciatemi riassumere quanto è stato detto

La lotta per la pace e la lotta per i diritti umani, sociali, economici, politici e culturali 
sono compiti inderogabili di movimenti per la pace e di tutte le forze amanti della 
pace.

Libertà, uguaglianza nei diritti e nelle opportunità, l'indipendenza degli stati e delle 
nazioni sono presupposti per il pieno rispetto dei diritti umani, come previsto nella 
Dichiarazione ONU sui diritti umani.

Il sistema liberal capitalistico nella sua fase imperialista è la principale fonte di 
violazione massiccia dei diritti umani fondamentali del genere umano.

L´economia globale, la crisi finanziaria, politica e morale della società occidentale, è 
accompagnata dalla più massiccia violazione dei diritti umani fondamentali dopo la 
fine della seconda guerra mondiale.

L´interventismo globale, le guerre e le violazioni dei diritti umani, la mancanza di 
rispetto del diritto internazionale e l'abuso delle Nazioni Unite sono caratteristiche 
congenite del capitalismo corporativo.

Non esistono interventi umanitari militari di sorta.

La NATO è diventato lo strumento più pericoloso per la violazione massiccia dei 
diritti umani nella seconda metà del XX e del primo decennio del XXI secolo. Quindi 
la NATO come residuo della guerra fredda, dovrebbe essere smantellata, comprese 
tutte le sue basi militari in tutto il mondo.

Il calpestamento dei diritti umani per diffondere il dominio dell'imperialismo è 
inammissibile e deve essere fermato.

L'integrità territoriale e la sovranità di ogni paese devono essere pienamente rispettati 
nell'interesse della pace e della stabilità. Sulle risorse naturali ed economiche devono 
essere fatti salvi i diritti ed il controllo esclusivo da parte dei paesi sovrani e non ci 
può essere alcuna giustificazione per qualsiasi intervento negli affari interni di ciascun 
paese.

Il ruolo delle Nazioni Unite, il rispetto della Carta dell'ONU e delle Nazioni Unite, 
della Dichiarazione sui diritti umani, la loro protezione deve essere ribadita e 
rinforzata.

La sovranità e l'integrità territoriale della Serbia deve essere rispettata, e la risoluzione 
ONU 1244 (1999) pienamente attuata.

La secessione unilaterale della provincia serba del Kosovo e Metohija non è 
accettabile e non deve essere riconosciuta. Chiediamo una soluzione pacifica della 
questione dello status, il rispetto della risoluzione ONU 1244 e pari diritti umani di 
tutti gli abitanti della Provincia.

A tutti i serbi e gli altri non-albanesi espulsi dalla provincia dopo l'aggressione della 
NATO, devono essere date, tutte le condizioni necessarie per il ritorno libero e sicuro 
alle loro case nella provincia.

L'uso dei missili con uranio impoverito deve essere formalmente vietato dalle 
convenzioni internazionali.


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A seguito della positiva esperienza della mostra autoprodotta 
TESTA PER DENTE, la rete di gruppi informali, associazioni e individui 
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