RE: Gli F35 e il futuro della difesa italiana



Alcune sciocchezze, secondo me, dette da Vincenzo Camporini: 1) trattandosi di un sistema esclusivamente, non prevalentemente, concepito  per l'attacco al suolo, è in contraddizione con il dettato costituzionale. 2) siamo certi che l'Italia non si prepara ad attaccare nessuno? Ma la guerra in Iraq, quella in Afghanistan, l'ultima in Libia, non sono state guerre d'attacco? erano di difesa? Contro le armi di distruzione di massa di Saddam (inesistenti)? 3) Camporini ricorda le batterie che colpivano Misurata, ma tralascia ( gli sfugge?) il bombardamento di Sirte? l'aver colpito con aerei occidentali le automobili che cercavano di portare lontano Gheddafi (l'amico di Berlusconi che gli baciò la mano), uccidendo, si è certi, alcune donne che accompagnavano la fuga del dittatore era azione di "difesa del territorio"?
Mi sembra che Camporini consideri la guerra il mezzo (unico) per assicurare la pace, ma crede veramente che la pace imposta dall'Occidente sia basata sulla giustizia? Per favore vorrebbe spiegarmi quale giustizia intende il signor Camporini? forse quella dove l'1% possiede oltre il 60% della ricchezza mondiale?
Ma se fosse interessato anche solo alla giustizia in territorio italiano, crede veramente che la spesa di oltre 10 miliardi per l'acquisto di cacciabombardieri sarebbe più giusta che per dare risposte sociali ai cittadini?
Paolo Bertagnolli


Date: Fri, 13 Jan 2012 21:58:43 +0100
From: rossana123 at libero.it
To: disarmo at peacelink.it
Subject: Gli F35 e il futuro della difesa italiana

Un nuovo articolo di Vincenzo Camporini contro le nostre motivazioni:

"Altrettanto inconsistente appare l’argomento che, trattandosi di un sistema prevalentemente concepito per l’attacco al suolo, sarebbe in contraddizione addirittura con il dettato costituzionale, in cui si parla di difesa e non di attacco, confondendo così il livello strategico-politico con quello meramente tattico: l’Italia certo non si prepara per attaccare nessuno, ma se si deve poter difendere e se deve, come prescrive l’art. 11 della Costituzione, cooperare, in condizioni di parità con gli altri Stati, per assicurare la pace e la giustizia fra le nazioni, deve possedere la capacità, ad esempio, di neutralizzare le batterie lanciamissili che battevano Misurata durante la recente crisi libica".
http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=1947

Come avevo già scritto e documentato questo velivolo è stato concepito come aereo da combattimento già in fase di progettazione:

Lo avevo scritto in questo articolo:

Per l’F-35 si è scelto di far prevalere il ruolo di “attacco”.
F-35: produzione e organizzazione di un programma militare in crisi e l’Italia

Attacco al suolo per l’F-35 significa aver preso in considerazione già nella fase di studio, ai livelli di hardware e avionica, una capacità di trasportare anche armi nucleari secondo la logica dell’US Air Force.  E’ anche il primo caccia sottoposto al Chemical and Biological Program, al fine di ottenere il requisito necessario che assicuri sia una capacità di sopravvivenza all’equipaggio, sia  una capacità di resistenza alla degradazione del velivolo dopo un attacco chimico o biologico. http://www.peacelink.it/disarmo/a/33718.html

Ricordiamoci che gli USA volevano un aereo da combattimento da affiancare agli F-22 a cui hanno affidato il ruolo di caccia da superiorità aerea (ho spiegato la differenza al convegno di Novara).

L’Italia lo affiancherà invece all’EFA.
F-35 (JSF) to Take Electronic Attack Role

http://www.darkgovernment.com/news/f-35-jsf-to-take-electronic-attack-role/