Re: Difesa: gen. Tricarico, abbandono F-35 toglierebbe lavoro alle nostre aziende



E grazie al cavolo!
Però i tagli effettuati in altri settori (anche nel pubblico) tolgono lavoro ad ALTRI lavoratori, le tasse recentemente introdotte (aumento delle accise sui carburanti e dell'IVA) costringono altre aziende a fare dei tagli (personale incluso) e magari chissà pure a chiudere. Si mettono in mezzo dei lavoratori e ci si ricorda solo di quei settori che stanno più a cuore a qualcuno.
Perchè a pagare devono essere sempre gli altri e mai l'industria delle armi?

Davide

Il 09/01/2012 18.57, rossana123 at libero.it ha scritto:
Ci siamo, ecco che entriamo nel cuore del problema.

Difesa: gen. Tricarico, abbandono F-35 toglierebbe lavoro alle nostre
aziende

Sbagliato ritenere il caccia come un lusso o un costoso sfizio. Roma, 8 gen -
''Nel dibattito sul caccia F-35 Joint Strike Fighter, politici e giornalisti si
sono avventurati su temi militari con i quali hanno poca dimestichezza. Ciò ha
fatto dilagare tesi fondate su superficilalità e pregiudizio, facendo apparire
uno dei pilastri della Difesa italiana nel XXI secolo come un lusso o un
costoso sfizio. Niente di più sbagliato''. E' quanto afferma il generale
Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica. ''Il nostro
eventuale abbandono del JSF -rimarca Tricarico- toglierebbe miliardi di lavoro
a una settantina di aziende italiane, dai giganti Finmeccanica e Fincantieri, a
molte pmi, il tutto anche con presenze significative oltre che nel Nord Italia,
anche in Campania, Puglia, Lazio, Umbria e persino Sicilia''. ''Nei piano di
partecipazione industriale al programma F-35 -sottolinea il generale Tricarico-
sono oggi inserite 40 ditte nazionali, di cui 17 grandi, 15 pmi e 8 di
Finmeccanica e Fincantieri. Altre 32, prevalentementee pmi, sono coinvolte in
attività conoscitive o gare legate al progetto. Quando si parla dell'impegno
finanziario, si lanciano cifre omettendo di dire che riguardano un arco moto
lungo e che rientrano nei bilanci ordinari. Ma soprattutto si omettono i
ritorni già realizzati (539 milioni di dollari) e quelli previsti''.

Per Tricarico, "la valutazione prudenziale sottoscritta formalmente dagli
statunitensi indica le opportunità per l'industria italiana in più di 13
miliarrdi di dollari nell'arco di programma, senza contare il salto di qualità
tecnologica e quindi di competitività futura. Un vantaggio immateriale ma non
meno importante per l'industria italiana''. ''C'è da chiedersi se gli
improvvisati esperti sappiano questo - è la riflessione dell'ex capo di Stato
maggiore dell'Aeronautica- e, se lo sanno, come pensino di rispondere a chi li
ha eletti anche per proteggere il mondo del lavoro e i livelli occupazionali''.
Inoltre, taglia corto Tricarico, ''senza un aereo tattico credibile, domani
potremmo essere costretti a chiamarci fuori se un altro dittatore dovesse
massacrare il proprio popolo''. (Adnkronos)


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