2012, cresce bilancio militare USA



CIFRE DI GUERRA, GUERRA DI CIFRE

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L´arte della guerra - Happy New Year dalle Hawaii

Dopo un anno faticoso ma pieno di soddisfazioni, culminato con la guerra alla Libia e 
l´uccisione di Gheddafi, il presidente Obama si è concesso una meritata vacanza alle 
Hawaii. Da qui, il 31 dicembre, ha augurato ai suoi concittadini un Felice Anno Nuovo, 
ricordando che nel 2011 «l´America è divenuta più sicura» e che il 2012 «porterà un 
cambiamento ancora maggiore». Quindi, prima del brindisi di mezzanotte, ha firmato l´atto 
legislativo di autorizzazione della spesa militare per il 2012. Essa si salva dal congelamento 
quinquennale della spesa pubblica, che scende al livello più basso rispetto al pil negli ultimi 
cinquant´anni, congelando anche i salari dei dipendenti federali: il provvedimento  si applica 
a tutti i settori «esterni alla sicurezza», quindi non a quello militare. Per dimostrare la sua 
buona volontà, anche il Pentagono promette qualche risparmio, eliminando sistemi d´arma 
non necessari, per reinvestire però le risorse nei droni da attacco e in altri armamenti high-
tech. Intanto, per il 2012, riceve 553 miliardi di dollari, più del 2011, salendo di 23 miliardi 
rispetto al 2010. Si aggiungono a questi 118 miliardi per la guerra in Afghanistan e per le 
«attività di transizione in Iraq», ma si tratta solo di una prima tranche per le «operazioni 
d´oltremare». Anche i 17 miliardi per le armi nucleari, del cui mantenimento si occupa il 
Dipartimento dell´energia, sono solo l´anticipo di una spesa molto più grossa: come 
annuncia il Pentagono, «l´Amministrazione modernizzerà l´arsenale nucleare americano e il 
complesso che lo sostiene». La macchina bellica statunitense continua quindi a girare a 
pieno ritmo: nell´ultimo giorno lavorativo, il 30 dicembre, il Pentagono ha concluso oltre 30 
grossi contratti con industrie militari, soprattutto la Lockheed, Boeing e Raytheon. Molti delle 
decine di contratti, stipulati ogni giorno dal Pentagono, sono la punta dell´iceberg di 
programmi dal costo enorme. Quello del caccia F-35, riporta la Associated Press da 
Washington, «col suo prezzo di 1.000 miliardi di dollari potrebbe divenire il programma più 
costoso nella storia militare». Ma non è solo questa la spesa militare. Al  bilancio del 
Pentagono si aggiungono altre spese di carattere militare: 124 miliardi per i militari a riposo; 
47 per il Dipartimento della sicurezza della patria. Includendo altri programmi con finalità 
militari, compresi alcuni della Nasa, la spesa militare Usa supera i 900 miliardi di dollari, 
circa un quarto del bilancio federale. Vi è inoltre la spesa del Programma nazionale di 
intelligence che, si specifica nel budget, è «classificata», ossia segreta. Un settore 
d´importanza crescente, dato che lo stesso atto legislativo firmato dal presidente Obama 
 attribuisce ai militari e ai loro servizi segreti il «diritto» di imprigionare a tempo 
indeterminato e interrogare anche cittadini statunitensi, senza alcuna assistenza legale. E, 
per completare il suo «Happy New Year», il presidente Obama ha autorizzato il 31 dicembre 
dure sanzioni contro l´Iran, miranti a bloccare il suo intero sistema bancario per impedire 
l´export petrolifero in Occidente. Un atto di guerra, che può provocare un forte aumento del 
prezzo del petrolio, a vantaggio anzitutto delle compagnie statunitensi, che avranno così 
assicurato un «Felice Anno Nuovo».

Manlio Dinucci

il manifesto
3 gennaio 2012

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