Gas velenoso usato nella
Prima Guerra Mondiale / Incidenti nelle fabbriche in Germania e negli Stati
Uniti / Impedita la costruzione di una fabbrica a Taiwan
La BAYER vuole espandere significativamente la
sua produzione di poliuretano. Il fosgene, sviluppato dalla BAYER durante la
Prima Guerra Mondiale per essere usato come arma chimica, è considerato una
delle sostanze più tossiche esistenti e viene usato nella produzione di
poliuretano. La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer, chiede da
tempo alla Compagnia di passare alla produzione di materie plastiche evitando
l'uso del fosgene, ma la BAYER insiste coi suoi metodi di produzione ad alto
rischio.
Nel 1998 l'opposizione della popolazione locale,
ha impedito la costruzione di una enorme fabbrica di poliuretano a Taiwan. Le
proteste erano dirette principalmente contro il fosgene utilizzato nella
produzione. Negli anni seguenti negli impianti della BAYER per la produzione di
poliuretano, negli Stati Uniti, si sono verificate varie esplosioni. Le indagini
che ne sono conseguite hanno evidenziato grosse negligenze nella
gestione.
Adesso la BAYER intende aumentare significativamente la sua
produzione di poliuretano. A Brunsbuettel in Germania, saranno prodotte oltre
400.000 tonnellate di schiuma rigida MDI (di-isocianato di difenilmetano), il
doppio della capacità attuale. A Dormagen, in Germania, la produzione di schiuma
flessibile, TDI, sarà aumentata di sei volte portandola a 300.000 tonnellate. La
BASF, concorrente della BAYER ha ricevuto l'approvazione per la produzione di
400.000 tonnellate di MDI a Chongqing, in Cina.
Nel corso di queste
espansioni, la produzione del letale fosgene, aumenterà di decine di migliaia di
tonnellate all'anno. Il fosgene è mortale anche in piccolissime quantità. La sua
inalazione causa problemi respiratori, edema polmonare e infine arresto
cardiaco. L'utilizzo del fosgene per la produzione di materie plastiche è
considerata una delle tecnologie più pericolose esistenti, seconda solo agli
impianti nucleari.
La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG
Germania) chiede da molti anni l'uso di tecnologie senza fosgene per la
produzione di materie plastiche. La BAYER e la BASF non hanno mai dichiarato se
siano stati studiati dei metodi alternativi o se questi non siano stati
sviluppati per motivi di profitto o di mancanza di brevetti.
Philipp Mimkes
del Direttivo della Coalizione, dice: "I pericoli devono essere ridotti al
minimo in partenza. Il disastro di Fukujima dimostra che l'impensabile può
accadere. La BAYER e la BASF dovrebbero concentrare i loro sforzi nello sviluppo
di processi di produzione per poliuretano e policarbonato, che non utilizzino il
fosgene pur rimanendo adatti alla produzione su larga scala. Altrimenti, con una
durata prevista in 30/35 anni, questo pericolosissimo metodo di produzione
continuerà ad essere una minaccia ancora per decenni".
Secondo l'Associazione
tedesca per le Ispezioni Tecniche (TÜV) lo scenario ipotizzato, in caso di grave
incidente, vedrebbe la popolazione di un'area di 1,7 chilometri quadrati esposta
a una dose di fosgene tale da causare la morte di metà di essa. In un'area
densamente popolata questo equivarrebbe a oltre 2.000 morti. Nella risultante
"fascia B", un'area di 6,75 chilometri quadrati, oltre 15.000 persone sarebbero
esposte a un livello tale da poter risultare mortale in singoli casi.
Il caso
che i rischi, sia per il personale che per la popolazione locale, non siano di
natura teorica, è sostenuto dal grave incidente avvenuto due anni fa
nell'impianto della BAYER di Institute negli USA, dove il fosgene viene usato in
grandi quantità. L'esplosione si è sentita nel raggio di 10 chilometri. La
successiva inchiesta, condotta dal Congresso degli Stati Uniti, è giunta alla
conclusione che solo per circostanze fortunate è stato evitato un disastro come
quello di Bhopal in India.
Nel 2000, a seguito di una perdita in uno
scambiatore di calore, ci fu una fuoriuscita di fosgene nell'impianto di
Dormagen. L'incidente fu molto serio, con oltre 30 dipendenti costretti a
ricorrere alle cure dei medici. Altri gravi incidenti sono avvenuti in impianti
per la produzione di poliuretano, per esempio a Dormagen nel 1997 e
nell'impianto di Baytown, negli USA, sia nel 2004 che nel 2006. Dopo queste
esplosioni, gli ispettori statunitensi hanno verificato la violazione di
numerose regole di sicurezza e hanno definito la gestione della BAYER
MaterialScience, "grossolanamente negligente".
Le conclusioni di Philipp
Mimkes sono che: "Considerati i rischi elevati e i frequenti incidenti, è
imperativo dismettere gradualmente la produzione di fosgene per prevenire altri
potenziali danni alla salute o morti".