Immaginate quattro centrali nucleari di vecchia
generazione (stile Chernobyl per intenderci) che vanno a spasso per il
Mediterraneo e che, di tanto in tanto, approdano nei porti italiani; poi
immaginate che queste quattro centrali nucleari (dotate sei reattori) siano
mobili e pure cariche di missili Cruise o testate nucleari. Non �� fantascienza,
accade davvero, a pochi passi da noi, nei nostri mari, nei nostri porti. Ne
abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, giornalista, ricercatore, uno dei massimi
esperti di geopolitica mediterranea: ��Fukushima? Ne abbiamo almeno quattro nel
Mediterraneo��
Cos���� questa storia delle centrali nucleari nel
Mediterraneo?
Ne abbiamo almeno quattro, forse cinque se si aggiunge
un��unit�� britannica di cui per�� non siamo certi: tre sommergibili Usa (il
Provvidence, lo Scranton e il Florida) e una portaerei francese, la Charles De Gaulle. Tutte a propulsione
nucleare. Pericolosissime.
Come Fukushima?
Peggio. Sono reattori di vecchia generazione,
pre-Chernobyl per intenderci, tutti privi di sistemi di protezione e sicurezza e
per di pi�� impegnate in operazioni di guerra su cui vige il massimo segreto: se
poi consideriamo che queste unit�� possono imbarcare testate nucleari. Non si sa
nulla dei loro movimenti (coperti da segreto militare) ed �� solo grazie alle
denunce di Greepeace e alle ricerche del professor Zucchetti del politecnico di
Torino se oggi sappiamo delle decine di incidenti che si sono verificati in
queste sommergibili nucleari.
E approdano nei nostri porti?
S��, certo. Ad Augusta, provincia di Siracusa, attraccano
sottomarini a propulsione nucleare. Augusta �� il porto principale per operazioni
di rifornimento della VI Flotta Usa, �� ed un poll delle Forze Nato. Ma sono
coinvolti anche i porti di Napoli, Genova, Livorno, Brindisi, Cagliari. Quello
che �� grave �� che nessun piano di evacuazione delle popolazioni da queste zone ��
stato mai approntato.
In quali operazioni sono impegnati attualmente queste
unit��?
Centinaia di attacchi aerei, vere e proprie battaglie
navali, inseguimenti di sottomarini nucleari e finanche la sperimentazione di
sofisticate armi a comando remoto. Oggi in Libia o come �� avvenuto nel febbraio
scorso nelle acque siciliane del Mar Ionio con l��esercitazione aeronavale
denominata ��Proud Manta 2011��em> a cui hanno partecipato dieci nazioni
della Nato
Quali sono i pericoli concreti?
L��emissione di radioattivit�� nei nostri mari, nello Jonio
e nel Mediterraneo, �� costante anche se viene ben nascosta all��opinione
pubblica; Un incendio o il danneggiamento di queste unit�� navali possono portare
a conseguenze disastrose paragonabili agli effetti di Chernobyl. Ci sono
numerosi precedenti con i sottomarini russi nel Mar Baltico e nel Mar del
Giappone (l��ultimo nel 2008 causato da un��avaria al sistema antincendio) ma
anche da noi, in Sardegna, dove nel 2003 si sfior�� il disastro nucleare quando
il sottomarino americano Hartford, a propulsione nucleare, s��incagli�� nella
Secca dei Monaci a poche miglia dalla base di La Maddalena.
Cosa possiamo fare?
Vietare il transito nelle nostre acque territoriali e di
approdo nei nostri porti a queste unit�� navali
Intervista di Massimo Malerba pubblicata in Viola
post il 4 aprile 2011