Appello x manifestazione contro la guerra a Napoli il 16 Aprile
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- Date: Fri, 1 Apr 2011 12:14:37 +0200
Inviamo questo appello per una manifestazione
nazionale contro la guerra da tenersi a Napoli x il 16 Aprile. Esso è scaturito
unitariamente da tutte le realtà di movimento napoletane impegnate sul terreno
dell'antimilitarismo e della lotta alla guerra. Pur rendendoci conto delle
difficoltà attuali riteniamo vada fatto uno sforzo collettivo per realizzare una
manifestazione nazionale da tenersi a Napoli, per la centralità di questa città
nel dispositivo messo in atto in questa nuova missione umanitaria.
Chiediamo a tutte le realtà ed ai singoli che
condividono questo appello di farci pervenire le loro adesioni all'indirizzo
riportato in fondo allo stesso, o a questo messo a mittente della presente, e di
farlo circolare ulteriormente verso i propri indirizzari di soggetti e raltà che
possono essere coinvolti in questa iniziativa.
APPELLO
PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE L’Italia
che a parole ripudia la guerra si è lanciata in una nuova aggressione militare a
senso unico, come le precedenti, questa volta contro la Libia che rappresenta la
“nostra” quarta sponda. La quinta in vent’anni, la terza nel giro di un decennio
in cui si è persa ogni remora nei confronti dell’intervento
bellico. Ma
a differenza delle altre occasioni pochi sembrano indignarsi, pochi alzano la
voce per gridare che questa, come già altre guerre, ha dei motivi ben precisi:
le immense ricchezze del sottosuolo libico, il gas, il petrolio, gli affari
delle grandi aziende e della grande finanza. Motivi che stanno causando già
centinaia di morti fra i libici, e che ne causeranno ancora di più, appena
l’uranio impoverito, sganciato in quantità, comincerà a fare effetto. Motivi che
potrebbero portare, come già successo nei Balcani, in Afghanistan o in Iraq,
alla devastazione della Libia, alla fine della sua sovranità, all’occupazione
militare di un territorio-chiave per controllare e addomesticare tutte le
rivolte che stanno agitando il Nord Africa e il mondo arabo.
Come
al solito, la prima vittima della guerra è stata la verità: per giustificare
l’uso della forza abbiamo visto squadernarsi tutte le retoriche guerrafondaie,
nelle varianti di destra e di “sinistra”. Da un ritrovato e sfacciato spirito
colonialista (“dobbiamo intervenire perché la Libia è casa nostra”) al
ritornello della guerra umanitaria (“dobbiamo proteggere la popolazione contro
il tiranno”), passando ovviamente per i cliché razzisti (“dobbiamo intervenire
per portare la democrazia ai popoli sottosviluppati”). Soprattutto si è cercato
di neutralizzare l’impatto emotivo di una nuova guerra, di farla sparire dalla
nostra percezione, di inserirla nel tessuto della quotidianità, parlando di
“no-fly zone”, “pattugliamento umanitario”, “sostegno ai ribelli”. Dovremmo
sapere bene cosa si nasconde dietro questi eufemismi: il profitto delle
multinazionali dell’energia, il desiderio delle potenze occidentali di
accaparrarsi, anche dopo il disastro nucleare giapponese, risorse preziose in
tempo di crisi, la voglia di controllare un pezzo di mondo che si è risvegliato
e cerca da sé la sua libertà. Si interviene in Libia proprio come si sono
sostenuti fino alla fine i regimi di Ben Alì o Mubarack, o come si appoggia la
repressione dei movimenti popolari in Bahrein o nello Yemen… Ancora una volta il
“diritto internazionale” si rivela nei fatti solo la legge del più
forte. Giusto
otto anni fa, contro analoghe menzogne, eravamo in milioni a scendere in piazza.
Oggi il silenzio dei pacifisti e dei movimenti è assordante, mentre la sinistra
istituzionale si nasconde dietro ad una risoluzione ONU scritta, come già altre
volte, ad uso e consumo di USA, Gran Bretagna e Francia, mentre a spingere per
l’intervento ci sono in prima fila il PD ed il Presidente Napolitano… Ad
“opporsi” alla guerra c’è solo la destra estrema della Lega, che parla di
“invasione dei clandestini”, lascia marcire i profughi a Lampedusa, crea
strumentalmente un’emergenza umanitaria, esaspera l’odio contro i più deboli e i
“dannati della terra” per rastrellare voti sotto elezioni. Forse
è giunto il momento di riscattare questa vergognosa Italia, che dal baciamano a
Gheddafi, il “nostro miglior alleato”, è passata alle bombe, per paura di
perdere i propri affari in Libia. È
giunto il momento di dire la nostra, mentre riscrivono la storia del
Mediterraneo attraverso le bombe, la violazione dei diritti dei migranti e la
continua militarizzazione del nostro e del loro territorio. È
giunto il momento di affermare che non esistono interessi “nazionali”, ma solo
gli interessi degli sfruttati e dei dominati di tutto il mondo contro quelli dei
dominanti e dei regimi di tutto il mondo. È
giunto il momento di proclamare che i popoli, e lo hanno scritto in questi
giorni proprio i tunisini e gli egiziani in rivolta, o si liberano da soli o non
si liberano affatto. Tutto
questo lo vogliamo dire chiaro e forte proprio a Napoli, dove è appena passato
il comando dell’operazione ora a guida NATO. Ed è per questo che facciamo appello ai movimenti, alle
associazioni, ai comitati, alle forze politiche e sindacali, a tutti i pacifisti
coerenti ed a tutti i cittadini a far
crescere in tutta Italia la mobilitazione contro la guerra e costruire insieme
una grande manifestazione nazionale proprio a Napoli, sabato 16
aprile. Una
manifestazione che, schierandosi a
fianco del popolo libico e di tutte le popolazioni in rivolta dell'area,
chieda:
•
La fine di ogni ingerenza straniera, compresa l’ipotesi di embargo e di
sequestro dei beni libici non meno criminale dell’aggressione
militare. •
Il diritto d'asilo per tutti i profughi
e i migranti in fuga; •
Il taglio delle spese militari e l’utilizzo di fondi e mezzi per le vere
priorità sociali di un’Italia in crisi: casa, lavoro, servizi sociali, reddito garantito,
provvedimenti a difesa del territorio e dell’ambiente...
Chiediamo
a tutte e tutti di diffondere e sottoscrivere quest’appello, per cercare nelle
due settimane che abbiamo davanti di costruire insieme una grande e determinata
manifestazione contro la guerra! Nel
caso questo appello dovesse incontrare come speriamo, il sostegno delle più
significative realtà impegnate nella lotta contro la guerra proponiamo di tenere
il giorno successivo alla manifestazione, domenica 17 aprile, una Assemblea nazionale
del movimento contro la guerra per discutere insieme come proseguire la
lotta contro questa infame politica che va a seminare in nome dell’umanità e
della democrazia morte e distruzione presso altri popoli, con la vigliacca
consapevolezza che questi paesi non hanno nemmeno le armi per potersi difendere
adeguatamente di fronte alle micidiali armi di distruzione di massa
utilizzate.
Per info, adesioni e contatti: assembleanowar.na@gmail.com |
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