giovanissimi lavoratrici e lavoratori morti in cina per tinte tossiche tessuti commerciati nel mondo, per situazioni insalubri, malattie divulgate da latte in polvere uniceff in africa con aumento morti infantili, morti per commerci e business case farmaceutiche, morti per esperimenti chimici e di medicinali e per la ricerca di laboratorio fine a se stessa, armi di sterminio della flora e fauna della terra che non è certo inferiore o meno degna della specie animale uomo-donna, morti per avvelenamenti, armi pericolose come coltelli presenti in tutte le case usati sulle persone (me ne sono vista anche io lanciare uno nella mia giovinezza e fortuna che non sia andata peggio), sterminio di feti e aborti, morti per armi letali come le parole offensive, morti per omertà, morti per denutrizione, morti per torture, morti per salvare altre vite... il bollettino
è lungo e ben più complesso le armi non fanno nulla è chi CHI usa! grazie t.
ps.: dell'esercito fan parte guardie forestali da mandare a casa e non controllare più situazione geologica e stato di flora e fauna, abusivi che travalicano passi ecc, mandare a casa polizia carabinieri vigili urbani che han porto d'armi e addetti sicurezza e che possono anche utilizzare le armi, mandare a casa guardia di finanza, guardie giurate, addetti security privati, guardie del corpo, scorte, CACCIATORI CHE USANO ARMI DI STERMINIO UCCIDENDO GRATUITAMENTE E SENZA REMORE LA FAUNA, pescatori per arma pericolosa come l'amo e le esche ecc., bracconieri, macellai, ecc. ecc. o tutti o nessuno ero in palestina con i rifugiati a loro togliete tutti per stra-armare chi li opprime che ha dinamite per far esplodere le loro case, li riduce in riserve senza spazi vitali ridotti ammassati, sparano a destra e manca e
pallottole volanti colpiscono chiunque, ero nel deserto e là anche con i buldozzer fanno stragi di animali piante e uomini che trovan sul passaggio mentre i poveri del deserto non hanno nulla, si è no tiran qualche sasso per disperazione, a casa gli ultras e tifosi che fan solo danni e morti e sono pure armati, a casa i pupazzi omicidi che manifestano nei G7-G8-G10 ecc. che fan danni sociali e ambientali oltre che alle persone innocenti, ecc.
--- Lun 13/12/10, corrado penna - fisico <scienza.marcia at katamail.com> ha scritto: Da: corrado penna - fisico <scienza.marcia at katamail.com> Oggetto: Le cause nascoste del primo conflitto mondiale: una guerra creata per fare arricchire i costruttori ed i mercanti di armi A: disarmo at peacelink.it Data: Lunedì 13 dicembre 2010,
16:57
Dal saggio di JEAN PIERRE
FLECHARD, “La grande guerra: 11.500 morti e 13.00 feriti al giorno per tre anni
e mezzo” pubblicato su il “Il libro nero del capitalismo” ed est, pagg
125-130
Un consiglio vivissimo, leggete/comprate questo
libro
Un santuario del capitale internazionale: il bacino
Briey-Thionville
I mercanti di cannoni, i più importanti dei quali erano
Schneider in Francia e Krupp in Germania, erano strettamente uniti ma sorta di
trust internazionale il cui scopo era quello di accrescere l'immenso patrimonio
dei propri membri aumentando la produzione bellica, da entrambe le parti della
frontiera. Per arrivare a questo, disponevano di potenti mezzi per seminare il
panico fra le popolazioni dei due paesi, allo scopo di persuadere ciascuna che
l’altra aveva un solo fine: attaccarla. Numerosi giornalisti e parlamentari
venivano da loro retribuiti profumatamente per assolvere questo compito.
D’altronde, un importante fabbricante francese di munizioni, De Wendel, che era
anche deputato, aveva per cugino un altro fabbricante tedesco di munizioni, Von
Wendel, che sedeva al Reichstag. Erano nella posizione migliore, in ciascun
paese, per salvarsi la coscienza facendo udire le loro patriottiche grida di
allarme.
Tutta questa graziosa gente - mercanti di cannoni giornalisti,
parlamentari - riuscì agevolmente a lanciare i due popoli in una folle corsa
agli armamenti che non doveva fermarsi più fino alla guerra. I loro
rispettivi capi di stato, lungi dal frenarli li incoraggiavano. E più degli
altri il presidente francese Raymond Poincaré, lorenese, cresciuto con l’idea
della rivincita e pronto a qualsiasi menzogna, a qualsiasi prezzo pur di
riconquistare l’Alsazia e la Lorena.
Per questi differenti motivi i soldati
francesi e tedeschi andarono a scannarsi l'un l'altro. Avevano insegnato loro ad
odiarsi, mentre i fabbricanti di munizioni e gli stati maggiori, fraternamente
uniti, seguivano con soddisfazione nelle retrovie lo svolgimento del dramma che
avevano innescato congiuntamente Per ben approfondire questo inganno mostrare
che il patriottismo e la difesa del territorio non sono altro che parole vuote e
che servono a coprire i più abominevoli intrallazzi, conviene raccontare la
storia del bacino di Briey-Thionville poiché è caratteristica, sintomatica e, da
sola, dovrebbe ispirare nei popoli il disgusto per la
guerra.
Le
miniere di ferro di Briey-Thionville si trovavano a cavallo delle frontiere del
Lussemburgo, della Francia e della Germania. Ne era proprietaria la famiglia
franco-tedesca De/Won Wendel.
Questo bacino era d’una importanza
capitale per lo svolgimento della guerra. Engerand, in un discorso pronunciato
alla camera dei deputati dopo il confiltto, il 31 gennaio 1919, dirà: “Nel 1914
la sola regione di Briey forniva il 90% di tutta la nostra produzione di
minerale di ferro.”
Poincaré stesso aveva scritto: “L’occupazione del bacino di
Briey-Thionville da parte dei Tedeschi sarebbe un autentico disastro dal momento
che metterebbe nelle loro mani incomparabili ricchezze metallurgiche e minerarie
la cui utilità può essere enorme per chi, fra i belligeranti, le
controllerà”.
Accadde però un fatto straordinario: fin dal 6 agosto 1914, il
bacino venne occupato dai tedeschi senza alcuna
resistenza.
Più straordinario ancora: Verreaux, il generale di divisione
incaricato della difesa di questa regione, rivelò in seguito che la sua consegna
(contenuta in una busta da aprire in caso di mobilitazione) gli prescriveva
formalmente di abbandonare Briey-Thionville senza
combattere.
La verità, conosciuta molto tempo dopo, er ala seguente: dei
fabbricanti francesi di armi per lasciare il bacino in mano ai tedeschi affinché
la guerra si prolungasse ( i tedeschi non avrebbero potuto continuarla senza il
minerale di ferro) e gli utili dei commercianti di cannoni si
accrescessero.
Evviva la legittima difesa in nome della quale ci si sbudellò a
vicenda un po’ dappertutto sui campi di battaglia!
Ma questa storia - tanto edificante -
non è finita. Per tutto il conflitto non ci fu una sola offensiva francese
contro Briey-Thionville! Ciò, tuttavia, non succedeva per mancanza di
avvertimenti.
In piena guerra, il direttore delle miniere inviò la seguente nota
al senatore Bérenger: “Se la regione di Briey-Thionville venisse occupata dalle
nostre truppe, la Germania sarebbe ridotta a circa 7 milioni di tonnellate di
minerali poveri che ricava dalla Prussia e da diversi altri stati: si
fermerebbero tutte le sue produzioni. Sembra quindi che si possa affermare che
l’occupazione della regione di Thionville metterebbe immediatamente fine alla
guerra, perché priverebbe la Germania della quasi totalità del metallo che le è
necessario per i suoi armamenti.”
Lo stato maggiore francese e il
presidente della repubblica furono ampiamente avvertiti di questi fatti. Interi
dossier su questa faccenda vennero anche forniti a Poincaré dal deputato
Engerand. Poincaré rifiutò d’intervenire. Lo stato maggiore rifiutò ogni
offensiva contro Briey.
In mancanza di un’offensiva, di una riconquista del territorio, si
sarebbero potuto bombardare Briey per rendere inutilizzabili gli impianti.
Invece vi furono accordi segreti tra lo stato maggiore francese e quello tedesco
affinché i treni pieni di minerali diretti verso la Germania non fossero
bombardati in nessun caso. Incidentalmente diciamo che, beninteso, quegli
stessi stati maggiori avevano ugualmente deciso di non distruggere i loro
rispettivi quartieri generali. Queste due bande di gangster erano
“leali”. Ciò non ostante alcuni aviatori francesi disobbedirono agli ordini e
lanciarono qualche bomba sugli impianti di Briey-Thionville. Vennero severamente
puniti.
Secondo Galtier-Boissière: “Per non ledere potentissimi interessi
privati re per evitare di infranger egli accordi segreti conclusi fra gli
industriali metallurgici francesi e tedeschi , si sono sacrificate in imprese
militari inefficaci centinai di migliaia di vite umane, salvo che in un punto,
Briey-Thionville, dal quale per quattro anni la Germania in tutta tranquillità
ha tratto i mezzi per continuare la lotta.”
Ma la famiglia franco-tedesca
De/Won Wendel ne ricavava grandi profitti! Questo non è che un esempio, fra
molti, della collusione dei fabbricanti di armi e dei governi dei paesi in
guerra
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