Finmeccanica: vendere armi in tempo di crisi
Tagli al sociale, allo sviluppo, all'ambiente, al lavoro, alla cultura:
dovunque, ma non per le fabbriche d'armi (a partecipazione
statale).
Ecco servito l'ultimo (?) contratto bipartizan da un miliardo di
euro.
Un riarmo da un miliardo di euro
- Enrico Piovesana
Il governo Berlusconi ha i giorni contati, ma prima di lasciare il potere
ha voluto fare un ultimo regalino a Finmeccanica. Con il silenzio-
assenso delle opposizioni.
Nei giorni scorsi, nonostante le difficoltà finanziarie in cui versano le casse
dello Stato, le commissioni Difesa di Camera e Senato hanno approvato in
fretta e furia, e con il silenzio-assenso dell'opposizione Pd, un programma di
riarmo del valore di quasi un miliardo di euro, buona parte dei quali finiranno
alle aziende belliche del gruppo industriale guidato Pier Francesco
Guarguaglini.
Il programma pluriennale di acquisizione armamenti, legato al crescente
impegno bellico dell'Italia sul fronte di guerra afgano e alle esigenze
strategiche della Nato, prevede una spesa complessiva di di 933,8 milioni di
euro nell'arco dei prossimi quattro/nove anni.
Vediamo il dettaglio di quella che potrebbe essere l'ultima lista della spesa
del ministro della Difesa, Ignazio La Russa.
200 milioni di euro sono destinati a fornire i nostri elicotteri da guerra A-129
Mangusta, operativi in Afghanistan, dei nuovi sistemi di puntamento Ots
fabbricati dalla Selex Galileo di Finmeccanica, che consentiranno di colpire
al meglio gli obiettivi ''nei nuovi scenari di impiego degli elicotteri, in situazioni
caratterizzate da fluidità e indeterminatezza della posizione delle forze
amiche e nemiche''. Nella stessa cifra è compresa una fornitura, sempre per
gli elicotteri Mangusta, di nuovi missili anticarro Spike, di fabbricazione
israeliana, che andranno a sostituire gli attuali missili Tow, meno potenti.
22,3 milioni di euro verranno spesi per l'acquisto di 271 mortai da 81
millimetri di nuova generazione, fabbricati all'estero, e del relativo
munizionamento, prodotto invece negli stabilimenti di Colleferro (Roma)
dell'azienda di armamenti italo-britannica Simmel Difesa. Pezzi d'artiglieria
più precisi, destinati a ''elevare le capacità operative delle unità terrestri
attualmente impiegate nei diversi teatri operativi'' (leggi: sul fronte afgano).
125 milioni di euro sono stanziati per la costruzione, alla Fincantieri di
Genova, di una nuova unità navale della Marina militare con funzione di
appoggio alle forze di incursori, ricerca e soccorso, destinata a sostituire la
vecchia nave A-5306 Anteo. Sarà una nave da guerra, armata di cannoni e
mitragliatrici, di quelle con i portelloni anteriori per lo sbarco di mezzi anfibi.
87,5 milioni di euro verranno spesi per dotare i sommergibili classe U-212 (il
'Salvatore Todaro', lo 'Scirè' e altri due in costruzione) di un nuovo siluro
'pesante' (6 metri lunghezza per 1,2 tonnellate), evoluzione dell'attuale
modello A-184. A costruire questi nuovi missili subacquei sarà la Whitehead
Alenia Sistemi Subacquei (Wass) di Livorno, del gruppo Finmeccanica.
63 milioni di euro serviranno a realizzare, presso l'aeroporto militare di Pisa,
un grande 'hub' aereo militare nazionale ''dedicato alla gestione dei flussi, via
aerea, di personale e di materiale dal territorio nazionale per i teatri
operativi''. In pratica, si tratterà della più grande base aera della Nato
d'Europa, destinata a funzionare come piattaforma logistica di tutte le future
missioni militare alleate all'estero.
236 milioni di euro sono stati stanziati per creare una rete informatica militare
sperimentale, detta Defence Information Infrastructure (Dii), ''necessaria per
la trasformazione net-centrica dello strumento militare, elemento essenziale
ed abilitante per la pianificazione e la condotta delle operazioni''. Un progetto
che vede coinvolta, tra gli altri, la Elsag Datamat, altra azienda del gruppo
Finmeccanica.
200 milioni andranno infine all'AgustaWestland di Finmeccanica per
l'acquisto di dieci nuovi elicotteri Aw-139: velivoli militari di soccorso da
utilizzare in operazioni all'interno del territorio ''nazionale o limitrofo''.
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