Bombe a grappolo, stop da agosto



http://www.corriere.it/esteri/10_febbraio_17/bombe-grappolo-convenzione_9db5e6c2-1bd9-11df-a6d3-00144f02aabe.shtml

Ma il Trattato non è stato sottoscritto da Usa, Russia, Cina e Israele. L'Italia ratifica in ritardo

NEW YORK - La Convenzione che mette al bando l'uso delle bombe a grappolo (cluster bomb) entrerà in vigore a partire del 1° agosto. L'Onu ha reso noto che con la ratifica di Burkina Faso e Moldova si è raggiunto il numero minimo (trenta nazioni) che consente l'entrata in vigore del Trattato, firmato a Dublino il 30 maggio 2008.

BAN KI-MOON - «Si tratta di un passo fondamentale nell'agenda del disarmo mondiale», ha commentato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. «La ratifica dimostra la repulsione nei confronti di queste armi, inaffidabili e inaccurate». Il segretario ha poi invitato le nazioni che non hanno ancora aderito alla convenzione a farlo «senza ritardi». La Convenzione vieta la produzione, l'uso e il possesso di bombe a grappolo, ordigni letali per la popolazione civile che spesso vengono lasciati nelle ex zone di guerra per anni. L’accordo prevede che i Paesi aderenti non possano in alcuna circostanza usare, produrre, acquistare, stoccare o trasferire ad altri Paesi le bombe a grappolo, ma lascia però aperta la porta per l’impiego di bombe più piccole (meno di dieci ordigni) di nuova generazione, in grado di colpire gli obiettivi con maggiore precisione e provviste però di un sistema di autodistruzione nel caso di mancata esplosione al suolo.

CHI NON HA FIRMATO - Il trattato non è stato sottoscritto da Paesi come Israele, Russia, Cina e Stati Uniti, anche se il presidente americano Barack Obama ha firmato un primo divieto all'esportazione di bombe fabbricate negli Usa (che pianificano di bandirle entro il 2018). I Paesi aderenti hanno l'obbligo di distruggere l'arsenale di bombe a grappolo in loro possesso entro otto anni al masismo da parte della ratifica. Inoltre spetta al Paese aderente che ha utilizzato questi ordigni bonificare la zona dove li ha lanciati mettendo in atto tutte le misure necessarie alla protezione e informazione dei civili a rischio.

CHI HA RATIFICATO - Questi i Paesi che hanno finora ratificato: Norvegia, Austria, Vaticano, Irlanda, Messico, Nuova Zelanda, Albania, Croazia, Laos, Sierra Leone, Zambia, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Moldova, Montenegro, Slovenia, Spagna, Burkina Faso, Burundi, Lussemburgo, Macedonia, Malawi, Malta, Nicaragua, Niger, San Marino e Uruguay.

ITALIA IN RITARDO - Il 3 dicembre 2008 a Oslo l'Italia ha sottoscritto il Trattato, ma il Parlamento non l'ha ancora ratificato. «L'Italia ha un'imbarazzante problema di lentezza nei processi di ratifica», ha dichiarato Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna italiana contro le mine, «anche quando non ci sono chiare ostative o addirittura una volontà positiva. Chiederemo al governo e ai parlamentari di promuovere un'immediata moratoria unilaterale del nostro Paese sulla produzione, uso e commercio di questo sistema d'arma, in linea con le definizioni della Convezione di Oslo».

INESPLOSE - Secondo un rapporto dell'associazione Handicap International sarebbero circa 100 milioni le bombe a grappolo rimaste inesplose nel mondo delle oltre 440 milioni state sparate dal 1965. Nella campagna israeliana in Libano del'estate 2007 il tasso di inesplosività è risultato del 30%.