Armi e droga dai Balcani



operazione in stretta collaborazione con le autorità slovene e kosovare
Armi e droga dai Balcani, guarda le immagini dei carabinieri del Ros
ultimo aggiornamento: 07 luglio, ore 21:29
Roma - (Adnkronos/Ign) - Sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, in particolare eroina proveniente dall'Afghanistan, nonchè armi clandestine e da guerra. (VIDEO 1 - 2) Roma, 7 lug. (Adnkronos/Ign) - Quaranta persone arrestate ed 80 indagate a piede libero per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed armi. E' questo il bilancio di una maxi-operazione conclusa dai carabinieri del Ros sotto la direzione della procura distrettuale antimafia di Trieste ed in stretta collaborazione con le autorità slovene e kosovare, che ha consentito di disarticolare una ramificata struttura criminale radicata in Italia, Slovenia e Kosovo e specializzata nel traffico di droga ed armi dalla regione balcanica in diversi Paesi europei: Austria, Germania e Spagna.

Le indagini, avviate nel febbraio 2007 in stretta collaborazione tra polizia giudiziaria e le autorità slovene e kosovare, hanno infatti consentito di ricostruire l'intera filiera dei traffici, traendo complessivamente in arresto 40 persone di nazionalità albanese, slovena e kosovara ed indagandone a piede libero altre 80, responsabili a vario titolo di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed armi.

Nel corso delle indagini, che s'inquadrano nell'ambito di un progetto europeo finalizzato al contrasto delle organizzazioni criminali dei balcani occidentali, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, in particolare eroina proveniente dall'Afghanistan, nonchè armi clandestine e da guerra.

In particolare le indagini sviluppate in joint team in Italia ed all'estero hanno consentito di sequestrare 65 kg di eroina (38 kg in Italia e 27 in Slovenia) e di documentare precedenti importazioni per circa 250 Kg. complessivi. Sono stati anche sequestrati 5 kg di efedrina in Slovenia e di cocaina (1 kg) ed hashish (1 kg), che dimostrano l'interesse della struttura transnazionale indagata nel traffico di ogni tipo di droga. L'eroina sequestrata, di provenienza afghana e turca, veniva temporaneamente depositata nelle province meridionali del Kosovo e in Slovenia, per essere successivamente destinata al mercato italiano (Pescara, Pisa, Padova, Gallipoli, Rimini, Milano, Catania ed Alessandria) ed a quello sloveno (Lubiana, Novo Mesto e Nova Gorica). Lo stupefacente, confezionato sottovuoto, veniva occultato di norma all'interno dei serbatoi di autovetture opportunamente predisposte.

Di particolare interesse sono risultati pure gli elementi raccolti su un traffico di armi clandestine e da guerra, peraltro trasportate sulle consolidate rotte del narcotraffico. In seguito all'indagine dei carabinieri del Ros, guidati dal colonnello Mario Parente, sono stati sequestrati 2 fucili mitragliatori CZ ed M91, 4 kalashnikov, 3 pistole mitragliatrici Skorpio, 9 pistole semiautomatiche, 5 silenziatori, una bomba a mano, oltre ad armi bianche e svariato munizionamento di vario calibro. Le armi, di provenienza kosovara e bosniaca, erano destinate in parte al mercato sloveno e in parte a quello italiano e spagnolo.

Sul fronte finanziario, le indagini hanno documentato come i proventi del narcotraffico venissero trasferiti in favore dei promotori dell'organizzazione, in Slovenia, Kosovo ed Albania, utilizzando il tradizionale sistema dello 'spallonaggio' od il circuito money transfer (Western Union, Angelo Costa, Omnia Finanziaria, Finint, Poste italiane e Moneygram). L'organizzazione, oltre a garantire l'assistenza logistica ai propri associati, provvedeva al pagamento, anche all'estero, delle spese necessarie alla difesa legale dei sodali arrestati.

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