preg.ma Rossana
gent.mi Amici,
grazie di cuore per la news.
dov'è finito l'homo sapiens sapeins? e il progresso scientifico-culturale?
"il tempo della vita è breve: per passarlo vilmente questo poco sarebbe troppo lungo“ W. Shakespeare
non occorre la violenza (la spesa per gli armamenti sono violenza e IGnoranza!!!) giacchè vi è un'"arma"più potente ovvero il pensiero (allora il dubbio è che vi sia deficit o mancanza di cervelli... caspita, che sono quasi 7 miliardi di presenze umane allora? preoccupante)
va ben investire nella difesa ovvero puntando sul migliorare l'alfabetizzazione ed educazione, dirottare i finanziamenti sui mestieri (mangiamo i frutti del creato dall'agricoltura alla pesca all'allevamento, mica il metallo delle monete o la carta tossica dei soldi!) quindi posti di lavoro ci sarebbero eccome, per chi vuole lavorare! non servono proprio industrie che fabbricano armi!
mi fermo che sono già in iper ebollizione ihihih
grazie per la pazienza e condivisione
tania dalla provincia di Udine
--- Mer 17/12/08, rossana <rossana at comodinoposta.org> ha scritto:
Da: rossana <rossana at comodinoposta.org> Oggetto: Industria della difesa e libera circolazione delle armi in Europa A: disarmo at peacelink.it Data: Mercoledì 17 dicembre 2008, 07:53
L'industria della difesa europea si prepara alla fase post Bush organizzando
seminari che hanno come scopo quello di analizzare le tendenze e anticipare i
futuri orientamenti strategici. E' un settore che probabilmente entrerà in
una fase di consolidamento, a una ripresa delle fusioni e acquisizioni, ad un
aumento della concorrenza.
Ogni membro della NATO ha il compito di assegnare un minimo del 2 per cento del
PIL annuo verso la difesa (ad oggi solo cinque membri europei, Bulgaria,
Francia, Grecia, Turchia e Regno Unito lo fa) ed è prevista una spesa per
progetti legati alla difesa EU-NATO per il 2009 di circa 280 miliardi di
dollari.
Ciò che viene evidenziato è che invece di essere raggruppati verso
piattaforme comuni, queste risorse vengono spesso sprecate in singoli programmi
destinati a sostenere la difesa delle industrie locali.
Ed ecco che l'Europa comincia a darsi una legislazione comune. Un dato è
certo, invece di preoccuparsi del benessere sociale sconvolto da una drammatica
crisi economica, e di guardare ad un futuro volto a curare gli aspetti
diplomatici della politica della difesa, si mira a fare dell'Europa un
continente armato che arma i conflitti.
Les industries européennes de défense face aux mutations du secteur
http://www.eurostaf.fr/fr/catalogue/seminaire/secteur/aeronautique-defense/defense/presentation.html
Nuove regole per le esportazioni di prodotti destinati alla difesa
http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/054-44252-350-12-51-909-20081211STO44251-2008-15-12-2008/default_it.htm
Verso un codice di condotta vincolante per l’esportazione di armi?
http://www.aje.it/Sessioni-PE/03-04-12-08.html#9
Parlamento Ue: direttiva sulla libera circolazione delle armi, di aerei e mezzi
militari
Strasburgo, Francia - Volta al trasferimento intracomunitario dei prodotti
destinati alla difesa: armi da fuoco, carri armati, navi e aerei da guerra,
apparecchiature varie e agenti chimici
"Il Parlamento ha adottato una direttiva per semplificare il trasferimento
intracomunitario dei prodotti destinati alla difesa: armi da fuoco, carri
armati, navi e aerei da guerra, apparecchiature varie e agenti chimici. E'
quindi instaurato un sistema di autorizzazione preventiva, con la facoltà di
chiedere garanzie sulla destinazione finale dei prodotti. I fornitori dovranno
tenere un registro dei trasferimenti e l'affidabilità dei destinatari
dovrà essere certificata da un ente statale.
Approvando con 545 voti favorevoli, 66 contrari e 44 astensioni la relazione di
Heide RÜHLE (Verdi/ALE, DE), il Parlamento ha adottato una direttiva che mira a
semplificare le norme e le procedure applicabili al trasferimento
intracomunitario di prodotti destinati alla difesa al fine di garantire il
corretto funzionamento del mercato interno. Come precisato dal maxi-emendamento
di compromesso (sostenuto da commissione parlamentare, PPE/DE, PSE, ALDE e
Verdi), la direttiva non incide sulla discrezionalità degli Stati membri in
materia di politica di esportazione dei prodotti destinati alla difesa e non
pregiudica loro la possibilità di proseguire e intensificare cooperazioni
intergovernative. Gli Stati membri avranno due anni per adottare le disposizioni
legislative e regolamentari necessarie per conformarsi alla direttiva e dovranno
renderle applicabili entro l'anno successivo.
Campo d'applicazione
La direttiva si applica a una lunga serie di prodotti elencati da un allegato.
Questo include fucili, carabine, revolver, pistole, mitragliatrici,
silenziatori, cannoni, mortai, armi anticarro, lanciafiamme militari, lanciatori
o generatori militari di fumo, gas e materiali pirotecnici e congegni di mira.
Comprende anche bombe, siluri, granate, razzi, mine, missili, cariche di
profondità e cartucce, nonché apparecchiature appositamente progettate per
maneggio, controllo, accensione, motorizzazione, lancio, posizionamento,
disinnesco, interferenza, detonazione o rilevazione di questi materiali. Sono
compresi poi calcolatori per il bombardamento, apparati di puntamento e sistemi
per il controllo delle armi.
La direttiva si applica inoltre al trasferimento intracomunitario di carri
armati, veicoli corazzati, mezzi anfibi e veicoli in grado di guadare acque
profonde e per il rimorchio o il trasporto di munizioni o di sistemi d'arma..
Sono incluse anche le navi da combattimento e navi (di superficie o subacquee)
appositamente progettate o modificate per operazioni offensive o difensive e i
relativi sistemi di propulsione, reti antisommergibile e reti antisiluri,
aeromobili da combattimento e loro componenti appositamente progettati per uso
militare (inclusi i veicoli aerei senza equipaggio e le attrezzature per il
rifornimento in volo), nonché paracaduti e sistemi simili di frenata per
uomini, mezzi e armi.
Rientrano nel campo d'applicazione anche gli apparati di contromisura
elettronica, quelli progettati per la sorveglianza ed il monitoraggio dello
spettro elettromagnetico a fini di intelligence o di sicurezza militare, i
sistemi d'arma ad energia cinetica, a fascio di particelle, a radio
frequenza ad elevata potenza e laser 'Appositamente progettati per
distruggere un bersaglio o far fallire la missione del medesimo'. Ma anche
taluni software militari, le corazzature o equipaggiamenti di protezione e le
apparecchiature specializzate per l'addestramento militare o per la
simulazione di scenari militari. Infine, sono compresi gli agenti biologici e
materiali radioattivi 'Adattati per essere utilizzati in guerra' per
produrre danni alle popolazioni o agli animali, per degradare attrezzature o
danneggiare le colture o l'ambiente, quali agenti nervini (come il Sarin)
per guerra chimica e i relativi equipaggiamenti di protezione e
decontaminazione.
Licenza di trasferimento
Il trasferimento di prodotti destinati alla difesa tra Stati membri sarà
soggetto a un'autorizzazione preventiva. Non sarà richiesta
l'autorizzazione di altri Stati membri per il transito attraverso Stati
membri o l'ingresso nel territorio dello Stato membro in cui è situato il
destinatario di prodotti destinati alla difesa, fatta salva l'applicazione
delle disposizioni necessarie per garantire la tutela della pubblica sicurezza o
dell'ordine pubblico, come ad esempio quelle in materia di sicurezza dei
trasporti. La direttiva precisa anche i casi in cui gli Stati membri possono
esentare i trasferimenti di prodotti destinati alla difesa dall'obbligo
dell'autorizzazione preventiva. Ad esempio, se il fornitore o il
destinatario è un organismo governativo o fa parte delle forze armate, oppure
se si tratta di forniture effettuate dall'Unione europea, dalla Nato, dalla
Iaea o da altre organizzazioni intergovernative per lo svolgimento dei propri
compiti.
Le licenze potranno essere generali, globali o individuali. In forza alla
direttiva, gli Stati membri dovranno definire tutte le modalità e le condizioni
delle licenze di trasferimento, comprese eventuali restrizioni
all'esportazione di prodotti destinati alla difesa a destinatari di Paesi
terzi, tenendo conto, tra l'altro, 'Dei rischi che il trasferimento
presenta per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, della pace, della
sicurezza e della stabilità'. Nel rispetto del diritto comunitario, gli
Stati membri potranno avvalersi della possibilità di richiedere 'Garanzie
circa l'impiego finale, inclusi certificati relativi all'utilizzatore
finale'. Inoltre, potranno in qualsiasi momento revocare, sospendere o
limitare l'uso delle licenze, 'Per ragioni di tutela degli interessi
essenziali della loro sicurezza, dell'ordine pubblico o della pubblica
sicurezza o per il mancato rispetto delle modalità e condizioni cui è
subordinata la licenza'.
Registro dei trasferimenti e certificazione dell'affidabilità delle
imprese
Gli Stati membri dovranno garantire che i fornitori di prodotti destinati alla
difesa informino i destinatari delle modalità e delle condizioni della licenza
di trasferimento, comprese le restrizioni, relative all'impiego finale o
all'esportazione di prodotti destinati alla difesa. Dovranno inoltre
assicurarsi che i fornitori tengano un registro dettagliato e completo dei loro
trasferimenti, conformemente alla legislazione in vigore nel rispettivo Stato
membro, e definire gli obblighi in materia d'informazione cui è subordinata
l'utilizzazione della licenza generale, globale o individuale di
trasferimento. Il registro dovrà essere conservato per almeno tre anni..
Gli Stati membri saranno anche tenuti a designare le autorità competenti per
la certificazione dei destinatari dei prodotti destinati alla difesa stabiliti
nel loro territorio che usufruiscono di licenze emesse da altri Stati membri. La
certificazione stabilisce l'affidabilità dell'impresa destinataria, in
particolare per quanto concerne la sua capacità - valutata sulla base di una
serie di criteri comuni - di rispettare le restrizioni all'esportazione dei
prodotti destinati alla difesa ricevuti da un altro Stato membro usufruendo di
una licenza di trasferimento.
Una serie di disposizioni precisano le norme in materia di cooperazione
doganale e amministrativa".
--
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Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/disarmo
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Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
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