Gheddafi: «L'Italia non darà basi Nato ad americani per attacco contro la Libia»



Pare lo scoop di Cossiga su Sigonella ai tempi di Craxi: "Craxi salvò Gheddafi dal raid Usa"
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03 - 09 - 2008
Gheddafi: «L'Italia non darà basi Nato ad americani per attacco contro la Libia» Secondo l'articolo 4 del Trattato di amicizia italo-libico firmato sabato da Berlusconi. Replica Palazzo Chigi
ROMA - L'Italia non darà le basi Nato agli americani nell'ipotesi di un 
attacco Usa alla Libia. Lo ha detto il leader libico Muhammar Gheddafi 
in un discorso domenica scorsa a Bengasi, ma il cui testo è stato 
diffuso solo martedì dall'agenzia ufficiale di stampa libica Jana. 
Secondo Gheddafi, l'Italia si è impegnata a non concedere l'uso delle 
basi sul suo territorio nel caso di un'aggressione contro la Libia in 
base all'articolo 4 del Trattato di amicizia e cooperazione italo-libico 
firmato sabato scorso da Berlusconi.
IL RETROSCENA - Gheddafi rende noto che sono servite «lunghe 
discussioni» perché l'Italia voleva impegnarsi solo a «non compiere 
aggressioni contro la Libia», mentre i negoziatori libici ribattevano 
che «questo non è abbastanza, perché l'attacco del 1986 era partito 
dall'Italia». Ciò di cui i libici volevano essere sicuri, ha 
sottolineato Gheddafi, era che «né l'America né la Nato avrebbero usato 
basi in Italia contro la Libia». Dopo aver minacciato di non chiudere 
l'accordo e che le relazioni tra i due Paesi sarebbero state «ostili», 
alla fine l'Italia ha accettato, sostiene Gheddafi citato dalla Jana.
ARTICOLO 4 - L'articolo 4, secondo quanto riferito dal leader della 
Libia, sarebbe quindi stato concordato sotto questa formula: «Nel 
rispetto dei principi della legalità internazionale, l'Italia non usa e 
non permette di usare i suoi territori contro la Libia per ogni 
aggressione contro la Libia, e la Libia non userà o permetterà di usare 
il suo territorio per ogni atto ostile contro l'Italia».
LA REPLICA DI PALAZZO CHIGI - «In relazione a quanto riportato 
dall'agenzia di stampa libica Jana circa il trattato tra l'Italia e la 
Libia, si precisa che l'accordo fa, come è ovvio, salvi tutti gli 
impegni assunti precedentemente dal nostro Paese, secondo i principi 
della legalità internazionale», è affermato in una nota diffusa da 
Palazzo Chigi.
PD: GOVERNO RIFERISCA IN PARLAMENTO - Il Partito democratico chiede che 
il governo riferisca in Parlamento dell'accordo con la Libia. «Di fronte 
alle dichiarazioni che arrivano da Tripoli, il governo venga 
immediatamente in Parlamento a illustrare gli effettivi contenuti 
dell'accordo e se ci siano impegni sulle basi», ha chiesto Piero 
Fassino, ministro degli Esteri ombra del Pd. «Ci sorprenderebbe molto 
che ci siano accordi di quel tipo: nella diplomazia e nelle relazioni 
internazionali non si conosce un Paese che rinunci preventivamente a 
decisioni che attengono alla sua sovranità e all'interesse nazionale». 
Fassino afferma inoltre di non essere «soddisfatto dalla nota del 
governo redatta in modo imbarazzato e reticente. Non si tratta di 
rispetto della legalità internazionale, ma se ci sono impegni che 
limitano la sovranità dell'Italia».
FRATTINI - Chiarisce il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a 
margine di un dibattito alla festa nazionale del Partito democratico di 
Firenze: «L'accordo prevede un reciproco impegno a non esercitare azioni 
di aggressione, cosa che l'Italia esclude categoricamente di fare. Ci 
sono accordi molto chiari, che sono i trattati internazionali. Questo è 
un trattato bilaterale e Palazzo Chigi ha spiegato qual è la formula del 
nostro accordo. Non ci opponiamo mai alle richieste di audizione in 
Parlamento, la precisazione di Palazzo Chigi chiarisce ma lo ripeteremo 
in Parlamento».
USA - «Non conosco i dettagli, ma credo che si tratti di uno sviluppo 
positivo», ha detto il sottosegretario agli Esteri americano David 
Welch. «È un accordo, quello tra Italia e Libia, che va nella stessa 
direzione delle nostre nuove relazioni con Tripoli». Gli Stati Uniti 
hanno annunciato uno storico viaggio questa settimana del 
sottosegretario agli Esteri Condoleezza Rice in Libia.
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