ENERGIA NUCLEARE: UNA SCELTA SBAGLIATISSIMA (di Enrico Turrini)



fonte: www.grillonews.it

ENERGIA NUCLEARE: UNA SCELTA SBAGLIATISSIMA (di Enrico Turrini)

[Enrico Turrini . 07.07.08] Dati i gravi problemi ambientali dovuti all'utilizzo sempre crescente delle fonti energetiche fossili (carbone, petrolio e gas), si cerca di porre un particolare accento sull'importanza di uno sviluppo crescente delle fonti energetiche nucleari. Cercherò di esporre i gravi pericoli che una tale scelta comporta, utilizzando anche la mia diretta esperienza, avendo lavorato per molti anni in questo campo.

Dati i gravi problemi ambientali dovuti all'utilizzo sempre crescente delle fonti energetiche fossili (carbone, petrolio e gas), si cerca di porre un particolare accento sull'importanza di uno sviluppo crescente delle fonti energetiche nucleari. Anche in Italia si pensa giá alla costruzione di centrali nucleari, non dando più alcuna importanza alla vittoria antinucleare ottenuta con il referendum dell'8 novembre del 1987. Non é un caso che l'Africa, che si conidera possegga circa il 20% delle riserve mondiali di uranio, sta suscitando l'interesse di varie multinazionali del nucleare.

Cercherò di esporre i gravi pericoli che una tale scelta comporta, utilizzando anche la mia diretta esperienza, avendo lavorato per molti anni in questo campo. I reattori nucleari oggi in funzione e in fase di realizzazione nel Mondo sono reattori termici che utilizzano uranio 238 arricchito al 3 - 4% con uranio 235 fissionabile. Nel reattore avviene una fissione nucleare attraverso una reazione a catena, dove piccole particelle chiamate neutroni rompono gli atomi di uranio 235 producendo un forte calore che mette in funzione una turbina a vapore e di seguito un alternatore per la produzione di energia elettrica.

In questa reazione si formano grandi quantità di rifiuti radioattivi. In funzionamento normale una centrale nucleare emette radioattivitá all'esterno in piccole dosi, che però possono ugualmente provocare gravi danni agli esseri viventi quando questi vi rimangono esposti per lunghi periodi. Faccio qui solo un breve accenno ai reattori veloci fortemente arricchiti in uranio 235 fino al 60% o plutonio 239. Sono reattori estremamente pericolosi e per questo per il momento è stato messo fuori servizio anche l'unico reattore veloce in funzione, il Superfenex francese. Gli incidenti ai reattori possono avvenire soprattutto per rottura di valvole o tubazioni dove scorre il refrigerante; è impossibile pensare di poterli eliminare al 100% e le conseguenze possono essere catastrofiche.

Si pensi a Chernobyl, dove si calcola che nell'arco di 70 anni dalla data dell'incidente si siano formati e si possano formare piú di 1 milione di casi tumorali. Se il numero dei reattori dovesse aumentare nelle prossime decine di anni di un fattore 10 o piú, si avrebbero migliaia di reattori funzionanti con una probabilitá di un incidente grave ogni 3 - 4 anni, secondo uno studio del noto scienziato Rasmussen degli Stati Uniti.

Naturalmente non si deve dimenticare che incidenti micidiali possano essere causati da attentati terroristici, guerre, ecc. Un pericolo estremamente grave e inevitabile è quello delle scorie, le quali possono mantenere alti gradi di radioattivitá per decine ed anche centinaia di migliaia di anni e devono quindi rimanere isolate dall'ambiente. Anche se depositate in contenitori sotterranei non si sono trovate soluzioni soddisfacenti. Di conseguenza aumentano di anno in anno i depositi provvisori di scorie ed i trasporti estremamente pericolosi delle stesse da un Paese all'altro. Inoltre è sufficiente un terremoto per liberare radioattività in dosi catastrofiche. Cosa lasciamo alle generazioni future?

Vi sono poi in funzione stazioni di riprocessamento delle scorie radioattive, che emettono forti dosi di radioattività nelle zone circostanti, dove si registra un aumento notevole delle leucemie (anche se non si parla apertamente di queste cose), stazioni che possono estrarre e mettere a disposizione plutonio radioattivo utilizzabile per la costruzione di bombe atomiche. Qui nasce il problema del forte legame nucleare civile - nucleare militare, per cui un Paese con centrali nucleari puó facilmente arrivare a costruirsi bombe atomiche.

Inoltre la pericolositá del nucleare civile a seguito di incidenti non solo casuali, ma dovuti, come accennato presedentemente, a sabotaggi e la forte militarizzazione che il nucleare civile comporta per ragioni di sicurezza, sono altri aspetti che mostrano la stretta parentela nucleare civile - nucleare militare.

Alcune considerazioni ora sui reattori a fusione nucleare che per il momento sono solo in fase di studio, dove la fusione avviene per collisione di nuclei di elementi a basso numero atomico come il deuterio derivato dell'idrogeno. Si puó avere una fusione calda a temperature di decine di milioni di gradi, che però comporta la necessità di impianti di dimensioni mastodontiche, forte inquinamento termico, inquinamento nucleare dovuto alla produzione locale di prodotti di fissione radioattivi ed inoltre rimane sempre forte il collegamento nucleare civile - nucleare militare.

Si parla anche di fusione fredda, ma questa è ancora un sogno per il momento, ed inoltre non verrebbero per nulla risolti i problemi di emissione di radioattivitá ed il legame civile - militare. Si cerca di difendere la fusione dicendo che questa si genera nel sole e permette di inviarci una splendida energia. É verissimo, ma nel sole non vi sono esseri viventi, quindi il problema dei pericoli della radioattivitá non esistono, e i raggi di energia del sole che raggiungono la terra sono totalmente esenti da ogni forma di radioattivitá. Ci possiamo quindi chiedere: è compatibile con il diritto alla vita e alla pace l'utilizzo di tecnologie «inquinanti» anche in funzionamento normale e che comunque non sopportano mal funzionamenti e presuppongono un medio ambiente perfetto, dove non si verificano terremoti, uragani, ecc. , ed una societá perfetta dove non esistano rivalità tra gli Stati e non si programmino azioni terroristiche e guerre?

Penso si possa rispondere a questa domanda con un chiaro no. Per fortuna abbiamo, se lo vogliamo, una via d'uscita dai pericoli dei combustibili fossili e nucleari, la via delle fonti energetiche rinnovabili, ossia solari dirette (termiche e fotoelettriche) e indirette (acqua, vento, biomassa) con un loro utilizzo efficiente. Si tratta di fonti che, oltre ad essere pulite al 100%, sono inesauribili finché esiste il sole, presenti in forma decentralizzata e sovrabbondanti in ogni Paese per cui danno vera indipendenza e sicurezza a tutti i popoli, al contrario delle fonti fossili e nucleari, inquinanti, nelle mani dei potenti ed in esaurimento.

Ognuno di noi dovrebbe proporsi di discutere in famiglia, tra amici e nei circoli che frequenta, queste problematiche perché le persone si facciano sempre più colte, capaci di giudicare oggettivamente i fatti e nasca cosí la voglia di impegnarsi in comune per incamminarsi in direzione della vita.

Enrico Turrini

Enrico Turrini, fisico di origine trentina, già componente del comitato scientifico dell'Università internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace e presidente della Camera dei ricorsi di Fisica II dell'Ufficio europeo dei brevetti di Monaco di Baviera (Germania), dove vive. E amico di GRILLOnews.