Re: R: 60 anni di occupazione 60 di resistenza



Notaro scrive:
"...Adesso è giunto il momento di dare DUE STATI A DUE POPOLI, ISRAELE E PALESTINA, aiutandoli a convivere insieme perchè entrambi popoli semiti che hanno dunque le stesse prerogative per vivere e prosperare in quella terra.
Sarebbe bello, un giorno non troppo lontano di poter vedere AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO, LE CULTURE ISRAELIANA E PALESTINESE AFFRATELLATE NELLO STESSO PADIGLIONE, COME CULTURE FIGLIE DI SUE PAESI FRATELLI....."
 
Lasciamo stare le frasi roboanti e confrontiamoci su fatti reali
punto 1
Su quale territorio dovrebbe nascere la stato di Palestina che é quasi completamente occupato da Israele?
punto 2
non c'era nessun impedimento oggettivo per gli organizzatori della fiera di realizzare questo "affratellamento", uomini di cultura israeliani e palestinesi operano da tempo in tal senso e avrebbero accettato volentieri di andare a Torino insieme. Perché il direttivo della fiera di Torino ha invitato solo Israele? Perché il direttivo della Fiera aveva deciso che fosse l'Egitto l'ospite di onore (per ricambiare l'Egitto che aveva ospitato l'anno scorso l'Italia ad un evento analogo) e poi ha cambiato idea? Perché molti scrittori e intellettuali ebrei invitano al boicottaggio della Fiera di Torino?
 
mariella megna
 



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"No man is an island, entire of itself; every man is a piece of the
continent, a part of the main....Any man's death diminishes me, because I am involved in mankind. And therefore never send to know for whom the bell
tolls; it tolls for thee."
John Donne





On Wed, 7 May 2008 08:21:08 +0000 (GMT)
giuseppe notaro wrote:

Cara amica, cari amici,
Sono sgomento per il modo incredibile con il quale
peacelink, possa dare sfogo ad associazioni così
velenosamente anti-israeliane, come quella di cui fa parte
Mariella.
Ritengo ancora una volta importante sottolineare che una
cosa è la cultura israeliana, invitata GIUSTAMENTE al
salone del libro torinese, un 'altra cosa la politica del
governo israeliano, non sempre confacente alle mie idee,
ma che comunque, pur con gli errori commessi e che
commette, vuole cercare di salvaguardare un BENE ASSOLUTO:
LA VITA DELLO STATO DI ISRAELE.
Giustissimo ricordare le SOFFERENZE DEL POPOLO
PALESTINESE, MA CI SONO ANCHE QUELLE DEL POPOLO
ISRAELIANO.
Quindi si deve smetterla una volta per tutte di
prendersela con chi nel lontano 1948, dopo una lunga lotta
di resistenza contro l'occupante inglese, poteva
proclamare la nascita dello STATO DI ISRAELE.
Che arriva, lo ricordo per quanti vogliano ancora
mistificare la storia, dopo la DIASPORA LUNGA MOLTISSIMI
ANNI, da quel 70 d.C. quando l'imperatore romano Tito
distrusse Gerusalemme, cacciando gli ebrei dalla LORO
TERRA,che poi venne "presa in consegna" da tribù arabe.
L'ERRORE MADORNALE E' STATO DEGLI INGLESI, CHE NEL 1948,
AVREBBERO DOVUTO FAVORIRE L'INTEGRAZIONE DEGLI EBREI NELLA
LORO TERRA DI PALESTINA, CON I NUOVI INQUILINI, GLI ARABI
APPUNTO, INVECE DI FREGARSENE TOTALMENTE INSIEME ALLE
GRANDI POTENZE DI ALLORA.
Adesso è giunto il momento di dare DUE �