appello x il 9 al PRC- lettera aperta a Nando Simeone



In data 6/6/2007, "Nando Simeone" <n.simeone at provincia.roma.it> ha
scritto:

Vi giro l' appello per la manifestazione del 9 giugno a Piazza Esedra
ore 15.00 rivolto agli iscritti del PRC.
Nando Simeone
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Carissimo Nando, sto per inoltrare l'appello che hai appena inviato con
questa lettera aperta a te e  anche ad altre/i. L'appello chiarisce
ancor più il sentire e il fare di Sinistra Critica.
Voi parte, vicini, ancora dentro al Prc e lontani come non mai dallo
stesso, siete le contraddizioni viventi della politica per me
incomprensibili nei fatti, assai più comprensibili magari  emotivamente.
Ma questo non interessa a nessuno.
Vedi, oggi mi è stata inoltrata un'altra mail, che aveva per oggetto le
gelide dichiarazioni di Titti de Simone che non è una simpatizzante di
Rifondazione, è come ben sai la capogruppo della stessa in Commissione
Cultura. Il tenore e il tono è devastante, come la cultura (?) politica
di cui ci stiamo pascendo in questi anni. Confusi? No, i termini sono
chiari.
Almeno loro , lei, non dicono che staranno da tutte e due le parti,
mostrando un dono di ubiquità che ha del miracoloso di questi tempi.
Schizofrenici  diventano gli obiettivi.
La stessa Titti De Simone, ha lanciato una campagna contro l'omofobia
nelle scuole, era il 15 maggio. Il 25 maggio dalle colonne di
Liberazione, sempre lei,ringrazia Napolitano che a Firenze ha attenuato
il pasticcio di Rosy Bindi, e cura l'avvio del Gay Pride.
Se non fosse per questa intervista, il mondo  femminista è rientrato nel
silenzio, non ha occhi nè orecchie nè bocca per esprimere adesioni o
qualcosa di "genere" su questo 9 giugno a Roma, si sa le donne non
possono far tutto. Ma c'è invece chi è attento alle donne, sensibile ai
loro problemi.
Ti spiego meglio: ci sono  donne e uomini impegnati a Bologna  per
un'incontro  nazionale,toh!  il 9 giugno. Stefano Ciccone ha curato
attentamente questa data, dal titolo
 "Differenti voci maschili per costruire relazioni di libertà".
Ti allego l'intervista alla stampa della Onorevole, che non ha avuto
tempo per discutere la piattaforma della manifestazione ed è impegnata
il 9 giugno fuori Roma. Che sia a Bologna?

Ciao, ti abbraccio
 lo farò realmente con tante e tanti il  9 a Roma in piazza della
Repubblica alle 15

Doriana Goracci

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Dalle agenzie
FOCUS/PARLAMENTO. DI SALVO: SD NON ADERISCE SIT-IN
DIREI A BUSH DI ABBANDONARE SCUDO SPAZIALE E RISPETTARE KYOTO

(DIRE) Roma, 5 giu. - "Non c'e' un'adesione di Sinistra
democratica al sit-in di Piazza del Popolo, parteciperanno
singoli parlamentari che aderiscono in modo personale". Cosi'
Titti Di Salvo, capogruppo di Sd alla Camera, a proposito della
manifestazione organizzata sabato prossimo da Pdci, Prc, Fiom,
Arci in occasione della visita del presidente degli Stati Uniti
George W. Bush a Roma. "Non c'e' stato tempo per discutere la
piattaforma della manifestazione- sostiene- e' stata definita
troppo rapidamente e noi eravamo preoccupati che gli obiettivi e
i temi fossero relativi a Bush e alla sua politica e stera.
Vogliamo discutere dei nuovi nodi, non solo del passato".
Titti Di Salvo non ci sara' perche' impegnata fuori Roma, ma
ci tiene a spiegare che "l'adesione singola testimonia la
condivisione dei temi pacifisti con le associazioni presenti al
sit-in e comunque saremo in tanti. Mussi sara' presente? Non
credo". La capogruppo di Sd non vede "problemi di ordine
pubblico, penso non succedera' nulla. Ognuno e' libero di
manifestare ma certo noi non condividiamo niente dei temi del
corteo degli autonomi, non mi piace neanche l'approccio che
hanno".
E l'ex sindacalista, ora deputata, Di Salvo pero' un paio di
cose al presidente Bush gliele vorrebbe dire: "l'Italia deve dire
no allo scudo spaziale perche' va nella direzione del riarmo e
poi- conclude- gli chiederei concrete politiche sul clima e il
rispetto del protocollo di Kyoto".
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Appello ai Circoli, ai militanti e ai simpatizzanti del Prc
Il 9 giugno tutti/e in corteo da p.za della Repubblica a p.za Navona
Contro la guerra globale e permanente di Bush.
Contro l’interventismo militare del Governo Prodi.

Sabato 9 giugno il protagonista numero uno della guerra globale
permanente che sconvolge il mondo da ormai 6 anni sarà ricevuto in pompa
magna dal Governo italiano.
Come avvenne nel 2004 – quando al Governo c’era Silvio Berlusconi – come
dirigenti della federazione romana del Prc aderenti all’Associazione
Sinistra Critica abbiamo da subito promosso insieme a tante altre
strutture politiche e sociali un appello per un corteo nazionale a Roma
contro Bush e contro le politiche militariste del Governo italiano.
Di fronte a questo appello la maggioranza del Prc ha deciso invece di
convocare un concerto in un’altra piazza, di fatto eliminando dalla
piattaforma qualsiasi riferimento critico al Governo Prodi. A noi questa
è sembrata fin da subito una forte contraddizione dovuta alla
subordinazione al Governo del nostro partito, e in particolare al
sostegno nel voto parlamentare della missione in Afghanistan.
Nell’ultimo Comitato politico federale siamo stati invece duramente
attaccati – fino alla ventilata minaccia di espulsione – a partire dalla
relazione del segretario Smeriglio. Relazione in cui ha sostenuto che il
corteo di Piazza della Repubblica più che una manifestazione contro Bush
fosse – citiamo testualmente – “una prova del nove del blocco della
cosiddetta opposizione sociale contro il Governo, anzi contro la
sinistra, anzi contro il Prc”.
Le numerosissime adesioni che stanno arrivando al corteo del 9 da parte
di circoli del Prc, di associazioni aderenti a Sinistra Europea (a Roma
quella significativa di Riva sinistra) e addirittura – insieme al
Network delle comunità in movimento – del Coordinamento nazionale dei
Giovani Comunisti, segnalano quanto tale interpretazione fosse lontana
dalla realtà.
A noi pare che il problema di questa divisione rimane purtroppo tutto
politico. Il problema sono i contenuti, la piattaforma.
Continua infatti a non sembrarci possibile manifestare contro la guerra
senza contestare la presenza dei militari italiani nella guerra in
Afghanistan, l’aumento delle spese militari del Governo del 13% rispetto
allo stesso Governo Berlusconi, gli accordi Italia-Usa sullo scudo
missilistico e sulla base militare all’aereoporto Dal Molin di Vicenza.
Senza contestare insomma anche le politiche militariste del Governo
Prodi.
È sulla base di questa piattaforma, e in nome della migliore storia di
Rifondazione Comunista – quella di Genova, quella che da sempre, fino ad
oggi, aveva partecipato e costruito tutti i cortei contro la guerra
“senza se e senza ma”, e che, a Roma in particolare, ha sempre dato un
grosso contributo alla riuscita di tutti i momenti più importanti di
mobilitazione – che facciamo appello a tutti i circoli, ai militanti e
ai simpatizzanti del Prc a partecipare al corteo che sabato 9 giugno
sfilerà da Piazza della Repubblica a Piazza Navona.
Contro la guerra globale e permanente di Bush. Contro l’interventismo
militare del Governo Prodi.

Nando Simeone
Flavia D’Angeli
Danilo Corradi
Roberto Rossetti
Giulio Calella
Paola Doricchi
Armando Morgia
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